Il disegno di legge presentato dal presidente francese prevede anche l’aumento di 90 giorni del termine per poter trattenere i migranti clandestini
Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha intenzione di proporre una stretta alle leggi sull’immigrazione e sulle richieste di asilo dei profughi che vogliono entrare in Francia.
La decisione, che metterà alla prova la tenuta della maggioranza di governo, ha fatto sorgere forti critiche da parte dei gruppi che si battono per la difesa dei diritti umani.
Il disegno di legge prevede un aumento di 90 giorni del termine per poter trattenere i migranti clandestini e accorcia il tempo di scadenza per fare richiesta di asilo.
Oltre a ciò, la norma prevede una pena di un anno di carcere, oltre a una multa, per chi attraversa illegalmente le frontiere francesi.
Infine, chi vedrà bocciata la sua richiesta di asilo dal tribunale competente, se proveniente da un paese considerato “sicuro”, dovrà abbandonare immediatamente il territorio francese, senza aspettare l’esito del ricorso.
In altri termini, i migranti verranno espulsi prima che l’iter giudiziario sulla loro richiesta di asilo sia completato.
Il governo francese vuole così manifestare la propria fermezza sul tema dell’immigrazione, tenendo però a precisare che il nuovo testo normativo renderà anche più facile per i minori ottenere asilo, riducendo il tempo necessario alle autorità per elaborare qualsiasi richiesta.
La questione potrebbe però avere delle ripercussioni sulla maggioranza parlamentare di Macron, rimasta finora molto coesa, che si poggia su uno schieramento bipartisan.
I parlamentari più di sinistra non hanno infatti accolto favorevolmente i nuovi piani sull’immigrazione proposti dall’esecutivo.
Un membro del partito di Macron, Mathieu Orphelin, ha dichiarato che è stato problematico aumentare il tempo di detenzione per gli immigrati da 45 a 90 giorni, aggiungendo che ha intenzione di presentare degli emendamenti al testo proposto dal governo.
Un altra deputata del partito La République En Marche!, Sonia Krimi, ha accusato il governo di “giocare con le paure della gente” con la sua riforma migratoria.
“Non tutti gli stranieri in Francia sono terroristi, non tutti gli stranieri intaccano il benessere sociale”, aveva dichiarato Krimi a dicembre in parlamento, rivolgendosi al ministro dell’interno Gerard Collomb.
Questo disegno di legge “rappresenta una vertiginosa caduta dei diritti dei rifugiati e dei migranti in Francia”, ha dichiarato Jean-Claude Mas, membro dell’associazione Cimade, che aiuta migranti e richiedenti asilo.
Questa mossa, tuttavia, potrebbe rivelarsi popolare tra i francesi.
Un sondaggio dell’istituto Bva, pubblicato all’inizio di questo mese, ha mostrato che il 63 per cento degli elettori ritiene che ci siano troppi immigrati in Francia.
Il numero di persone che hanno presentato richieste di asilo in Francia ha raggiunto un record nel 2017, superando le 100mila unità.