La seduta in videoconferenza di mercoledì 3 marzo fra il Governo Federale Tedesco, guidato dalla cancelliera Angela Merkel, e tutti i governi dei sedici Länder tedeschi è durata più di nove ore e deve essere stata davvero estenuante. Si è giunti ad uno scontro a viso aperto fra il vicecancelliere Olaf Scholz ed il presidente della Baviera Markus Söder, tanto che il bavarese sarebbe arrivato a domandare sfacciatamente all’amburghese: „Che cosa ha bevuto lei, stasera?“.
A tarda notte la cancelliera Merkel, paciosa come sempre, è apparsa davanti ai giornalisti accompagnata proprio dai due contendenti Olaf Scholz e Markus Söder in persona e, dopo aver lodato i successi del suo governo nella lotta contro la pandemia, ha spiegato i concetti-base della sua nuova politica anticovid.
La prima cosa da notare è stato l’abbandono della quota 35 a cui ci si era caparbiamente attaccati per tutta la durata del Lockdown. Si tratta della famosa-famigerata incidenza settimanale fissata a 35 nuovi contagi registrati ogni 100mila abitanti, che attualmente è salita a quota 66.
Quindi: il lockdown è prolungato per altre 3 settimane… però con alcune attenuazioni, esse pure dipendenti da come si evolverà l’incidenza. A dire il vero, ci si aspettava che con le misure draconiane imposte a novembre, essa sarebbe dovuta calare di più; ma a rompere le uova nel paniere è sopraggiunto il mutante inglese B1.1.7 che è molto più infettivo del predecessore e sta prendendo il sopravvento.
Quindi siamo di fronte ad una corsa testa-a-testa fra il diffondersi delle vaccinazioni e quello delle infezioni da mutante: ed al momento sono questi ultimi in testa.
Cosa dicono i giornali
„La conferenza stampa di mercoledì è stata una farsa“ protesta il redattore dello Spiegel (Nr.10 del 6. 3. 2021) Dirk Kurbjuweit, nel suo articolo di fondo intitolato „Es reicht!“ che si potrebbe tradurre alla romanesca „E mo’ basta!“. Per poi scagliare una frase lapidaria: „La Repubblica Federale viene governata veramente male“ (grottenschlecht). E lancia un attacco frontale contro la cancelliera Merkel, il cui bilancio complessivo di 16 anni di governo sarebbe rovinato dalla sua pessima amministrazione della crisi covid.
Secondo l’articolista Dirk Kurbjuweit, la responsabilità principale è della Merkel, che dovrebbe dimettersi dal suo ufficio assieme al ministro della salute Jens Spahn. Però riconosce che dopotutto, a otto mesi dalle elezioni politiche, ciò creerebbe una situazione caotica nella politica federale. Dopotutto la Merkel se ne andrà di sua iniziativa senza neppure ricandidarsi per il Bundestag. Abbiate pazienza, figlioli.
Nel corso di detta conferenza stampa è stato esposto un nuovo piano per la gestione del paese durante la pandemia, che sembrerebbe un capolavoro di razionalità, ma solo a prima vista. Esso prevede la riapertura progressiva del paese in cinque tappe, o passi in avanti:
Primo passo in avanti (a partire dal 08. 03)
Prevede un allargamento degli incontri interfamiliari fino a 5 persone adulte (esclusi i minorenni fino a 15 anni di età). Nelle regioni in cui l’incidenza settimanale è inferiore a 35 nuovi contagi ogni 100mila abitanti, saranno invece permessi 10 adulti assieme. Per quel che riguarda l’obbligo di Home Office, resterà in vigore fino al 30 aprile.
Secondo Passo in avanti (sempre dallo 08.03)
A seconda dell’incidenza potranno riaprire le librerie ed i negozi di fiori e giardini, per soddisfare al fabbisogno giornaliero di libri e di fiori. Ma per fortuna anche i negozi hardware (Bauhaus, Obi, Hornbach ecc.), che finora stavano aperti solo per le ditte, saranno di nuovo aperti a tutti. Riapriranno anche scuole private di guida e di volo.
Circa le scuole pubbliche, non se ne fa parola, e tutto resta affidato alle decisioni di ogni singolo Land.
