AMBURGO – VIII Settimana della Cucina Italiana nel Mondo
In un momento di gravi conflitti, ultimo dei quali è la guerra tra Palestina ed Israele, in occasione dell’VIII Settimana della Cucina Italiana nel Mondo è nata a Palazzo Italia Bucarest la torta della pace. La presidente dell’Associazione Cuochi Italiani, Chef Executive Enza Barbaro, che in occasione della “Giornata internazionale contro la violenza sulla donna” il 25 novembre, è stata una delle relatrici al convegno “No! L’Amore è un’altra cosa”, che si è tenuto ad Amburgo presso la Missione Cattolica Italiana, unitamente al consiglio direttivo ed al Presidente di Palazzo Italia Giovanni Baldantoni, ha ideato e realizzato un dolce-simbolo in questa settimana annuale della Cucina Italiana nel mondo.
La “Torta della Pace” che è l’insieme della classica ed antica Torta Ebraica molto saporita e profumata, priva di farina, burro e latte, combinata e decorata con i dolci Chebakia che dal 1610 arrivano con Musulmani ed Ebrei in Nord Africa, poiché allontanati dall’Andalusia e approdati in Nord Africa, sin da allora sono il dolce della loro unione e pace. Al centro la stella di Davide e la bandiera della Palestina. Due cordicelle in pasta di mandorla sono intrecciate alla base del dolce a ulteriore sigillo della pace. La torta della pace, attraverso l’unione dei prodotti tradizionali di due popoli, nella forma nei colori intensi dell’azzurro mare-cielo e nelle espressioni è un messaggio per favorire la cultura della convivenza dei popoli nella pace. Sapori e colori in grado di illuminare le coscienze dei popoli a partire da piccoli gesti e dalla convivialità del mangiare insieme. Ci sono tra gli islamici e gli ebrei cibi “leciti” e cibi “proibiti” ma “c’è più gusto con la pace”.
L’Aci e Palazzo Italia – che hanno realizzato numerose iniziative di solidarietà con il popolo ucraino al quale nei primi mesi di guerra sono stati preparati pasti caldi e distribuiti alimenti – rinnovano l’auspicio che i cittadini di ogni fede – ebraica ed islamica in primo luogo – possano trovare in questa torta-simbolo la forza di riprendere il percorso della convivenza pacifica. In occasione della serata conclusiva il messaggio della pace è stato accompagnato dalla musica del maestro Francesco Rizzo (titolare di Maratea Web radio), pianista e compositore con all’attivo una brillante carriera artistica, avendo suonato di recente nel prestigioso teatro “La Fenice” di Venezia, la sigla realizzata per il premio internazionale letterario per i romanzi green fondato dal Maestro Claudio Cutuli e dalla Dottoressa Vera Slepoj.
Tutto questo insieme a produttori di alimenti di qualità e chef lucani, che insieme ad autorità istituzionali rumene, a Palazzo Italia Bucarest, che nella giornata conclusiva della Settimana della Cucina Italiana nel mondo hanno parlato la stessa “lingua”, con una conferenza a livello internazionale. Sostenere la sana alimentazione per il miglioramento dello stile di vita e la riduzione delle spese di sanità è una priorità da portare avanti tutti insieme – professionisti della cucina, imprenditori, istituzioni, associazioni, scuole -, per il benessere sociale.
Così la “Carta di Palazzo Italia – ACI (Associazione Cuochi Italiani)”, che ricordiamo opera non solo nei Balcani, ma anche in Italia, Germania e Gran Bretagna, avendo la sua sede tedesca in Amburgo presso il cappellano dell’associazione, nella Missione Cattolica Italiana “Madonna di Loreto”; carta condivisa dalle istituzioni romene, con la presenza del Segretario di Stato del Ministero della Sanità, del Prefetto della regione di Prahova, della Senatrice Laura Mihaela Moagher, Coordinatrice dei progetti legislativi e autrice della proposta di un progetto di legge sull’Educazione Alimentare – materia scolastica presente in Romania, dell’Onorevole Maya Teodoroiu deputata la parlamento romeno, oltre ai rappresentati di Università, istituti scolastici, associazione di consumatori, sociali e di volontariato. Alla base di tutto c’è la dieta mediterranea, ma come ha sostenuto e sottolineato il Cappellano in questa conferenza internazionale, il mangiare sano è soprattutto una scelta etica e sostenibile, fornendo un decalogo di piccoli-grandi comportamenti che vanno dai prodotti a km zero e stagionali, alla selezione di aziende fornitrici di alimenti con l’obiettivo del rispetto dell’ambiente e dei lavoratori addetti.
Al centro di tutto, poi, gli obiettivi di valorizzazione delle tradizioni enogastronomiche delle Regioni e dei territori italiani, anche a fini turistici; valorizzazione della dieta mediterranea quale modello di stile di vita equilibrato, tutela e valorizzazione dei prodotti a denominazione protetta e controllata, unitamente ad azioni di contrasto al fenomeno dell’Italian sounding. Presenti alla conferenza oltre alle autorità istituzionali del governo rumeno, associazioni, università scuole, ed in collegamento rappresentati della cucina italiana dalla Bulgaria, Moldavia, Ungheria, Italia e Germania.
Il riscontro di interesse che si è registrato in tutte le giornate e soprattutto nell’ambito della Conferenza Internazionale dal titolo: “L’Educazione alimentare ed il suo impatto sulla sana alimentazione”, è stato ed è il miglior incoraggiamento a proseguire l’attività nei Paesi Balcanici, in Basilicata, in Italia ed Europa.