Nelle ultime settimane l’attacco, chiamiamolo anche populista, della stampa tedesca contro l’Italia ha preso di nuovo il sopravvento. Il settimanale tedesco Der Spiegel nella sua edizione online, in un durissimo articolo a firma di Jan Fleischauer accusa il paese italiano di voler “scroccare” dal resto dei partner Ue. Mentre l’inserto settimanale Woche della FAZ dedica la copertina dell’edizione all’Italia, scegliendo la nota di esclamazione “Mamma mia!”, pubblicando una vignetta in cui un’ape tricolore, con i simboli di M5S e Lega sullo sportello, precipita in un burrone.
L’ambasciatore italiano a Berlino Pietro Benassi ha inviato a Spiegel online una nota, con la quale stigmatizza fortemente l’articolo “Gli scrocconi di Roma”. “La dialettica politica – scrive Benassi – appartiene alla libertà di stampa e al discorso democratico. Ciò che lascia un retrogusto pessimo è il modo in cui questa critica è indirizzata ad un intero popolo”. Benassi parla di “strada pericolosa” per la dialettica in Europa. “Si tratta di un sistema molto facile e seducente per eccitare gli animi. Ne è capace chiunque. Ma – conclude l’ambasciatore – è una strada pericolosa per condurre la dialettica in Europa. Alla sua fine ci sono solo perdenti”.
La Germania e l’Europa chiedono rispetto per l’Italia
Steffen Seibert, portavoce di Angela Merkel, ha sottolineato il rapporto di “amicizia” che esiste fra Germania e Italia. Alla domanda se Berlino sia oggi più ottimista sul futuro del Paese e dell’eurozona alla luce del fallimento del governo giallo-verde pur nella difficile situazione politica che ne è risultata, Seibert ha risposto: “L’Italia è un amico importante e un partner dell’Ue, nelle relazioni politiche bilaterali ma anche al livello dei cittadini”. “Il nostro rispetto per la democrazia italiana e per le sue istituzioni democratiche ci impone adesso di aspettare quale governo reggerà il Paese e con quali idee si rivolgerà a noi e ai partner europei”, ha continuato. “Il governo tedesco, questo è il nostro atteggiamento di fondo, è sempre pronto a lavorare bene e in modo stretto con il governo italiano”.
Alla domanda sulle critiche per l’articolo di Spiegel online su “Gli scrocconi di Roma” Seibert ha risposto “Prendo atto della discussione in Italia su questo, ma non darò una valutazione su un singolo articolo perché questo contraddirebbe il comportamento generale che il governo tedesco ha nei confronti della libertà di stampa in Germania”. “Il nostro linguaggio, quello del governo, della Cancelliera e dei Ministri, è rispettoso”, ha aggiunto.
“Speriamo che l’Italia abbia presto un governo stabile pro-europeo”, questo è ciò che ha dichiarato il ministro tedesco agli Affari europei Michael Roth, sottolineando che Berlino “deve trattenersi dal dare lezioni sulla formazione di un governo” in quanto “dopo tutto a noi ci sono voluti sei mesi”. “L’Italia è un Paese fondatore dell’Ue, abbiamo sempre potuto contare sull’Italia come Paese amico dell’integrazione con cui abbiamo lavorato molto da vicino e con fiducia, e ci aspettiamo che l’Italia sia all’altezza di questa tradizione in futuro” conclude Roth.
Oettinger fa infuriare gli italiani
Il Commissario Europeo al Bilancio, il tedesco Günther Oettinger (CDU), in un intervista televisiva sembra che abbia dichiarato che “I mercati insegneranno agli italiani a votare in maniera giusta […] e spero che gli italiani alle prossime votazioni non votino più i populisti”. Frase che ha suscitato scalpore in Italia ma anche nel parlamento Europeo.
Sia il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk sia il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker hanno preso le distanze da quanto detto da Oettinger. “Chiedo a tutte le istituzioni europee di rispettare ciò che gli elettori italiani hanno deciso. Noi siamo qui per servirli e non per insegnarli a votare” ha dichiarato Tusk. Junker, invece, ha pregato di avere rispetto. “Perché l’Italia è uno dei paesi fondatori dell’Unione Europea e ha sempre dato un grande contributo all’Europa, indipendentemente da quale partito sia al potere”. “Ciò che ha detto Oettinger non è stato intelligente” ha concluso Juncker.