Diplomazia, economia e identità culturale in primo piano
Il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, On. Antonio Tajani, ha visitato venerdì 15 novembre 2024 l’Osservatorio Europeo Australe a Garching, nei pressi di Monaco di Baviera. Durante la visita, il Ministro ha incontrato gli scienziati italiani che operano presso l’organizzazione e una rappresentanza della comunità italiana locale.
Nel corso di un’intervista rilasciata al Corriere d’Italia, Tajani ha ribadito l’importanza strategica delle relazioni tra Italia e Germania, evidenziando la necessità di una stretta cooperazione per affrontare le sfide economiche e politiche europee. Il Ministro ha sottolineato il ruolo fondamentale degli italiani all’estero come ambasciatori del Made in Italy e ha messo in risalto la forza del legame economico e dell’innovazione tra i due Paesi. Inoltre, Tajani ha parlato anche del rafforzamento della rete consolare e della promozione della lingua italiana all’estero, ritenuti aspetti centrali in un contesto europeo in trasformazione.
Come valuta per gli interessi italiani la crisi del Governo tedesco e le imminenti nuove elezioni politiche?
Italia e Germania sono le due più grandi manifatture d’Europa. Il nostro interscambio vale oltre 164 miliardi. È il Paese verso il quale esportiamo di più, oltre 74 miliardi. La nostra è una cooperazione “naturale” e deve essere uno dei principali motori del rilancio della competitività europea. La Germania è un Paese amico con cui siamo legati da molti interessi in Europa. Coordinamento e gioco di squadra sono cruciali anche con il Governo che uscirà dalle prossime elezioni.
Quali sono i riflessi per l’Italia della stagnante crescita in Germania che, a detta degli esperti e con una crescita del PIL ferma quota zero, è ormai a un passo dalla recessione economica?
Siamo all’inizio di un nuovo ciclo europeo e di un nuovo ciclo tedesco. Il dialogo con Berlino sarà centrale nel quadro del Piano d’Azione approvato lo scorso anno per indirizzare le politiche europee, in primo luogo, verso la competitività. Nel momento in cui i dati industriali tedeschi iniziano a essere in chiaroscuro mostrando segnali positivi di ripresa degli ordini in particolare per il nostro indotto dell’automotive, è ancora più necessario lavorare insieme per sostenere il nostro export e la crescita dei nostri territori.
In Germania vive ormai quasi un milione di italiani. Un milione di persone che si rivolgono ai consolati italiani ormai sopraffatti da una richiesta di servizi aumentata in dismisura. Esiste un piano di rafforzamento della rete consolare e di una facilitazione dei servizi?
Già lo scorso anno mi ero impegnato con il CGIE a valutare attentamente il rafforzamento della rete consolare. Vogliamo essere sempre più vicini e più efficienti per i nostri connazionali all’estero e le nostre imprese. In Germania ho inviato dei diplomatici come vicari nei Consolati Generali di Monaco e Francoforte. Durante gli Europei di calcio, per non gravare sugli uffici, abbiamo inviato un “Consolato mobile” per assistere i tifosi. È per tutti gli italiani all’estero abbiamo aperto i Consolati Generali a Bruxelles e Madrid e rafforzato diverse Sedi nel mondo Nel corso di questi due anni abbiamo assunto molto personale amministrativo e rafforzato molti Consolati. Abbiamo investito sulla digitalizzazione dei servizi.
Il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero da Lei presieduto, lancia continui allarmi sulla precaria situazione dell’insegnamento dell’Italiano ai figli degli emigrati di seconda e terza generazione. Alcuni Enti gestori in Germania parlano di annunciato fallimento per mancanza di fondi. È ormai ora di finire con questo tipo di insegnamento di quella che era considerata la “lingua madre”?
La promozione della lingua italiana è una priorità. L’italiano è una lingua di innovazione e di crescita. Un forte collante con le nostre comunità all’estero. Ad ottobre ho visitato una scuola italiana in Argentina. Il prossimo anno voglio organizzare un Vertice dell’italofonia. Sosteniamo in maniera concreta l’insegnamento dell’Italiano in Germania, dove contribuiamo al lavoro di 12 enti gestori. In 12 città tedesche ci sono scuole con sezioni italo-tedesche. Sosteniamo anche molte scuole e Università dove si insegna l’italiano, per raggiungere sempre più anche il pubblico tedesco.
L’integrazione degli italiani in Germania è citata come esempio straordinario di integrazione europea. Quali sono le parole del nostro Ministro a una collettività che per coraggio e fantasia è stata unica nel tenere alto il nome dell’Italia nel cuore dell’Europa?
A loro dico: sono stato anche io italiano all’estero! Ho vissuto da piccolo a Parigi, sono stato tanti anni a Bruxelles. Capisco le vostre esigenze! Oggi a Monaco ho incontrato tanti ricercatori. Ho incontrato tanti imprenditori che fanno la ricchezza della Germania e dell’Italia. Ho partecipato ad una riunione di sistema, con l’obiettivo di fornire sempre migliori servizi ai cittadini e alle imprese. La diplomazia non la fanno solo i diplomatici: I nostri connazionali all’estero sono i migliori Ambasciatori dell’Italia nel mondo.