Don Luigi Ciotti incontra gli italiani di Francoforte
Fortunata Italia: se gli Stati Uniti vanno giustamente orgogliosi del loro Martin Luther King, il nostro piccolo paese può vantare un’intera serie di religiosi intrepidi che hanno osato contrapporsi a viso aperto contro l’ingiustizia e la violenza delle organizzazioni criminali. Basti pensare a don Pino Puglisi, a don Giuseppe Diana, a don Costantino Stella, a mosignor Caronia, a padre Pintacuda, per non dimenticare don Minzoni. Se non avesse una personalità così calda, don Luigi Ciotti potrebbe venir chiamato un „missionario di ferro“ per rigore battagliero con cui da decenni porta avanti la sua lotta contro le organizzazioni mafiose in Italia ed in Europa. È perciò una nuova meritoria iniziativa dell’Associazione Italia Altrove di Francoforte e della sua presidentessa Manuela Rossi averlo fatto venire nella capitale finanziaria d’Europa per tenere una conferenza pubblica. Donon Ciotti ha ricevuto nel 2016 un premio dell’Università di Augsburg e nel 2017 il Mutig-Preis della città di Offenburg.
Dopo l’indirizzo di saluto rivoltogli dal console generale di Francoforte, Maurizio Canfora, Don Ciotti si è presentato senza salire sul palco, si è seduto sullo stesso piano del pubblico. Ha ricordato le lunghe battaglie politiche per avere approvate le leggi antimafia: particolarmente importante quella sul sequestro dei beni dei padrini ed il loro riutilizzo sociale. Non bisogna mai perdere la speranza: se molte battaglie sono state perse, molte altre sono state vinte. Poi ha rievocato la profezia di don Sturzo: „La mafia ha i piedi in Sicilia, ma la testa a Roma. Ed un giorno risalirà a nord fino aldilà delle Alpi“. Purtroppo molti paesi Europei, fra cui la Germania, le autorità hanno preferito ignorare a lungo la minaccia, e solo ultimamente hanno incominciato ad aprire gli occhi.
Poiché la mafia va ad annidarsi sempre nei posti in cui può agire più indisturbata, cercando di non dare nell’occhio. Ma combatterla solo con arresti e condanne non basta, perché bisogna operare sul terreno delle culture locali, delle tradizioni di omertà, per poter sottrarre il terreno su cui prospera. In particolar modo bisogna combattere la corruzione, che costituisce la sua tecnica di infiltrazione più efficace. Se Martin Luther King ha fatto un celebre discorso sul suo sogno, per don Ciotti avere un sogno è pure una responsabilità: quello di cercare di realizzarlo. Nella sala le due ore sono volate senza che il pubblico se ne accorgesse, e di questo saremo sempre grati agli organizzatori.