Intervista con i nostri vicini ucraini
La bandiera nazionale ucraina è formata da una striscia azzurra come il cielo, sopra, e sotto gialla come i fiori di colza che crescono sul suo fertile terreno. L’Ucraina è stata il granaio dell’Unione Sovietica. Numerose bandiere giallo-azzurre sono sventolate alle manifestazioni degli ultimi giorni. Il Corriere d’Italia ha avvicinato una famiglia di origine ucraina per sentire dal vivo la loro opinione. Il signor Oleksandr Kyrylov e sua moglie Irina Kyrylova vivono da più di 20 anni in Germania dove sono nati loro figli. Ma naturalmente hanno continuato ad avere stretti contatti con i loro parenti in patria. Questa intervista si è svolta il 25. 02 scorso.
Di quale zona dell’Ucraina siete originari?
O.K.: Di Odessa. Qui in Germania c’è solo la mia famiglia stretta ed un nipote che ha studiato all’Università di Mannheim, tutti gli altri parenti stretti sono a Odessa: le nostre madri, suocere, sorelle, sono laggiù.
Come vi sentite in questi giorni?
O.K.: Tutti molto scioccati. Soprattutto le nostre madri, perché hanno sempre creduto che i russi fossero nostri amici, ecc. E adesso per la prima volta aprono gli occhi. Uno shock totale. Le giovani generazioni avevano capito già dal Maidan chi è veramente Putin, e cosa significa la Russia sotto di lui, Ma quelli nati sotto l’Unione Sovietica aveva un altro modo di vedere e di pensare, si sono sempre appoggiati ai russi, e adesso spero che finalmente abbiano capito. La russia di Putin non è nostra amica, e neppure dell’Occidente. Putin ha un proprio modo di vedere il mondo intero, e ambisce alla Grande Russia, un nuovo impero, e non vuole prendere in considerazione come le altre rapubbliche dell’ex-Unione Sovietica tendono alla libertà e all’indipendenza. Lui crede di poter avere tutto sotto controllo e di poter imporre a tutti la sua volontà. L’Ucraina ha sempre avuto una fratellanza per la Russia, anche se ci sono stati nella storia episodi assassini da parte russa. Però gli ucraini hanno sempre avuto una maggiore tendenza alla libertà, che si è conservata intatta sia sotto gli zar che sotto l’Unione Sovietica, fino ad oggi. Sotto gli zar la lingua ucraina fu proibita e non si poteva insegnare a scuola. Sotto l’Unione Sovietica era tutto diverso, ma se noi consideriamo in quante scuole ucraine s’insegnava il russo, esse erano in maggioranza preponderante rispetto a quelle in cui s’insegnava l’ucraino.
C’è una grande differenza fra la lingua russa e quella ucraina?
O.K.: Sì, c’è molta differenza. Gli ucraini possono capire il russo, ma i russi non capiscono l’ucraino. Sono entrambi lingue slave, ma l’ucraino è così diverso che per i russi è incomprensibile. I.K.: Ho sentito che dei soldati russi hanno tentato d’infiltrarsi a Kiev camuffandosi da ucraini, con documenti falsi e con delle auto rubate. Ma ai posti di blocco li hanno subito smascherati perché non sapevano parlare l’ucraino.
Lei conosce Bad Ems? È una località termale sul fiume Lahn frequentata nell’800 da diverse teste coronate, e c’è pure un bel palazzo che lo zar fece costruire per sé. Davanti ad esso ci sta una targa in cui si ricorda che proprio in quel palazzo lo zar prese la decisione di proibire la lingua ucraina.
I.K.: Hanno sempre cercato di annientare la nostra cultura. Io, per esempio, sono nata e cresciuta in Ucraina, ma ho sempre frequentato la scuola russa. Mia madre non parlava ucraino, solo russo, malgrado entrambi i miei genitori siano ucraini. Però negli ultimi otto anni la gente ha imparato dovunque l’ucraino. Da voi in Italia imparate l’italiano quasi con il latte materno; da noi no, solo negli ultimi otto anni. Nel 1933 hanno fatto morire di fame tutte le persone colte dell’Ucraina che potevano mediare la nostra cultura. Quattro milioni di persone sono morte di fame, benché il mangiare ci fosse. L’Ucraina ha un ottimo terreno agricolo.
