Nella foto da sx: Lana, Monica Bozzo, Cav. Enzo Iacovozzi, Doris Wendt (sindaco di Hildesheim), Walter Casali, Mariella Costa.

Hildesheim e Pavia: un gemellaggio che continua a stupire con due eventi estivi

Il 22 agosto scorso presso la sala conferenze del Municipio di Hildesheim, in occasione della serata dedicata alla città gemellata italiana di Pavia, il sindaco Doris Wendt ha accolto gli ospiti pavesi, sottolineando nel suo discorso di benvenuto gli stretti legami culturali e religiosi tra le due città.

Un legame culturale millenario

Da tempo immemorabile, amanti dell’arte e poeti visitano “il paese dove fioriscono i limoni”, per citare Goethe, paesaggi pittoreschi e città ricche di cultura e di storia, perché la dolce vita non ha lasciato il segno solo nel Belpaese e nel popolo italiano, ma in tutto il mondo. Anche la Germania, e in questo caso Hildesheim amano l’Italia, coltivando da diversi secoli un rapporto di amicizia e comprensione reciproca.

Già nel X secolo erano state portate le spoglie di Sant’Epifanio da Pavia a Hildesheim e da allora le spoglie del santo sono conservate sia a Pavia che a Hildesheim, sotto l’altare maggiore della cattedrale.

Nel 1997, in occasione del 1500° anniversario della morte del santo, si è tenuta a Hildesheim una grande celebrazione, con uno scambio di delegazioni tra Pavia e Hildesheim. Sant’Epifanio, che già in vita era stato un ambasciatore di pace, aveva compiuto la sua missione anche secoli dopo: aveva riunito popoli ed intrecciato legami.

Affinità storiche e gemellaggio

Le due città presentano molti altri punti in comune: distrutte entrambe dalla guerra sono state ricostruite, entrambe sono città universitarie, entrambe hanno due chiese dedicate a San Michele ed entrambe sono attraversate da fiumi (il Ticino a Pavia e l’Innerste ad Hildesheim).

Sulla base di queste numerose affinità e trasportati dal desiderio di valorizzare le relazioni storiche tra Hildesheim e Pavia e di approfondire e rafforzare i contatti già esistenti tra le due città in ambito non solo ecclesiastico, ma anche culturale, scientifico, economico, universitario, scolastico, e sportivo, nel 2000 è stato firmato un accordo di gemellaggio tra le due città, gemellaggio che l’anno prossimo celebrerà il suo 25° anniversario.

Nella foto da sx: Il Console Generale David Michelut, Cav. Enzo Iacovozzi, Monica Bozzo (soprano), Fabrizio Lana e consorte (Delegazione Pavia), Mariella Costa

Un omaggio alla cultura italiana

Durante la serata il sindaco Wendt ha ricordato al pubblico che l’Italia è il Paese dell’opera per eccellenza, soffermandosi sulla bellezza e sui sentimenti che la musica riesce ad esprimere. Un momento speciale della serata è stato proprio la relazione in lingua italiana del direttore d’orchestra Walter Casali su “PUCCINI e 100 anni di bel canto” (traduzione per il pubblico germanofono a cura della dott.ssa Mariella Costa) e l’esibizione della soprana Monica Bozzo, che ha dato un’anticipazione del concerto al monastero di Marienrode di due giorni dopo, offrendo agli ospiti un’affascinante visione del mondo dell’opera italiana e trasportando il pubblico in un mondo pieno di emozioni e passione. Altri brani pucciniani interpretati da Maria Callas e Luciano Pavarotti hanno arricchito ulteriormente la serata.

Poesia e gastronomia: un incontro di tradizioni

In seguito, Fabrizio Lana dell’associazione “La Barcela“ di Pavia ha presentato una selezione di poesie italiane, che hanno colpito gli ospiti per la loro bellezza e profondità linguistica. Il Cavaliere Enzo Iacovozzi, attuale presidente della Società italo-tedesca di Hildesheim, referente per il gemellaggio con Pavia e per tutta la comunità italiana in qualità anche di corrispondente consolare, aveva organizzato minuziosamente il variegato programma della serata. Una persona di grande energia e umanità che instancabilmente intesse rapporti caratterizzati dall’autentica gioia di vivere italiana.

L’Europa unita: un’Idea da promuovere

Al termine della serata, gli ospiti hanno potuto degustare un vino italiano dell’Oltrepò Pavese e assaggiare il famoso Salame di Varzi. La serata pavese ha quindi offerto non solo delizie musicali e letterarie, ma anche specialità culinarie, particolarmente apprezzate dal pubblico presente, creando un bellissimo momento conviviale di reciproca amicizia.

In vista delle sfide globali del XXI secolo, è importante creare incontri e connessioni che favoriscano lo scambio, creino esperienze condivise e promuovano l’idea di Europa, perché la coesistenza pacifica in un’Europa unita non deve consistere solo nella cooperazione tra Stati, ma deve soprattutto creare unione tra le persone.

Marienrode: “La Notte dell’Opera italiana“

Sabato 24 agosto si è tenuto presso il Monastero di Marienrode il decimo concerto ed il quarto dedicato ai compositori italiani.

Dopo le parole di benvenuto della priora Mirjam Zimmermann, della dott.ssa Mariella Costa per la Società Italo-Tedesca Hildesheim (co-organizzatrice del concerto), del Console Generale d’Italia David Michelut e dell’organizzatore Uwe Brennecke, il concerto è iniziato con l’ouverture de „La gazza ladra“ di Giacchino Rossini.

Un programma di tre ore, pieno di splendore operistico italiano con opere di Bellini, Donizetti, Leoncavallo, Mascagni, Puccini, Verdi ed il già citato Rossini, un omaggio ai capolavori che rappresentano al meglio l’anima e l’essenza dell’opera italiana. Tutto eseguito con gran maestria dall’orchestra filarmonica e dal coro del TFN (Theater für Niedersachsen Hildesheim) e diretti dal Maestro Florian Ziemen, subentrato al Maestro Walter Casali, impossibilitato da un improvviso problema di salute. Di particolare importanza le interpretazioni di Monica Bozzo, soprano di Pavia, dalla Norma di Bellini, alla Tosca di Puccini.

Una serata memorabile, perché oltre ai due siti patrimonio UNESCO già noti nella regione, il Duomo di Hildesheim e l’ex chiesa abbaziale benedettina di San Michele, il pubblico ha avuto il piacere di venire a contatto con un altro grande patrimonio dell’umanità, ovvero “il belcanto” e “l’opera lirica”.

L’opera è nata a Firenze alla fine del XVI secolo grazie a Giovanni Bardi, che voleva far rivivere le tragedie classiche in modo innovativo. Creò infatti un nuovo tipo di intrattenimento, una rappresentazione che non fosse solo recitata, tipica appunto del teatro, ma anche cantata, con l’accompagnamento di un’orchestra. Era l’inizio del melodramma, che grazie all’interesse dei Medici, da sempre amanti delle Belle Arti, cominciò a diffondersi in Italia ed in tutta Europa. L’opera nei secoli è sempre rimasta legata alle sue origini italiane, immutata, radicata in una tradizione di perfezione ed eccellenza. L’Italia ha regalato al mondo grazie al talento dei suoi grandi compositori capolavori, che hanno fatto sognare, piangere e sperare diverse generazioni.

La musica è il linguaggio comune di tutte le nazioni, permette di dimenticare la vita di tutti i giorni, seduce l’ascoltatore in altri mondi e, come diceva Puccini, “la musica è vera, appassionata, umana e va al cuore” e dai lunghi applausi del pubblico, il loro cuore era stato certamente toccato.