Con un innovativo evento, un vernissage delle opere sul Mito dell’artista Ferdinando Ambrosino, si è aperto il 3 maggio alla Galleria am Park la 10° edizione del Festival della poesia europea a Francoforte. Il console di Francoforte, Dr. Maurizio Canfora e il convivio con vini italiani, hanno dato un sapore e un colore italiano all’inaugurazione. Ambrosino che è nato e vive nei luoghi del mito cantati da Virgilio nell’Eneide, si è inserito bene nel programma del Festival che ha portato il tema: “Mito e Poesia! In viaggio con la Sibilla”, un testo moderno che ripropone in chiave antropologica la Sibilla, icona di tanti artisti. La voce del poeta Reinhart Moritzen ha reso suggestiva la Lesung coinvolto lui stesso per la traduzione.
Molto attesa Dacia Maraini che ha misurato un affetto che l’accompagna del 2009, dalla seconda edizione del Festival. La Maraini, la cui poesia è intessuta di fili personali, ma riassume anche cronaca dolorosa dei nostri giorni, anche se è entrata nell’Olimpo della letteratura, ha saputo conquistare con il suo stile e la sua simpatia “il popolo dei poeti” al Goethe Museo. Una chicca la “poetica di Picasso, dove scopriamo che la ricchezza verbale dei suoi versi è la stessa da cui sorgono le immagini della sua pittura in cui vivono emozioni sensoriali, sentimenti di amore, di rivolta, memorie d’infanzia. La chiave per capire la sua poesia, come per la pittura, è la realtà e il sentimento etnico-popolare spagnolo, termini spagnoli che rivelano la sua anima spagnola. È stato interessante conoscere che dal 1935 Picasso cessò di dipingere e la poesia per lui fu riposo, qualcosa da fare seduto al tavolino di un caffè fra riflessioni e meditazioni. Ci ha fornito una chiave e lettura il maestro Ambrosino che ha interagito con il pubblico.
I protagonisti della serata “Poeti dell’Europa”, sono stati lo slovacco Martin Richter, il francese Andrè Ughetto, il tedesco Horst Samson, un’occasione straordinaria d’incontro” di lingue e culture diverse che mostrano il volto più autentico del Continente. Ma le vere sorprese del Festival sono state le sezioni collaterali come la presentazione del libro bilingue “Poesia al cinema – Poesie im Film” (puntoacapo edizioni – pasturana 2017) che si è tenuta al museo del Film il 5 maggio. Che relazione intercorre tra poesia e cinema? Quali fotogrammi in versi? Quando il cinema è già di per sè poesia? Da questa ricerca nasce il libro che raccoglie testi inediti di critici cinematografici, poeti, scrittori: Dacia Maraini, Alberto Pesce, Matilde Lucchini, Marcella Continanza, Nadia Cavalera, Rino Mele e Vincenzo Guarracino sui poeti del cinema: Pasolini, Fellini, Truffant, Tarkovsky, Piavoli, Wenders che nelle immagini, al di là del derma della realtà, danno risalto alle metafore, al simbolo, al sogno rappresentando la loro dimensione interiore. Il volume è corredato da 33 schede e curato da Alessandra Dagostini. Le traduzioni sono di Barbara Neeb, Caroline Lüderssen, Barbara Höhfeld, Barbara Zeizinger.