Riprende il Festival itinerante del cinema italiano
Ritorna con la consueta puntualità e nonostante i disagi della pandemia la rassegna CINEMA! ITALIA!, il “Festival itinerante del cinema italiano”, organizzato dalla società Made in Italy col sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e con il patrocinio dell’Ambasciata italiana di Berlino. Siamo arrivati alla 24esima edizione e per molti cinefili italo-tedeschi si tratta di un evento cult imperdibile. La kermesse porterà nelle sale cinematografiche della Germania i migliori film di registi italiani degli ultimi due anni (tutti con sottotitoli in tedesco). La prima proiezione è programmata ad Amburgo, al cinema Metropolis, il giorno 18 settembre, mentre la conclusione è prevista – come da copione – tre mesi dopo a Berlino, al cinema Babylon, con la cerimonia di premiazione della pellicola vincitrice. Nel mezzo le sale di ben 35 città tedesche, da Monaco a Colonia, da Düsseldorf a Francoforte, ospiteranno la proiezione di sei film considerati il meglio della produzione cinematografica nostrana.
La rassegna di Cinema! Italia! è anche l’occasione per fare il punto sullo stato di salute del cinema italiano, che anche in annate non particolarmente brillanti è riuscito a sfornare film pregevoli e di successo (si pensi a Marx può aspettare di Marco Bellocchio e agli attesi Tre piani di Nanni Moretti e È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino). La formula della rassegna è la medesima che è stata ampiamente collaudata nelle passate edizioni: il pubblico è chiamato alla fine di ogni proiezione a dare un voto al film visto. La pellicola più apprezzata dagli spettatori avrà l’onore di essere distribuita nei circuiti cinematografici tedeschi.
I sei film che si potranno vedere sugli schermi tedeschi incrociano e mescolano sia registi affermati e giovani esordienti, sia tematiche e generi differenti così da fornire un’immagine attuale dell’Italia in tutta la sua molteplicità e vitalità, un’immagine in cui si evidenziano contrasti vecchi e nuovi come quelli tra ricchi e poveri, giovani e vecchi, speranze e realtà, immigrati e italiani doc. Protagonista di L’amore a domicilio di Emiliano Corapi è Renato (Simone Liberati), di professione agente assicurativo, bravo nel proprio lavoro, ma sentimentalmente pavido. Si è sempre tenuto a distanza di sicurezza da relazioni che lo coinvolgessero davvero. Quando conosce per caso Anna (Miriam Leone), che ha appena sostenuto un esame all’università e gli chiede un passaggio a casa, dove poi non mostra dubbi nel portarsi Renato subito a letto, lui è incerto se proseguire il rapporto o considerarlo semplicemente come un’avventura di una notte. Poi scopre che Anna si trova agli arresti domiciliari e dovrà rimanerci ancora per un po’. La situazione lo incuriosisce e ben presto tutto si complica. Anche la vita di Bruno Salvati (Kim Rossi Stuart) nel film di Francesco Bruni Cosa sarà subisce un’improvvisa accelerazione. Afflitto dalle difficoltà sul lavoro, per la separazione dalla moglie e per la sua inadeguatezza di padre, un giorno Bruno scopre di avere una forma di leucemia. È l’inizio di un vero e proprio percorso a ostacoli verso la guarigione. Innanzitutto, deve trovare un donatore di cellule staminali compatibile: dopo alcuni tentativi falliti, Bruno comincia ad avere seriamente paura. Cosa sarà di lui? Finché suo padre Umberto, rivelandogli un segreto del suo passato, accende in tutti una nuova speranza.
Una classica e divertente commedia all’italiana è Genitori quasi perfetti di Laura Chiossone: Simona (Anna Foglietta) è una mamma single con un figlio, Filippo, di otto anni. Legata da un amore profondo al suo bambino, si sente però terribilmente inadeguata al ruolo di madre e l’organizzazione della festa di compleanno del figlio con tutti i suoi compagni di classe porta a galla le sue insicurezze. Simona si dedica anima e corpo all’impresa, arrivando al giorno della festa carica di aspettative e di ansia. Quando i compagni di classe di Filippo arrivano uno dopo l’altro, insieme ai genitori, varcando la soglia di casa, si viene a comporre uno squarcio di varia umanità. Ed è il campionario degli adulti quello più variegato, tra l’estetista che cambia scarpe e smalto ad ogni occasione, la mamma arcobaleno, il papà senza lavoro, l’intellettuale che cita Truffaut e Oshima e la moglie vegana, il manager che si è appena separato. Mentre in soggiorno i bambini giocano, gli adulti si ritrovano in cucina, dove tra sterili convenevoli iniziano a studiarsi a vicenda, finché un accadimento inatteso rompe gli schemi, innescando un effetto domino di azioni e reazioni. La festa di compleanno deraglia.
