I sopravvissuti alla violenza sessuale infantile chiedono ai politici europei di agire contro gli abusi su internet
L’abuso sessuale dei minori è un pericolo reale e crescente. Sempre più spesso gli autori di abusi utilizzano Internet per comunicare tra loro, condividere materiali e contattare i bambini. I predatori scattano foto e girano video degli abusi commessi nella vita reale e li condividono attraverso Internet. Utilizzano webcam, telefoni cellulari, social media o altre piattaforme online per ricattare i minori o costringerli ad atti sessuali inappropriati e illegali.
Per questo le vittime di abusi sessuali su minori, insieme ai leader del movimento globale Brave e a numerosi attivisti e alleati, si sono riuniti il 25 Aprile all’esterno del Parlamento europeo, mentre all’interno i leader dell’Unione europea discutevano gli aspetti cruciali della proposta di regolamento UE per prevenire e combattere gli abusi sessuali su minori.
Insieme alla Commissaria europea per gli Affari interni, Ylva Johansson, che sta guidando il processo di adozione del regolamento, le vittime hanno chiesto ai leader dell’UE di essere coraggiosi e di agire per proteggere milioni di bambini vulnerabili dalla violenza e dai traumi che loro stesse hanno affrontato.
Mié Kohiyama, sopravvissuta, membro del movimento Brave e fondatrice del Brave Movement France, ha dichiarato:
“Guarire dal trauma di essere stata violentata quando avevo 5 anni è ancora un lungo viaggio per me. Ma oggi mi sento forte e orgogliosa di essere determinata a impedire che altri bambini soffrano per mano di autori che usano le nuove tecnologie per diffondere i loro crimini efferati”. L’enorme aumento di materiale pedopornografico che circola nel mondo mi fa star male. Dietro le immagini si celano crimini reali e i peggiori. L’Europa è la fonte della maggior parte del materiale pedopornografico del mondo. Ecco perché dobbiamo agire con urgenza per proteggere i bambini online e offline. Ed è per questo che sostengo pienamente questo storico regolamento dell’UE per proteggere i bambini online in tutto il mondo”.
I nuovi e sconcertanti dati pubblicati presentati da “Brave ally the Internet Watch Foundation” , rivelano l’entità del crescente problema degli abusi sessuali online.
Il loro rapporto del 2022 afferma che:
● L’anno scorso è stato trovato su Internet più materiale particolarmente raccapricciante di categoria A di abusi sessuali su minori rispetto al passato.
● I siti commerciali che mostrano abusi sessuali su minori sono raddoppiati dal 2020 a 28.933.
● Tre segnalazioni su cinque di abusi sessuali su minori avvengono in uno Stato membro dell’UE.
● L’81% (810 URL) degli URL che mostrano abusi sessuali su bambini da 0 a 2 anni e il 50% delle immagini di bambini da 3 a 6 anni (5.622 URL) contenevano materiale di categoria A.
I bambini di età inferiore ai 10 anni compaiono nel 30% del materiale pedopornografico. La quantità di materiale pedopornografico trovato online è aumentata di 20 volte, passando da 1 milione di immagini nel 2014 a oltre 20 milioni nel 2021.
Il movimento Brave invita l’UE ad adottare il regolamento proposto e ad applicarlo in modo coerente in tutta l’Unione. In questo modo si invierà un messaggio forte in tutto il mondo, che ha dimostrato di avere il sostegno della maggioranza delle persone: la protezione dei bambini è una priorità.
Gli abusi sessuali sui minori, online e offline, hanno molte conseguenze a lungo termine sulla vita dei bambini e poi degli adulti. Le vittime di abusi sessuali su minori online non solo soffrono per l’abuso vero e proprio, ma soffrono di nuovo ogni volta che il materiale relativo all’abuso viene diffuso o visualizzato.
Rhiannon-Faye Mcdonald, sopravvissuta, sostenitrice e membro di Brave UK, ha dichiarato:
“In quanto sopravvissuta ad un abuso sessuale infantile legato alla tecnologia, non posso sopportare il pensiero che altri bambini debbano vivere quello che ho vissuto io. Voglio che i bambini di oggi e di domani possano sfruttare tutte le nuove opportunità tecnologiche e i vantaggi che ne derivano, senza rischiare di cadere nelle mani di chi abusa di loro. Sono entusiasta di vedere se riusciremo ad approvare questa legge per avvicinarci al nostro obiettivo di proteggere meglio i bambini”.
Il movimento Brave chiede una soluzione a lungo termine, proporzionata e sostenibile e una base legale per individuare immagini e video di sfruttamento e abuso sessuale dei minori (CSEA) e di adescamento su Internet attraverso tecnologie automatizzate.
● L’UE deve rendere obbligatoria l’individuazione, la segnalazione e la rimozione di materiale pedopornografico per tutti i servizi e le piattaforme Internet che offrono i loro servizi nell’UE o che hanno utenti qui.
● L’UE deve imporre l’uso di strumenti per individuare l’adescamento e di metodi di dissuasione che possano prevenire la commissione di reati contro i minori. Questi strumenti tecnologici devono anche essere in grado di rilevare se il materiale trovato è più vecchio o più recente. Questo è l’unico modo per prevenire precocemente i danni ai bambini.
● La proposta di legge deve prevedere lo sviluppo e l’utilizzo di soluzioni tecnologiche adatte a eliminare, attenuare o ridurre gli attacchi alla sicurezza, al benessere e ai diritti dei minori nello spazio digitale.
● Dovrebbe essere istituito un centro europeo per combattere gli abusi sessuali sui minori in Europa. Questo centro deve inserirsi nel sistema globale ed europeo esistente per la sicurezza dei minori e includere le voci dei sopravvissuti attraverso un comitato di sopravvissuti.
Cosa succede se questa legislazione non verrà approvata?
Il 3 agosto 2024 decadrà la legislazione dell’UE che consente ai prestatori di servizi di continuare a individuare e segnalare volontariamente gli abusi sessuali sui minori online e a rimuovere materiale pedopornografico. In tal caso, le imprese tecnologiche non saranno più in grado di individuare, segnalare e rimuovere contenuti illegali nei servizi di comunicazione, che rappresentano oggi il modo principale per diffondere materiale pedopornografico e adescare minori: l’80% delle segnalazioni dell’anno scorso proveniva da comunicazioni elettroniche.
Ciò renderà più facile per i predatori abusare sessualmente dei minori e restare impuniti.
Se entrerà in vigore la nuova legge, le imprese tecnologiche avranno l’obbligo di proteggere i minori.
Il movimento Brave è un’organizzazione di sopravvissuti che ha unito le forze con altri membri dell’European Child Sexual Abuse Legislation Advocacy Group (ECLAG) di Bruxelles per formare una coalizione di organizzazioni per i diritti dei minori. Tra le altre, vi sono: La rete ECPAT International (End Child Prostitution, Child Pornography & Trafficking of Children for Sexual Purposes), Thorn, Terre des Hommes, IWF, Eurochild e Missing Children Europe.