Le ultime notizie in merito al coronavirus in Germania non sono rosee. La cancelliera Merkel parla della terza ondata della pandemia e il lockdown che vige da novembre, verrà esteso fino a fine marzo.
Inoltre dalle ultime notizie del 3 marzo le restrizioni riguardanti la chiusura dei negozi potranno essere annullate solo se l’incidenza settimanale resterà sotto i 50 casi ogni 100 mila abitanti. Infine, creano paura le diverse varianti del virus. Quella inglese -stando ai dati del Ministero della salute tedesco- si trova addirittura in un caso su cinque nuove infezioni.
E la situazione vaccini?
La Germania sin dall’inizio è stata in prima linea per portare avanti il piano vaccinale tramite l’Agenzia europea per i medicinali EMA. Ora però nel confronto internazionale la Germania è dietro ad Israele, Stati Uniti e Gran Bretagna per numeri di vaccini effettuati. La distribuzione nei vari Bundesländer è diversa da Land a Land e le varie fasce d’età della comunità italiana in Germania si chiedono giustamente: “Quando toccherà a me la somministrazione del vaccino?” Inoltre, restano incertezze e paure sulla sicurezza del vaccino oltre ad altre idee critiche che girano in rete che spesso hanno origine nell’ignoranza oltre che nella strumentalizzazione politica.
Cerchiamo di capire in modo approfondito e comprensibile la situazione andando per punti.
Premessa: Circa un anno fa è scoppiata una pandemia dovuta ad un virus nuovo arrivato dalla Cina, il Covid-19. È un virus estremamente contagioso che può essere letale: attacca i polmoni in modo subdolo e può causare grave complicazioni. Per combatterlo ci sono due strategie complementari: il comportamento (lavarsi le mani, uso della mascherina e il mantenimento della distanza) e il vaccino. Verosimilmente il virus si è trasmesso dall’animale all’uomo, in sintesi: niente laboratorio di Wuhan e niente Bill Gates. Gli ultimi dati dell’istituto Robert Koch parlano chiaro: i morti ad oggi per Covid-19 in Germania sono 54.000, le persone con infezione Covid-19 ad oggi sono 2,2 millioni in Germania.
Quali vaccini vengono somministrati e come?
Attualmente, in Germania, sono disponibili i vaccini delle ditte BioNTech/Pfizer (disponibile dal 21.12.2020), Moderna (06. 01. 2021) e AstraZeneca (29.01.2021). Il vaccino sviluppato da BioNTech/Pfizer e Moderna sono i cosiddetti vaccini a “RNA-messaggero” e il vaccino della ditta AstraZeneca è basato su vettori. Tutti questi vaccini vengono somministrati con un’iniezione nel muscolo della parte superiore del braccio.
Come funzionano i vaccini?
Un vaccino a “RNA-messaggero” contiene una minuscola porzione del codice genetico necessario per produrre uno o più tipi di proteine del virus. Nel caso del vaccino contro il coronavirus, l’RNA-messaggero contiene solo le informazioni necessarie per produrre la proteina a forma di “chiodino” (o “spike” appunto) che circonda il coronavirus (ormai le sembianze del virus le conosciamo tutti!). Quindi il vaccino non può causare il Covid-19. Il vaccino non contiene potenziatori o adiuvanti. Una volta iniettate nel braccio, le gocce di grasso vengono inghiottite dalle cellule circostanti. Queste cellule leggono il codice dell’RNA-messaggero e per circa due giorni producono delle proteine “spike” che vengono individuate dal sistema immunitario. Il sistema immunitario produce poi anticorpi e globuli bianchi specializzati contro le proteine di superficie in grado di individuare ed eliminare prontamente il coronavirus in caso di infezione. Poi c’è il cosiddetto “vaccino a vettore” che contiene parti del virus attenuato. Il vaccino vettore viene iniettato, successivamente il corpo riconosce il virus indebolito come una minaccia ed inizia a produrre anticorpi.
Un vaccino è migliore dell’altro?
No, sono altamente efficaci tutti e tre. Il vaccino BioNTech/Pfizer viene somministrato con due dosi con intervalli da tre settimane ed ha un’efficacia di oltre il 90%. Va conservato a -70 gradi. Il vaccino Moderna, arrivato a gennaio, ha un’efficacia del 95%. Questo significa che in 95 individui su 100 è capace di evitare la malattia e/o i sintomi gravi e -notevole vantaggio- può essere conservato a -20 gradi. Il vaccino a vettore AstraZeneca ha un’efficacia del 62%. Quest’efficacia col passare dei giorni dopo la prima dose aumenta fino a raggiungere l’80% entro la dodicesima settimana, momento in cui viene somministrato il richiamo.
Il vaccino non è stato sperimentato, c’è da fidarsi?
