Foto da sx: Christian Lindner, Robert Habeck, Olaf Scholz. Foto di ©Bundestag-Thomas Trutschel/Photothek

Rattoppato l’accordo per il Bilancio 2024 a spese dei consumatori. Ancora si tace sulla verità che l’economia tedesca è “un’economia di guerra”?

Prendiamo spunto dal titolo di un articolo del giornale berlinese TAZ, “Olaf Scholz der Unverstandene”, (Olaf Scholz l’incompreso).

Incompreso dalla Corte costituzionale: i primi a non comprendere il Cancelliere tedesco, alla guida di un governo formato da tre partiti SPD (il suo), FDP (i Liberali) e Die Grüne (I Verdi), sono stati i giudici della Corte costituzionale di Karlsruhe, i quali hanno bocciato il suo piano di trasferire 60 miliardi di euro, già acquisiti sotto forma di crediti per la pandemia, sul capitolo per la difesa dell’ambiente.

I giudici hanno rotto le uova nel paniere del Cancelliere che aveva contratto questi debiti d’emergenza (raggirando il freno al debito pubblico poiché “misura d’emergenza”) quando era Ministro delle Finanze e che aveva messo, furbamente, sul piatto dell’accordo di governo con i Liberali e con i Verdi.

Aveva, infatti, ipnotizzato i suoi partner nella coalizione con un designato ministro dell’economia liberale, scaricato dall’onere di dover giustificare lo sforamento del debito pubblico, e con un designato ministro dell’economia e dell’ambiente “verde” abbagliato da 60 miliardi a disposizione della sua politica ambientale.

Incompreso dai suoi elettori: i consensi alla SPD di Scholz sono calati al 15%. Se domani si votasse, i Socialdemocratici avrebbero in parlamento, al Bundestag, la metà dei seggi ora a disposizione. Una catastrofe.

Certo, ci sono stati momenti in cui, prima delle ultime elezioni, la SPD già si trovava in pessime condizioni e proprio la capacità di Scholz nell’offrire soluzioni pragmatiche lo ha portato a ribaltare la situazione. Ma ora Scholz brancola e soluzioni non ne ha, oppure se le ha non riesce a spiegarle in maniera convincente.

Incompreso dai consumatori: dopo aver rattoppato l’accordo per il Bilancio 2024 che prevede l’aumento dei costi della benzina, dei beni di prima necessità, una batosta all’agricoltura con l’abolizione dei sovvenzionamenti a questa categoria, il brutale taglio ai sovvenzionamenti destinati all’acquisto delle automobili elettriche, il tutto con un apparente rispetto del freno al debito pubblico sancito dalla Costituzione. Apparente giacché è già prevista una scappatoia in direzione più soldi a Kiev e ad altre misure che, retroattivamente, potrebbero essere classificate “emergenziali “.

Incompreso perché non può dire alla sua gente le cose come stanno: non può dire, per esempio, che l’economia tedesca, al momento, è un’economia di guerra a crescita zero.

La Germania sta finanziando una guerra in atto tra Ucraina e Russia. E allora? Qualcuno giustamente obietta: ma la guerra contro la Russia la stanno finanziando tutti, USA in testa e non manca nemmeno l’Italia! Sì, certo, solo che la Germania si trova a finanziare una guerra contro una Nazione, la Russia, che fino a qualche anno fa era il suo maggiore partner commerciale e fornitore di energia. Hanno bombardato i gasdotti e hanno spezzato un nervo vitale dell’economia tedesca. Oggi la fornitura del gas liquido è assicurata ma il prezzo è raddoppiato rispetto ai tempi prima della guerra. Senza sovvenzionamenti statali (gli ultimi due miliardi e seicento milioni al Saarland) l’acciaio tedesco e l’industria pesante in generale, in Germania, sono condannati a morte.

Incompreso poiché troppo occupato a tenere insieme un ménage-à-trois: con i Liberali che speculano apertamente sul come risparmiare a danno delle prestazioni sociali, con l’orrore dei Verdi che sono andati a sbattere con il muso sulla Realpolitik e che sono addirittura costretti a speculare su un’energia atomica moderna e controllabile mentre si mettono in fila nei Paesi arabi alla ricerca di forniture energetiche. Nel frattempo, l’energia rinnovabile riesce a riscaldare solo la cucina; il bagno, salotto e camera da letto restano al buio e nemmeno agli elettori dei Verdi piace fare la doccia fredda in inverno.

Incompreso perché un ottimo cervello con uno scarso carisma in politica serve a poco: e si guarda alle spalle e vede nella galleria degli antenati Cancellieri socialdemocratici che hanno guidato la Germania ai vertici mondiali come Willy Brandt ed Helmut Schmidt, i quali hanno riempito di contenuti il concetto di Socialdemocrazia come Weltanschauung.

Il cancelliere Scholz è percepito come un ottimo macchinista che ripara continuamente il motore della nave Germania ma che, quando sale sul ponte di comando, ha difficoltà a stabilire la rotta in un mare su cui galleggiano, al momento, due pericolosissimi enormi Iceberg di nome Ucraina da un lato e Israele dall’altro.

Occhi aperti comandante poiché se cola a picco il bastimento Germania, le scialuppe di salvataggio non basteranno nemmeno per un’Italia che il suo salvagente l’ha già venduto da un pezzo.