La KT Bank, banca musulmana in Germania, riesce a rispettare le leggi della finanza senza contravvenire a quelle del Corano. Ma come fa? Il modo è complesso, ma funziona.
Anche in Germania, alla tv, trasmettono spot dalle promesse miracolose: “vuoi comprare un’auto? Vieni da noi, la paghi a rate, a zero interessi”. “Desideri una casa tutta per te? Ti diamo un mutuo all’interesse dello 0,1”. E così via. Condizioni che assomigliano a quelle delle compagnie aeree: un biglietto da Oslo a Roma, dieci euro. Poi scopri che devi pagare gli extra, anche per non dover volare in piedi nascosto nella toilette. Quando iniziò il collegamento di Ryanair tra Berlino e Milano, volai con zero euro. Volevo vedere dov’era l’inghippo. Tutto a posto, e arrivai in orario, ma pagai otto euro per aver pagato zero euro con la mia carta di credito.
La KT Bank, che dall’estate del 2015 ha aperto gli sportelli a Colonia, nella Venloerstrasse 160, a due passi dalla moschea più grande d’Europa, è l’unica attiva nella eurozona, e fa buoni affari pur rispettando le leggi islamiche. Come faccia lo ha spiegato in un articolo lungo e preciso la “WirtschaftsWoche”, il più autorevole settimanale tedesco. «Nella regione di Colonia, il Nord Renania-Westfalia, vive un milione e mezzo di musulmani», dichiara Ayhan Genziger, il direttore della banca, «e si trovano ventimila aziende dirette da musulmani che danno lavoro a 130mila dipendenti, anche di altre confessioni. Il nostro bacino di utenti è dunque molto ampio».
La banca di Colonia, è una filiale della Kuveyt Türk di Istanbul, ed ha superato i diecimila clienti. I tre quarti sono privati, il resto associazioni, istituzioni e imprese, il 15 per cento non è credente. In Germania i musulmani sono circa cinque milioni, e la KT Bank spera di giungere a 300mila potenziali clienti. Niente affatto male, ma come funziona la KT Bank? Nessun cliente, osserva il settimanale, per quanto sia rispettoso del Corano desidera rinunciare a un profitto. E neanche un banchiere.
Chi ha risparmi da parte li deposita nella banca di Allah, che non li investe in azioni o in fondi per ottenere un interesse, ma in beni concreti: non è vietato, come al mercato, comprare materie prime o generi alimentari per rivenderle a un prezzo superiore. L’ostacolo che sembrerebbe insormontabile è il rapporto inverso: il cliente ha bisogno di un credito, e come fa la IT Bank a concederlo senza ottenere un guadagno? Il controllo etico è severissimo.
Il meccanismo escogitato è complicato, ma, si assicura, rispetta il volere di Allah. Se voglio comprare casa non ottengo un mutuo. La Banca compra l’alloggio per me, e poi me lo rivende a un prezzo superiore. Ma in questo caso, il Finanzamt, l’ufficio imposte, farebbe pagare una tassa sul margine di guadagno, perché l’immobile viene comprato e venduto due volte in breve tempo. L’esenzione si ha solo dopo dieci anni. È stato superato anche questo ostacolo: la banca e il cliente formano una società e insieme comprano l’appartamento o la villa. Poi, in un secondo tempo, la banca esce dalla società, il cliente rimane unico socio, e rimborsa alla società a rate la somma pagata, di fatto pagando a se stesso, e indirettamente al vecchio socio, la banca. Complicato, ma è tutto a posto, secondo la legge di Allah e per il fisco. I rapporti tesi tra Berlino e la Turchia di Erdogan hanno creato un problema per la KT Bank? «Niente affatto», assicura Ayhan Genziger, «i nostri affari sono andati ancor meglio».