È vero, è stato sperimentato in tempi rapidi. In sintesi, i Paesi e le istituzioni hanno investito grandi somme di denaro per premere sull’acceleratore vista la diffusione del Covid-19 a livello mondiale. Nonostante ciò sono state rispettate le tre fasi obbligatorie dei trial clinici per ottenere l’autorizzazione come per qualunque nuovo farmaco. Il tutto è stato monitorato dall’ente governativo statunitense ed europeo (FDA ed EMA) coinvolgendo centinaia di centri e ricercatori in tutto il mondo. Gli articoli e dati pubblicati sono accessibili per tutti e di pubblico dominio.
Per sicurezza io aspetto. Lasciamo che si vaccinino gli altri, non si sa niente sugli effetti collaterali a breve ed a lungo termine.
Come tutti i vaccini anche questi vaccini chiaramente possono avere effetti collaterali. In tutti i tre vaccini menzionati sono stati riferiti sintomi risolti in pochi giorni dalla vaccinazione in 1 persona su dieci: dolore e gonfiore nel sito di iniezione (braccio), stanchezza, mal di testa, dolore ai muscoli e alle articolazioni, brividi e febbre. I risultati finora ottenuti evidenziano, però, che i rischi della malattia da Covid-19 sono nettamente superiori a quelli del vaccino. Data la tempistica è chiaro che sia difficile parlare di effetti a lungo termine. Comunque è opportuno ricordare gli effetti a lungo termine delle vaccinazioni del secolo scorso: scomparsa e/o eradicazione del vaiolo, morbillo, difterite, pertosse, tetano, poliomielite, rosolia ecc.
È obbligatorio effettuare la vaccinazione e quanto costa?
La vaccinazione è volontaria e gratis.
Quanto dura la protezione fornita dal vaccino?
Non si sa ancora se la protezione duri diversi mesi o diversi anni. Quindi, può accadere che una vaccinazione di richiamo possa essere necessaria dopo un certo periodo di tempo.
Quando si raggiunge la famigerata “Herdenimmunität”?
L’idea dell’immunità di gregge o immunità di comunità è il risultato più atteso per i prossimi mesi. Si riferisce alla capacità di attivare rapidamente una risposta immunitaria adeguata all’interno di una popolazione. Si prevede che per raggiungerla debba essere vaccinato il 65-70% della popolazione tedesca. Questa stima comunque andrà verificata sul campo e si deve tenere conto dell’efficacia dei vaccini e della loro diffusione. Per un confronto il Covid-19 ha una capacità di trasmissione della malattia circa 10 volte inferiore al virus del morbillo e l’immunità di comunità per il morbillo viene raggiunta con il 95% delle persone vaccinate.
Chi si può vaccinare e quando?
Fino a quando il vaccino non sarà sufficientemente disponibile, le vaccinazioni seguiranno le priorità stabilite dal Ministero della Salute pubblicate sul Bundesanzeiger il giorno 08.02.2021 (“Coronavirus-Impfverordnung”) basata su una raccomandazione del Robert Koch Institut:
Gruppo 1 – priorità altissima: persone di 80 anni e più, persone in casa di cura, personale medico e sanitario.
Gruppo 2 – priorità alta: persone fra 70 e 80 anni, persone affette da trisomia-21, demenza, pazienti immunodepressi.
Gruppo 3 – priorità elevata: persone fra 60 e 70 anni, persone con patologie croniche o infettive, Polizia, Vigili del fuoco, negozianti.
Gruppo 4 – priorità bassa: coloro che hanno un minor rischio di subire gravi conseguenze dal contagio con Covid 19.
L’obiettivo chiaro è di mettere a disposizione il vaccino per tutti. Al momento nei Länder effettuano la vaccinazione operatori tramite sanitari esperti nelle tecniche di vaccinazione. Vari algoritmi come il cosiddetto “Impfbot” proposto dalla Sueddeutsche Zeitung aiuta a capire quando e dove si possa poter avere il proprio vaccino (https://projekte.sueddeutsche.de/artikel/wissen/corona-impfung-wann-bekommen-sie-einen-impftermin-e292245/).E
Quali sono le persone che non verranno vaccinate?
Attualmente c’è solo una controindicazione per mancanza di dati sufficienti: la gravidanza. Inoltre, si consiglia di rinviare la vaccinazione se si soffre di una malattia acuta. Chi ha avuto reazioni allergiche ad un vaccino o ad uno dei suoi componenti nel passato chiaramente ne dovrà parlare con il proprio medico curante. Per chi, invece, ha avuto un’infezione di Covid-19 di recente, la vaccinazione è possibile, ma l’immunità dopo l’infezione permette di aspettare tre mesi per avere la vaccinazione.
Ma io ho paura del vaccino.
Il rischio zero non esiste per nulla nella medicina e -generalmente – neanche nella vita. Come per ogni vaccino l’argomento centrale però è il rapporto tra beneficio e rischio ipotetico. Gli studi mostrano un’efficacia dei vaccini sul 90% indicando un varco enorme tra beneficio e rischio (remoto).