Intervista con il presidente della Commissione per gli affari esteri del Parlamento europeo David McAllister
La guerra in Ucraina rievoca alcuni dei capitoli più oscuri della storia europea, ha dichiarato il presidente della commissione per gli affari esteri del Parlamento europeo. David McAllister (PPE, Germania) è il presidente della commissione parlamentare per gli affari esteri (AFET). Nella sua intervista parla della possibilità di istituire un tribunale internazionale, dell’invio di carri armati in Ucraina e della possibilità di un cessate il fuoco in occasione del primo anniversario della guerra russa in Ucraina. Qui alcuni estratti dell’intervista.
Siamo quasi a un anno dall’inizio delle ostilità. Pensa che il conflitto durerà ancora a lungo?
Immagino che ognuno di noi sia rimasto scioccato il 24 febbraio quando è iniziata la vera e propria invasione russa dell’Ucraina, o come direbbero gli ucraini “la seconda fase della guerra”, iniziata nel 2014. Quello che abbiamo potuto rimarcare è stato l’incredibile coraggio mostrato dagli ucraini nella difesa del loro Paese e della loro libertà. Loro non stanno combattendo solo per la difesa del proprio Paese, ma anche per difendere i valori europei.
Come definirebbe il modo in cui questa guerra ha mutato gli equilibri geopolitici globali e quelli europei in particolare?
La guerra ha fatto il suo ritorno nel nostro continente. Questa è un’escalation militare, una guerra in piena regola che molte persone avrebbero considerato inimmaginabile. Quella in corso non è solo una guerra tra il più grande Paese d’Europa, la Federazione Russa, contro il secondo più grande Paese per estensione geografica, l’Ucraina… ma piuttosto un attacco violento e brutale alla pace e alla sicurezza europea. Dobbiamo essere molto chiari nel condannare l’azione della Federazione Russa e di Putin, un dittatore alla guida di un regime terroristico.
Ritiene che l’Unione europea abbia peccato di ingenuità nei confronti della Russia?
Guardando indietro è sempre più facile dire cosa si sarebbe potuto fare meglio. Penso che negli ultimi anni abbiamo rilevato l’eccessiva dipendenza energetica di alcuni Stati membri nei confronti della Russia. Questo è stato rivisto e corretto. L’annessione illegale della Crimea nel 2014, avrebbe dovuto servire da campanello d’allarme sul piano dell’uomo al Cremlino, un piano annunciato in varie interviste e discorsi pronunciati nel corso degli ultimi 10-15 anni. Putin e il suo entourage si avvalgono di un “concetto di sfere di interesse” appartenente al 19° o 20° secolo, secondo cui tutto ciò che apparteneva all’impero russo fino al 1917, o all’Unione Sovietica fino al 1991-92, ricade evidentemente nella sfera di influenza russa. Questo è un concetto molto bizzarro. Ecco perché, se adesso sosteniamo l’Ucraina, lo facciamo anche per dare un segnale chiaro al dittatore russo, affinché la storia non si ripeta.
Il Parlamento ha chiesto l’istituzione di un tribunale per i crimini di guerra con l’obiettivo di perseguire le azioni della Russia in Ucraina. Cosa manca affinché tale tribunale diventi realtà?
Ciò a cui abbiamo assistito in Ucraina rievoca alcuni tra i capitoli più oscuri della storia europea. Abbiamo assistito a crimini di guerra oltraggiosi. I crimini di cui si sono macchiate le forze armate sono raccapriccianti: uccisioni di civili, stupri di donne, torture di persone innocenti. Si tratta di crimini di guerra e i responsabili sono criminali di guerra. Alla fine c’è un solo posto per i criminali di guerra: un tribunale internazionale per i crimini di guerra, dinanzi al quale essere chiamati a rendere conto. Ecco perché il Parlamento europeo, come molti Parlamenti nazionali, è favorevole all’istituzione di un tribunale speciale per i crimini di guerra perpetrati dalle forze armate russe in Ucraina. Documentare scrupolosamente i crimini di guerra, è fondamentale… mi auguro che un giorno i responsabili siano chiamati a rispondere delle proprie azioni.
Gli europei sostengono ancora l’Ucraina, ma hanno una crescente preoccupazione riguardo alle ripercussioni della guerra nella loro vita quotidiana e in special modo per l’aumento dei costi energetici. Per quanto tempo ancora l’UE sarà in grado di sostenere l’Ucraina?
Certamente questa guerra sta avendo un forte impatto sui cittadini europei: la crescita dei prezzi dell’energia, il tasso di inflazione e altri fattori. Tuttavia, se compariamo queste difficoltà a quelle affrontate dai coraggiosi cittadini ucraini, dove milioni di madri sono state costrette ad abbandonare il paese con i propri figli e dove gli uomini sono stati chiamati al fronte per respingere l’invasione russa… rispetto all’Ucraina il nostro è un fardello piuttosto leggero da portare. La prova di unità di cui hanno fatto mostra le società occidentali è straordinaria. La mia impressione è che i cittadini dell’UE abbiano perfettamente presente che un’eventuale vittoria del dittatore russo in Ucraina non segnerebbe la fine. Egli ha infatti annunciato l’intenzione di prendere di mira altri Paesi. Pensiamo alla Moldova e alla Georgia – due paesi che hanno “osato” assumere un atteggiamento pro-europeo e in favore ad una maggior integrazione Euro-Atlantica. La Federazione Russa, è un regime pericoloso che dispone di un enorme arsenale nucleare. La grande sfida per noi in Europa, consisterà nel modo in cui affrontare la Federazione Russa fintanto che qualcuno come Putin sarà al comando al Cremlino. Questa sarà la nostra grande sfida e la ragione per cui dobbiamo restare uniti.
Quindi il sostegno andrà avanti comunque per tutto il tempo necessario?
Sosterremo l’Ucraina per tutto il tempo necessario. Alla fine le ostilità cesseranno. Affinché una guerra giunga al termine, i negoziati per il cessate il fuoco sono il primo passo. La Federazione Russa parla della necessità di pace e di un cessate il fuoco, ma al tempo stesso invia sempre più truppe al fronte di guerra. Stanno bombardando le città ucraine. Stanno attaccando le infrastrutture civili. Posso comprendere perfettamente perché la leadership ucraina non si fidi di quella russa. Motivo per cui continueremo a sostenere l’Ucraina nella difesa contro questa guerra d’invasione portata avanti dalla Federazione Russa. Quando ricorrono le condizioni, allora può verificarsi un cessate il fuoco che potrebbe condurre alla pace. Prego affinché ci sia pace, ma che non sia una pace dettata dalla Russia.