Il No stravince il referendum costituzionale e il premier Matteo Renzi annuncia le sue dimissioni. “Mi assumo la responsabilità della sconfitta, il governo finisce qui”. Il presidente del Consiglio dopo i risultati negativi del Referendum, si è recato al Quirinale per un incontro con il capo dello Stato Sergio Mattarella. Entro i prossimi giorni rimetterà il mandato nelle mani del Capo dello Stato Sergio Mattarella. Il ministro dell’Economia Padoan ha annullato il suo viaggio a Bruxelles. Intanto, il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi su Facebook ha scritto: “Peccato, ora al lavoro per servire le istituzioni”.
I risultati
Il No ha raggiunto il 59,11%, il Sì invece si è fermato al 40,89%. All’estero il Sì ha avuto invece il 64,70% con 722.672 voti mentre il No il 35,30% con 394.253. Bisogna notare che la la partecipazione al referendum è stata altissima: ha votato più del 68,48% degli aventi diritto.
Mentre tutto il mondo guarda all’Italia con sguardo critico, esultano i sostenitori del No – Il primo a prendere la parola subito dopo la diffusione dei risultati è stato Matteo Salvini, che ha detto che Renzi deve dimettersi, cosa che il premier ha poi effettivamente annunciato. Il leader della Lega ha detto di essere pronto ad andare al voto il prima possibile. Anche il Movimento 5 Stelle, a cominciare da Beppe Grillo, ha auspicato di andare al voto subito e “con una legge che c’è già”, l’Italicum. Esulta anche l’altra parte del fronte del No, da D’Alema a Speranza. Nel Pd si levano voci per un rilancio, a partire, come dice Boccia, da un congresso da tenere già nel prossimo gennaio, con il segretario dimissionario.
Le reazioni europee
Preoccupazione in Germania, entusiasmo euroscettico in Gran Bretagna e Spagna, toni rassicuranti dall’Eurogruppo e dalla Bce.
Numerose le reazioni europee all’esito del voto referendario italiano. Esulta l’euroscettico Nigel Farage, mentre il commissario agli Affari economici Moscovici dice che si è stati tutti toccati dall’esito del voto, ma c’è fiducia nelle autorità italiane, perché il paese è solido. Il ministro degli Esteri tedesco Steinmeier auspica però preoccupato una rapida soluzione della crisi in Italia, ritenendo che il risultato non sia un contributo positivo per l’Europa.
Angela Merkel “ha appreso con dispiacere” delle dimissioni di Renzi dopo la vittoria del ‘no’ al referendum costituzionale. Ma aggiunge che è pronta a collaborare con qualsiasi futuro governo italiano. “Con Matteo Renzi ho lavorato molto bene e in un clima di grande fiducia, naturalmente però vanno rispettate sia le decisioni dell’elettorato italiano sia quelle del premier” osserva la cancelliera.
Il vice cancelliere Sigmar Gabriel ha definito “amaro” l’esito del referendum e ha invitato l’Italia a proseguire il percorso di riforme: “Solo i populisti beneficiano dell’immobilità” ha commentato.
“Non c’è alcun motivo di temere una crisi dell’euro dopo il referendum italiano”, lo ha detto entrando all’Eurogruppo il Ministro delle finanze tedesco Wolfang Schäuble. “La reazione dei mercati al referendum è stata tranquilla” ha aggiunto, pur dicendosi convinto che il nostro paese ha “urgente bisogno” di un governo funzionante.
Toni rassicuranti dalla Ue
Secondo il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem l’esito del referendum “non cambia la situazione economica in Italia o nelle banche italiane: i problemi che abbiamo oggi sono quelli di ieri e bisogna occuparsene”.
Il Commissario Europeo per gli Affari Economici, Pierre Moscovici, afferma che l’Italia “è una grande economia, un paese molto impegnato in Europa”. Il referendum – aggiunge – “è una questione di politica interna italiana” che “non riguardava l’Europa, la politica europea e il posto dell’Italia in Europa”.
Solidarietà dalla Francia
In Francia, il presidente François Hollande prende atto “con rispetto” dell’annuncio delle dimissioni di Renzi, al quale esprime “tutta la sua simpatia”. “Non c’è alcun rischio sistemico particolare”, commenta il ministro delle Finanze francese Michel Sapin, arrivando a Bruxelles per la riunione dell’Eurogruppo.
Cautela dalla Bce
Un invito alla cautela arriva dal membro del board della Bce, Francois Villeroy de Galhau, secondo il quale la vittoria del ‘No’ nel referendum non può essere confrontata con quella della Brexit. Il banchiere centrale francese, da Tokyo, afferma che “il referendum in Italia – potenzialmente un’altra fonte di incertezza – non può essere messo a confronto col referendum in Gran Bretagna: gli italiani sono stati chiamati alle urne per votare su una questione costituzionale interna e non sulla lunga appartenenza dell’Italia all’Ue”.
L’errore di Renzi?
La sua vanità e la sua testardaggine. Renzi ha tirato troppo la corda, ha iniziato a gioire troppo presto, sicurissimo di incassare il 40% dei Sì, ma non ha pensato al 60% dei No. È andato avanti senza ascoltare nessuno, insomma Renzi ha commesso molti errori inutili. Bisogna considerare però che Matteo Renzi ha ottenuto oltre il 40% dei consensi. Quindi non è stata una sconfitta totale visto che non solo ha combattuto contro l’opposizione ma anche contro l’opposizione all’interno del suo stesso partito.