Nella foto: Estensione del cimitero monumentale, Busto Arsizio, architetto Luigi Ciapparelle. Foto ©Stefano Perego

Il 19 febbraio 2025, alle ore 18:30, l’Istituto Italiano di Cultura di Berlino inaugurerà la mostra fotografica Brutalist Italy, un’esplorazione visiva dell’architettura brutalista in Italia attraverso gli scatti di Roberto Conte e Stefano Perego. L’evento, che vedrà la partecipazione di Roberto Conte e sarà introdotto da Alessandro Turci, offrirà al pubblico un’immersione in un’estetica architettonica potente e controversa. La mostra sarà visitabile fino al 30 aprile 2025, ogni lunedì dalle 16:00 alle 18:30, con iscrizione richiesta tramite Eventbrite.

Un viaggio di oltre 20.000 km alla scoperta del brutalismo italiano

Frutto di un progetto di ricerca durato più di cinque anni, la mostra Brutalist Italy raccoglie una selezione di immagini tratte dal libro omonimo pubblicato da FUEL. Attraverso 146 fotografie di oltre 100 edifici, Conte e Perego documentano l’ampia varietà di strutture brutaliste italiane, costruite principalmente tra gli anni ’60 e ’80. Il viaggio fotografico dei due artisti ha attraversato tutta la penisola, toccando più di 20.000 km per immortalare edifici caratterizzati dall’uso di cemento armato a vista e da elementi strutturali marcati, espressione di una visione architettonica essenziale e potente.

Dalla Casa del Portuale di Napoli alle „Lavatrici“ di Genova

Le opere esposte offrono uno spaccato unico sul brutalismo italiano, includendo edifici iconici come la Casa del Portuale di Napoli, il cimitero di Jesi, il Santuario di Monte Grisa a Trieste e il complesso residenziale „Le Lavatrici“ di Genova. Questi esempi, insieme a fiere, musei e altri edifici pubblici, rappresentano un’architettura che ha saputo coniugare funzionalità e sperimentazione formale, influenzata da un contesto storico e culturale unico.

Il brutalismo italiano tra passato e futuro

Nella sua introduzione al volume Brutalist Italy, lo storico dell’architettura Adrian Forty sottolinea come gli architetti italiani abbiano saputo reinterpretare il cemento armato non solo come simbolo del futuro, ma anche come memoria del passato. Mentre a livello internazionale il brutalismo è stato spesso associato a una visione avanguardistica, in Italia esso ha saputo dialogare con la storia, rappresentando un ponte tra modernità e tradizione.

Un evento tra fotografia e riflessione architettonica

La mostra, realizzata in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, offrirà ai visitatori l’opportunità di riscoprire un capitolo significativo della storia dell’architettura italiana. L’inaugurazione del 19 febbraio sarà un’occasione per approfondire il lavoro di Conte e Perego e per riflettere sul valore e l’eredità del brutalismo in Italia e nel mondo.

L’evento si terrà in lingua italiana e tedesca, con traduzione simultanea, e rappresenterà un appuntamento imperdibile per appassionati di fotografia, architettura e storia urbana.