O.K.: Quel periodo venne chiamato Holodomor, morte per fame ed infierì specialmente in quelle zone Donjensk e Lugansk. Secondo la politica dell’Unione Sovietica, a riempire i posti lasciati vuoti dai nostri morti furono mandati esclusivamente dei russi, e per questo motivo in quei territori la lingua russa ha preso il predominio da allora. La carestia venne prodotta artificialmente, da persone cui la vita umana è indifferente. È stato un tempo crudele. E c’era tanta propaganda politica, molto ma molto massiccia.
Anche in Italia, a dire il vero. Anche se da noi ha cercato di far morire di fame i sudtirolesi per poi popolare l’Alto Adige esclusivamente con italiani. E come va oggi in Ucraina?
O.K.: In Ucraina oggi c’è la libertà d’opinione. C’è pure molta corruzione, questo è un lato brutto del paese, ma il lato buono è che ciascuno può dire liberamente quello che pensa, e lo fa pure. Perciò ci sono state quelle due grandi dimostrazioni sul Maidan nel 2004 e nel 2013. La prima rivoluzione venne detta „arancione“, ma in quegli anni i russi avevano ancora un influsso troppo grande. Allora la frazione prorussa e quella filoccidentale stavano a circa 50:50. Ma poi col passare del tempo una percentuale sempre maggiore si è rivolta verso l’Europa. Ma c’era un problema: un uomo non lo voleva assolutamente. Nessun ucraino voleva che la situazione diventasse esplosiva. Nessuno voleva far sì che la Russia ci attaccasse. Ma quello che sta succedendo adesso era stato pianificato già da lungo tempo. Questo era il piano B, il piano A era il trattato di Minsk. Non era un trattato buono per nessuna delle parti, né per i russi né per gli ucraini, ed ognuno poteva interpretarlo come voleva. Ma ci lasciato tempo per risorgere, è stato firmato per guadagnare tempo. E l’Ucraina è decollata abbastanza bene per formare un paese democratico. L’economia cresce, la gente è tranquilla, la struttura funziona, l’Ucraina produce molti cereali, e fa ulteriori passi in direzione dell’Europa. Per Putin questo era come un drappo rosso per un toro. E chi può proteggere oggi l’Ucraina? Naturalmente abbiamo degli aiuti, ma nessuna protezione. Nel 1993 l’Ucraina ha rinunciato alle proprie armi atomiche, dichiarando: noi siamo un popolo pacifico, non abbiamo bisogno di armi atomiche. Cos’ha ricevuto l’Ucraina per questo suo gesto? Solo promesse. E ora?! Se oggi l’Ucraina fosse ancora in possesso delle proprie armi atomiche, la Russia non avrebbe mai osato attaccarci. Mai e poi mai. Mi dispiace, ma devo dire che adesso capisco l’Iran e la Corea del Nord.
Come giudica la risposta occidentale?
O.K.: Queste sanzioni sono semplicemente ridicole: Putin non va mica a fare acquisti a Milano. Le sanzioni economiche per la Crimea non hanno avuto alcun effetto. Erano solo sulla carta, gli hanno fatto il solletico sotto le ascelle. Così lui si è stentito incoraggiato a colpire ancora. La Germania adesso dice che non vuole aiutarci perché vuole continuare ciecamente a restare in buoni rapporti con Putin, e così continua a foraggiare il lupo che un giorno morderà anche lei. Quel lupo deve essere messo in gabbia, adesso, non solo per noi, ma anche per voi. Se Putin riuscisse a raggiungere il suo scopo in Ucraina, cosa succederebbe dopo?
