Breve storia dell’unione tra Federico II di Svevia e Isabella d’Inghilterra, nell’Europa del XIII secolo
Il 17 aprile scorso, a pochi chilometri da Londra, nella cornice del Castello di Windsor si sono svolti i funerali di Filippo Duca di Edimburgo, consorte di Elisabetta II Regina d’Inghilterra. Bellezza della lingua italiana, consorte è colui (o colei) che divide la sorte, ovvero il destino con il proprio coniuge. I destini di Filippo e di Elisabetta si unirono nel 1947 e, a giudicare dalle apparizioni in pubblico di quasi tre quarti di secolo, i due vissero contenti e felici. Ora la Regina è sola al vertice di una dinastia, quella dei Windsor, che negli ultimi decenni ha mostrato non poche crepe e perdite di consensi. Esemplare la compostezza con cui, nella Cappella di San Giorgio, ha dato l’ultimo saluto a Filippo. Noblesse oblige. Nato Principe di Grecia in quanto nipote del Re Costantino I, Filippo sposando Elisabetta ha rinunciato ai titoli greci adottando il cognome Mountbatten. Nonostante il nome della dinastia sia Windsor, il cognome Mountbatten appare accanto a Windsor per tutti i membri maschi della famiglia.
Per molti secoli nella storia europea le lotte per la conquista del potere si sono incrociate con le trattative matrimoniali con le quali i regnanti del tempo concludevano alleanze tra casati e dinastie. In questi matrimoni “per procura” gli accoppiamenti venivano stabiliti quando i futuri sposi erano ancora in tenera età. Per gli uomini sposare una giovane donna rafforzava la speranza di mettere al mondo discendenti maschi da piazzare nei territori governati e garantire la continuazione della dinastia. Questa preoccupazione caratterizzò tutte le dinastie europee per diversi secoli. I figli, maschi o femmine che fossero, erano oggetto di scambi e accordi internazionali, ma poi, a matrimonio avvenuto erano i maschi a governare. Solo raramente le donne ebbero un ruolo preminente nel governo e nella politica.
In questo articolo vogliamo parlare di un’altra rappresentante della nobiltà inglese, vissuta otto secoli fa
Il suo nome era Isabella d’Inghilterra e apparteneva ai Plantageneti (dall’unione dei nomi pianta e ginestra) una delle più nobili e antiche dinastie della Gran Bretagna (ne furono membri Riccardo Cuor di Leone e Giovanni Senza Terra). Principessa gentile e riservata, Isabella unì il proprio destino a quello di uno dei personaggi più straordinari del Medioevo, tanto da ricevere già a quel tempo l’appellativo di Stupor Mundi: Federico II di Svevia.
Federico II dimostrò di aver perfettamente appreso la lezione del nonno Federico Barbarossa che, con la sua abile politica matrimoniale, aveva unito la corona degli Hohenstaufen a quella normanna degli Altavilla. Gli otto anni trascorsi in Germania (1212-1220) prima dell’incoronazione a Imperatore del Sacro Romano Impero gli consentirono di maturare la strategia di governo: in essa un ruolo fondamentale lo avrebbero avuto i figli maschi. Dopo la morte della prima moglie Costanza d’Aragona (1222), sposò nel 1225 la giovanissima Jolanda di Brienne, figlia di Giovanni Re di Gerusalemme. Il secondo viaggio in Germania (1235-1237) fu l’occasione per il suo terzo matrimonio. La scelta cadde su Isabella d’Inghilterra che era più giovane di lui di venti anni. Le trattative preliminari furono affidate a Pier della Vigna, uomo di fiducia dell’imperatore, che, con una folta delegazione, si presentò a fine 1234 alla corte di Re Enrico III d’Inghilterra fratello della futura sposa. Affinché gli ambasciatori potessero esaminare la sposa, Isabella fu prelevata dal suo domicilio nella Torre di Londra. I delegati apprezzarono la bellezza e i modi della principessa. Le misero l’anello di fidanzamento al dito e l’accolsero come la nuova imperatrice. Il contratto di matrimonio fu siglato il 22 febbraio 1235 e nulla ostacolò il viaggio di Isabella in Germania per incontrare l’imperatore. Enrico III diede alla sorella una dote di 30.000 marchi, stoffe, gioielli e pietre preziose. Il matrimonio avvenne solennemente a Worms il 20 luglio 1235.
Nei quattro giorni successivi ebbero luogo festeggiamenti a cui parteciparono numerosi re, nobili e alti prelati. Secondo il cronista inglese Matteo Paris, Federico prima di trascorrere la prima notte di nozze con la sposa si consultò con gli astrologi per sapere quale fosse il momento più propizio per il concepimento di un figlio maschio. Il responso delle stelle fu che doveva aspettare l’alba. Il prof. Fulvio Delle Donne sull’Enciclopedia Federiciana della Treccani scrive che “del fatto che sarebbe nato un figlio Federico fu così sicuro che lo fece preventivamente annunciare al cognato Enrico III, al quale, come pegno della nuova alleanza, promise aiuto contro il re di Francia e inviò tre leopardi”. Così si tessevano relazioni durante il Medioevo. Il re di Francia in questione era Luigi IX, della dinastia Capetingia, passato alla storia per la sua grande fede religiosa tanto che, dopo la morte, fu canonizzato e fatto santo.