I predatori di Pietro Castellitto è uno dei film più originali e sorprendenti della serie. Un film corale, che mette insieme vari personaggi che si sfiorano. Pierpaolo (Massimo Popolizio) è un medico sposato con Ludovica, affermata regista. Il loro figlio Federico (Pietro Castellitto) è un laureando in filosofia tiranneggiato da un barone universitario che gli preferisce qualunque altro studente. Le loro vicende si incrociano con quelle di Bruno, primario amico di Pierpaolo, e di sua moglie Gaia, nonché con quelle di Claudio e Carlo, due fratelli che gestiscono un’armeria e fanno parte di un gruppo neofascista. Completano il quadro le mogli e i figli di Carlo e Claudio, e un sulfureo personaggio che resterà (di fatto) innominato e che compare solo all’inizio e alla fine. Nuclei famigliari diversi e incompatibili che condividono la stessa giungla, Roma. Un banale incidente farà collidere quei due poli. E la follia di un ragazzo di 25 anni scoprirà le carte per rivelare che tutti hanno un segreto e nessuno è ciò che sembra. E che siamo tutti predatori.
Il film di Marcello Sannino Rosa Pietra Stella è ambientato a Portici, alla periferia di Napoli, e racconta di Carmela (Ivana Lotito), una giovane madre che vive in condizioni precarie, sempre sotto minaccia di sfratto, insieme alla madre e alla figlia Maria di 11 anni. Tra lavori occasionali e illusorie ambizioni, Carmela si arrangia come può per sbarcare il lunario ed evitare che i servizi sociali le portino via Maria. Finché non le capita l’occasione di entrare in un giro d’affari con gli immigrati che popolano il dedalo di vicoli del centro antico di Napoli, a cui un avvocato procura illecitamente i permessi di soggiorno, e conosce Tarek (Fabrizio Rongione), un quarantenne algerino, a Napoli da 20 anni, e qualcosa cambia.
L’ultimo titolo è Volevo nascondermi di Giorgio Diritti: è la storia di Antonio Ligabue, pittore naif e immaginifico che dipingeva tigri, gorilla, leoni e giaguari vivendo tra i boschi di pioppi sul Po. Figlio di un’emigrante italiana, che lo mette al mondo in Svizzera, ma poi lo affida a una coppia del luogo, trascorre un’infanzia e adolescenza difficili, finché, espulso dalla Svizzera, si ritrova in Italia, nel piccolo paese di Gualtieri, in Emilia, di cui è originario l’uomo che ufficialmente è suo padre. Totalmente solo, patisce la fame e il freddo e inizia a dipingere per ingannare il tempo e per dare sfogo alle sue paure. La sua vita cambia dopo l’incontro con lo scultore Renato Marino Mazzacurati, che lo convince a dedicarsi all’arte. L’interpretazione di Elio Germano è strepitosa per l’intensità mimetica con cui dà vita alla figura di Ligabue.
Il calendario delle proiezioni:
18.09.-26.09. Amburgo
16.09.-29.09. Brema
23.09.-29.09. Colonia
23.09.-29.09. Oldenburg
23.09.-29.09. Stoccarda
30.09.-06.10. Wiesbaden
30.09.-06.10. Hannover
30.09.-06.10. Braunschweig
30.09.-13.10. Monaco
30.09.-06.10. Düsseldorf
30.09.-06.10. Lich
14.10.-20.10. Reutlingen
14.10.-20.10. Kiel
21.10.-27.10. Würzburg
28.10.-03.11. Bonn
04.11.-10.11. Magdeburgo
04.11.-10.11. Darmstadt
04.11.-10.11. Karlsruhe
11.11.-17.11. Augsburg
11.11.-17.11. Münster
18.11.-24.11. Bamberga
18.11.-24.11. Lubecca
18.11.-24.11. Regensburg
18.11.-29.11. Bielefeld
19.11.-01.12. Francoforte
25.11.-01.12. Gottinga
25.11.-01.12. Kassel
25.11.-01.12. Norimberga
02.12.-08.12. Marburgo
02.12.-08.12. Saarbrücken
02.12.-08.12. Friburgo
02.12.-08.12. Lipsia
02.12.-08.12. Dresda
02.12.-08.12. Heidelberg
09.12.-15.12. Berlino