Il ministro federale tedesco Robert Habeck sotto pressione
Il ministro federale dell’Economia Robert Habeck dei Verdi si trova improvvisamente di fronte a gravi accuse che minano la fiducia nella sua gestione. La causa principale di queste turbolenze sono documenti sensibili pubblicati da BILD e dal giornale „Cicero“, riguardanti la controversa uscita dall’energia nucleare nel 2023.
Questi documenti suggeriscono che nel Ministero di Habeck e nel dipartimento ambientale gli esperti abbiano manipolato e distorto relazioni sull’uscita dall’energia nucleare, con l’obiettivo evidente di impedire un’estensione del periodo di attività degli ultimi tre reattori nucleari. Funzionari del Ministero di Habeck hanno sostenuto, ad esempio, che il mantenimento in funzione dei reattori nucleari porterebbe a una riduzione del costo dell’energia elettrica, poiché si ridurrebbe l’uso di costosi impianti a gas. Tuttavia, queste affermazioni non sono in linea con i documenti ufficiali cruciali che giustificano l’uscita dall’energia nucleare. Ironicamente, Habeck aveva persino progettato la costruzione di nuovi impianti a gas.
Su richiesta, il Ministero di Habeck ha dichiarato che il segretario di Stato Patrick Graichen, ora dimesso, era l’unico responsabile delle manipolazioni, presumibilmente senza il consenso del ministro.
Tuttavia, è emerso un altro documento dal Ministero di Habeck datato 8 novembre 2022, che mette in dubbio questa versione dei fatti. In questa lettera si afferma, tra le altre cose, che l’esame sull’uscita dall’energia nucleare è stato sempre aperto e trasparente. Si menziona che il Ministero ha esaminato ripetutamente la possibilità di estendere la durata di vita dei reattori e ha pubblicato vari documenti di risultati.
I politici dell’Unione Cristiano-Democratica (CDU) e persino della coalizione di governo Ampel non credono quindi che Graichen sia stato l’unico responsabile. Chiedono a Habeck una piena chiarezza e richiedono il suo intervento al Bundestag. Il segretario generale della CSU Martin Huber ha già sottolineato che un ministro che arreca tanto danno al suo settore non è più sostenibile.
La capo della CDU Gitta Connemann chiede l’immediato arresto del decommissioning degli ultimi reattori nucleari. Mark Helfrich richiede una commissione d’inchiesta alla luce delle accuse di inganno.
Robert Habeck respinge fermamente le accuse e sottolinea di aver sempre avuto a cuore la sicurezza dell’approvvigionamento energetico. Anche la ministra dell’Ambiente Steffi Lemke, anch’essa dei Verdi, difende le decisioni del suo dipartimento.
I politici dell’Unione minacciano di istituire una commissione d’inchiesta per esaminare a fondo la questione. È evidente che questo scandalo sull’uscita dall’energia nucleare continuerà a scuotere il panorama politico e a minare la fiducia nell’ambito della transizione verde energetica.