Con l’eruzione del 15 gennaio il vulcano Hunga Tonga-Hungo Ha’apai che fa parte della nazione insulare Tonga, che si trova nell’Oceano Pacifico, ha catapultato cenere vulcanica a quasi 30 chilometri di altezza. È stato provocato anche uno tsunami di cui non si conosce ancora bene la dinamica, ma le sue onde sono arrivate non solo a Tonga ma anche in Nuova Zelanda, Giappone e Figi che sono nord ovest di Tonga. Tonga ha una popolazione di 104.000 abitanti e ha una superficie di 747km2, quasi grande come Amburgo. È una monarchia parlamentare con a capo re Tupou VI.
Adesso sorge una domanda, se questo può succedere anche in Europa. Nel Mare Mediterraneo a 150 chilometri dalla costa della Calabria e della Sicilia, si trova il vulcano Marsili, che è come il Hunga Tonga un vulcano sottomarino.
La cima del Marsili si trova a 500 metri sotto il livello del mare e la base è a 3.500 m sotto il livello del mare, ha una lunghezza di 70 km e una larghezza di 30 km, si estende per una superficie di oltre 2.100 km2.
È il più grande vulcano sottomarino europeo attivo e la sua ultima eruzione è stata fra 2.100 e 3.000 anni fa.
Abbiamo sentito l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia che ha sede a Roma e ci hanno detto che il Marsili è diverso dall’Hunga-Tonga. Innanzitutto perché il peso dell’acqua sopra la cima, che si trova a 500 m il livello del mare, limiterebbe la potenza di ogni eruzione. Le sue eruzioni erano pericolose solo vicino al vulcano e nella lunga storia del vulcano non c’è mai stata una eruzione veramente molto pericolosa. L’unica ipotesi che potrebbe causare delle devastazioni potrebbe essere un franamento del vulcano che potrebbe causare degli tsunami che raggiungerebbero le coste del mar Tirreno.
Si deve anche dire che i vulcani sottomarini rappresentano l’80 per cento dei vulcani al mondo e le loro eruzioni sono molto più frequenti di quelle dei vulcani sulla terra ferma. Infatti non si sente quasi mai parlare nei media di nuove eruzioni di vulcani sottomarini perché quelle eruzioni non provocano quasi mai gravi danni.
Quindi il vero rischio per l’Italia non viene dal mare ma dai Campi Flegrei, ancora di più del Vesuvio. I Campi Flegrei si trovano quattro chilometri a sud di Napoli, il loro nome significa campi che bruciano, vi si trovano molte solfatare, bocche che emettono zolfo. La più famosa è quella di Pozzuoli. Alcuni scienziati ritengono che i Campi Flegrei siano un super vulcano la cui eruzione potrebbe avere effetti di portata mondiale.
(L’autore dell’articolo è studente presso il liceo bilingue Freiherr von Stein di Francoforte)