Nella foto: Ursula von der Leyen. Foto ci ©Parlamento Europeo

Via libera del Parlamento europeo alla nuova Commissione, ma il cammino si prospetta accidentato

Il Parlamento europeo ha approvato la nuova Commissione guidata da Ursula von der Leyen, che entrerà in carica il 1° dicembre. Con 370 voti favorevoli, 282 contrari e 36 astenuti, la presidente ha ottenuto il via libera dall’emiciclo di Strasburgo, anche se la cosiddetta “maggioranza Ursula” appare estremamente risicata. La politica tedesca, già sostenuta dai leader dei 27 Paesi membri, ha illustrato a Strasburgo le priorità del suo mandato: innovazione, decarbonizzazione e sicurezza. Tuttavia, le tensioni politiche interne e le divisioni tra i gruppi dell’Europarlamento lasciano presagire un percorso pieno di ostacoli per il suo secondo mandato.

Un voto di fiducia difficile

La votazione del 27 novembre ha messo in evidenza le fragilità della coalizione pro Von der Leyen. Rispetto ai 401 voti ottenuti nel 2019, il risultato attuale evidenzia una perdita di consenso. I Popolari europei (PPE) hanno confermato il loro sostegno compatto, ma Socialdemocratici, Liberali e Conservatori hanno mostrato segni di spaccature. I Verdi si sono divisi, mentre le forze di destra e la Sinistra radicale hanno votato contro. Con appena nove voti di margine rispetto alla maggioranza richiesta, la presidente dovrà affrontare un Parlamento frammentato e meno disposto a collaborare rispetto al passato.

Le priorità della nuova Commissione

Nel suo discorso, Ursula von der Leyen ha delineato le linee guida del programma quinquennale:

Innovazione: colmare il divario tecnologico con Stati Uniti e Cina, promuovendo ricerca e sviluppo.

Decarbonizzazione: implementare un piano congiunto per una transizione verde sostenibile ed economicamente competitiva.

Sicurezza: rafforzare la sovranità europea, ridurre le dipendenze strategiche e garantire la stabilità interna ed esterna dell’UE.

Questi tre pilastri confluiranno nella “Bussola della competitività”, un progetto ispirato al rapporto Draghi che mira a rafforzare l’economia europea attraverso investimenti strategici e politiche coordinate.

Temi caldi in secondo piano

Nonostante la guerra in Ucraina, la migrazione e le questioni geopolitiche restino al centro dell’agenda europea, Von der Leyen ha adottato un approccio più discreto su questi temi rispetto alle dichiarazioni precedenti. Ha ribadito l’impegno dell’UE a garantire un equilibrio tra sovranità e solidarietà in materia di migrazioni, promettendo regole più rigorose e percorsi legali per i migranti. Ha inoltre citato il cambiamento demografico e la necessità di infrastrutture moderne come sfide cruciali per preservare la coesione sociale ed economica dell’Unione.

Le sfide del secondo mandato

Il futuro della Commissione appare incerto. Le divisioni tra i gruppi politici e la crescente influenza di movimenti nazionalisti in Europa rischiano di minare la stabilità del mandato. La guerra in Ucraina, la competizione con USA e Cina, e le tensioni geopolitiche globali complicano ulteriormente il quadro. Ursula von der Leyen si presenta come la figura centrale in grado di mantenere unita l’UE, ma dovrà confrontarsi con una crescente pressione politica sia interna che esterna.

La presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra istituzioni europee per rispondere alle esigenze dei cittadini in un contesto di sfide complesse. L’approvazione della nuova Commissione è solo l’inizio: il vero banco di prova sarà la capacità di tradurre le priorità programmatiche in risultati concreti per l’Europa.