Ma torniamo a Isabella
Nei mesi successivi alle nozze e per tutto l’inverno visse nel castello di Hagenau residenza preferita di Federico II. Non sappiamo se da quella prima notte dopo le nozze nacque veramente un figlio maschio. Più tardi Isabella partorì una bambina a cui fu dato il nome Margherita. Nell’estate del 1237 la famiglia imperiale giunse in Italia, ma Isabella visse lontana dal marito, impegnato a combattere le città della Lega lombarda. Nel mese di novembre a Cortenuova in provincia di Bergamo Federico riportò una schiacciante vittoria riuscendo persino a impossessarsi del Carroccio, simbolo della Lega.
Nel febbraio 1238 a Ravenna Isabella mise al mondo un maschio al quale fu dato il nome di Carlotto e che morì sedicenne. Nel settembre del 1238 fu portata in Puglia, ad Andria, e nel dicembre dello stesso anno riportata dal fedele Berardo, arcivescovo di Palermo, nel Nord Italia. Nei primi mesi del 1239 visse a Noventa Padovana. Non conosciamo i veri motivi di questi spostamenti e non sappiamo perché, durante i mesi di permanenza in Puglia, l’Imperatrice non soggiornò nel Palazzo imperiale di Foggia. Fu durante il periodo trascorso in Nord Italia che si intensificarono i rapporti tra Federico ed Ezzelino da “Romano”, nome di un borgo nelle vicinanze di Bassano del Grappa. Nel maggio 1238 Federico gli dette in sposa Selvaggia, figlia naturale nata da madre sconosciuta durante gli anni del primo viaggio in Germania.
Apriamo una parentesi
Nel 1990 nel Palazzo Finco di Bassano del Grappa sotto strati di intonaco è stato rinvenuto un affresco di straordinari bellezza e significato storico. Quattro personaggi prendono parte ad una scena di contenuto “cortese-trobadorico”. L’affresco è assimilabile a una miniatura di epoca medievale. Dei quattro personaggi due sono coronati, il che ha dato adito a ipotizzare che si tratti di Federico e Isabella e che committente dell’opera sia stato proprio Ezzelino da Romano. Palazzo Finco potrebbe essere stato una domus offerta da Ezzelino all’illustre ospite durante i suoi soggiorni nella marca veronese. Le immagini che accompagnano l’articolo sono tratte dal catalogo della mostra “Federico, immagine e potere” che ha avuto luogo a Bari nel Castello normanno-svevo dal 4 febbraio al 17 aprile 1995, su gentile concessione della prof.ssa Maria Stella Calò Mariani, curatrice della mostra. Chiusa parentesi.
Secondo Fulvio Delle Donne, nel febbraio del 1240 Isabella fu accompagnata nuovamente nel Regno, dove trascorse un periodo nel castello di S. Salvatore, l’attuale Castel dell’Ovo, che diventò la residenza dell’imperatrice. Nel 1241, a Foggia, ricevette la visita del fratello Riccardo di Cornovaglia, rientrato dalla Terra Santa. L’accoglienza di Federico fu straordinaria e durò svariati giorni con festeggiamenti, “esibizioni di giocolieri e due fanciulle saracene che, a piedi nudi su due sfere, ballavano con grande eleganza e abilità sul liscio pavimento del Palazzo” (Wolfgang Stürner, su fonte di Matteo Paris).
Isabella morì il 1 dicembre 1241 a Foggia, a soli 27 anni, forse nel dare alla luce un figlio. L’imperatore la fece seppellire, come la sua seconda moglie, nella cattedrale di Andria. Sembra che prima di morire abbia pregato Federico di mantenere buoni rapporti con il fratello Enrico III. Finiva così la vicenda umana di una nobildonna inglese trapiantata nel Regno di Sicilia quando questo era un modello di cultura e legalità per l’intero continente europeo. Otto secoli dopo il Mezzogiorno d’Italia è nel pieno di una crisi sociale ed economica che è fondamentalmente crisi culturale.
Il Palazzo imperiale di Foggia in cui vissero Isabella e Federico è scomparso. Secondo lo studioso foggiano Giuseppe de Troia nei primi otto anni trascorsi in Germania Federico visitò e pernottò nelle più importanti residenze imperiali. “Fu certamente da tali esperienze che scaturì il progetto del grande Palazzo imperiale di Foggia”. Qualcuno afferma che a distruggerlo abbiano contribuito gli Angioini succeduti agli Hohenstaufen. Damnatio Memoriae. Il caso vuole che anche il castello di Hagenau sia stato fatto radere al suolo qualche secolo dopo la permanenza di Federico e Isabella. A ordinarne la distruzione fu Luigi XIV di Francia. Il Re Sole.