I motivi per cui vi ha attaccato sono così pretestuosi…
O.K.: Egli odia l’Ucraina. Il suo ultimo discorso era pieno di odio. Non si capisce perché quest’uomo odi così il nostro paese. Lo pretende tutto per sé. Ma se ci riuscisse, allora tutto il mondo sarebbe in pericolo, perché egli diventerebbe ancora più potente, e la terza guerra mondiale verrebbe inesorabilmente. Adesso è la buona occasione per fermarlo, forse l’ultima. Deve ricevere una bella sconfitta in Ucraina, ed allora crollerà da solo. Il popolo russo non gliela perdonerebbe mai. Per lui è tutto in gioco. Ma l’Occidente deve aiutarci adesso, con forniture di armi pesanti. Non abbiamo bisogno di interventi diretti, in Ucraina ci sono abbastanza uomini motivati, che veramente sono pronti a combattere, però devono riceverne i mezzi. E ci vogliono autentiche sanzioni dure contro la Russia, che veramente le facciano davvero male.
Secondo Lei è necessario che l’Ucraina entri nella NATO?
O.K.: La NATO è musica dell’avvenire. Lontanissima. Può succedere, ma non deve necessariamente. Ma nel mondo odierno non si può restare soli, a qualche alleanza bisogna pure appartenere. E quale migliore della NATO? Se l’Ucraina restasse abbandonata a sé stessa, potrebbe denunciare il trattato con cui rinuncia alle armi nucleari e cominciare a costruirsene in proprio. È difficile, ma non partiamo da zero: abbiamo un gigantesco potenziale in fisici ed ingegneri, e possediamo molte centrali nucleari, oltre a quella di Cernobyl. Quest’alternativa è orribile, ma che ci resta?
D: Secondo Lei, quali errori ha commesso l’Unione Europea?
O.K. :Gli europei sono troppo paurosi, più di ogni altro, questa è la loro debolezza. E chi è così debole, la storia ci insegna che finisce male. Le reazioni deboli che hanno avuto quando Putin ci ha mangiato la Crimea, lo hanno incoraggiato a mangiare di più. Loro forse credono di mettergli paura, ma lui non ne ha, perché ha le bombe atomiche e un grande esercito. Gli europei devono avere i co**** e digli in faccia: no. Soltanto così lo si può fermare. Qui in Ucraina Putin ha perduto più di mille soldati in un solo giorno. Sa quanti soldati ha perso in Cecenia in due anni? 14 mila. Se l’Ucraina ce la fa a resistere una settimana, i russi sono a terra.
I.K.: In Ucraina l’odio contro i russi cresce di ora in ora. Se in internet pubblico delle parolacce, mi bloccano subito. Però stavolta no, ed ho mandato tante di quelle parolacce contro i russi, in due giorni, che non ne ha idea. E non mi hanno ancora bloccato. Ieri alla dimostrazione ho gridato a squarciagola: „Fascisti! Fascisti!“ contro il Consolato Russo.
O.K. : Nella nostra lingua la parola „fascista“ non ha un significato politico, ma è sinonimo di criminale, assassino, genocida.
Ma i russi forse non sono consapevoli di quello che stanno facendo. I giornalisti presenti a Praga nel ’68, quando fu invasa dall’esercito sovietico, si accorsero che i giovani soldatini russi non avevano alcuna idea di cosa stessero facendo, e si meravigliavano che la gente del posto ce l’avesse tanto con loro.
I.K.: Così fanno anche in Ucraina: scelgono i soldatini inconsapevoli e li mandano a eseguire gli ordini. Non sanno nemmeno dove si trovano: li carica sull’aereo e li scaricano sul posto. Noi sappiamo di un soldato russo giovane come Andrej [il loro figlio] che si rifiutava di sparare sui civili che parlavano il russo come lui, ed allora i suoi camerati gli hanno sparato. A lui. Però non è morto, è stato ricoverato in un nostro ospedale, e lì ha raccontato la sua storia.
D: Putin è anche nostro nemico?
O.K.: Assolutamente. Egli è nemico di tutto l’occidente. Sinora lo ha fatto copertamente, inviando missioni segrete per ammazzare chi gli pare, inviando virus di ogni tipo contro i vostri sistemi informatici e fake news per spaccare la vostra società, e sostenendo le forze politiche antidemocratiche. Se voi faceste una ricerca su quanti immigrati dalla Russia sono sostenitori dell’AfD, avreste una bella sorpresa.