Terzo Passo in avanti (due settimane dopo)
Solo nei Länder in cui l’incidenza si manterrà inferiore alle 50 nuove infezioni per 100mila abitanti, potranno riaprire i negozi del commercio al minuto, purché lo facciano calibrando il numero dei clienti ammessi per la superficie di vendita. Potranno riaprire anche i musei e le gallerie d’arte, i giardini zoologici e botanici, e sarà possibile praticare liberamente lo sport in gruppi fino a 10 persone, purché non abbiano contatti fisici.
Quarto passo in avanti (due settimane dopo il terzo)
Solo se l’incidenza settimanale resta costante o cala sotto i 50 nuovi infetti per 100mila abitanti, allora potranno riaprire la gastronomia all’aperto, i cinema, le sale da concerto, i teatri di prosa e d’opera. Anche lo sport sarà permesso dentro e fuori. Ma se invece l’indice si manterrà sotto la marca 100, allora i gestori della gatronomia dovranno ricominciare a controllare i documenti della clientela. Se a tavola siedono persone di diversi nuclei familiari, allora è obbligatorio il test antivirus.
Quinto passo in avanti (pure due settimane dopo il terzo)
Se e solo se l’incidenza resta sotto 50 per 14 giorni consecutivi allora tutto il commercio potrà riaprire con un numero chiuso di clienti per superficie data. Sarà possibile lo sport senza contatto in ambienti interni e con contatto fisico all’esterno.
Passo all’indietro
Se però l’incidenza sale a più di 100 per tre giorni consecutivi, allora tutto si blocca e ritorna indietro al lockdown di prima. Ufficialmente la Merkel lo ha chiamato Notbremse cioè „freno d’emergenza“, il che vuol dire che può esser tirato all’istante quando nessuno se l’aspetta. Ci si può immaginare quale spada di Damocle rappresenti per i ristoratori che hanno bisogno di rifornirsi di giorno in giorno.
Commenti
Secondo Karl Lauterbach, professore di epidemiologia all’Università di Colonia e deputato al Bundestag per la SPD, buona parte delle aspettative non verranno attuate, poiché le premesse (incidenze stabili o calanti) non si realizzeranno. L’unica speranza è la larga diffusione del test antigenico e l’accellerazione della vaccinazione.
Il deputato dei Verdi Janosch Damen, che è un medico specializzato presso il Klinikum di Duisburg, ha stigmatizzato come pura follia il piano governativo.
Secondo il DIVI (Deutsche Interdisziplinare Vereinigung für Intensiv- und Notfallmedizin), le aperture previste dalla Merkel sono troppo pericolose a causa dell’incidenza crescente del virus mutante e sarebbe meglio aspettare fino ad aprile quando le vaccinazioni saranno molto più progredite; altrimenti si profila il rischio che il numero dei pazienti in terapia intensiva salga a breve giro di tempo a 25.000.
Analogamente Christian Karagiannidis, presidente del DGIIN (Deutsche Gesellschaft für Internistische und Notfallmedizin) si è dichiarato propenso a che il lockdown venisse prolungato fino ai primi di aprile.
Dall’altro canto, Stefan Genth, dirigente dell’HDE (Handelsverband Deutschland) ha dichiarato che il piano del governo è una catastrofe per la maggioranza dei negozi, dato che per loro il lockdown è di fatto prolungato fino a fine marzo.
Angela Inselkammer, presidentessa del DEHOGA (Deutscher Hotel- und Gaststätteverband) ha dichiarato che „È un colpo allo stomaco a tutta la branca. Io rappresento 2,5 milioni di lavoratori, e non posso capire che si rimandi alle calende greche. Un Hotel è altrettanto sicuro che dovunque“.
E come segno di protesta, in diverse città della Baviera e della Franconia (Coburg, Ingolstadt, Mittenwald, Aschaffenburg, Miltenberg, Bad Aibling, Traunstein, ecc.) gli albergatori hanno allestito in piazza delle tavole coperte e dei soffici letti.
A Francoforte sul Meno, nella notte fra sabato 6 e domenica 7 marzo, circa 500 giovani in gran parte senza mascherina si sono radunati nell’Hafenpark, il parco del porto poco lontano dalla Banca Centrale Europea, per celebrare un party spontaneo che è stato sciolto d’autorità dall’intervento della polizia.
Il tanto vituperato ministro della salute JensSpahn ha annunciato che a partire da lunedì 8 marzo dovrebbero esserci test rapidi gratis -uno a settimana a disposizione di tutti in appositi centri ancora da installare.
Intanto a partire da sabato 6 è incominciata la vendita presso i supermercati Aldi e Lidl di un pacchetto contenente 5 test antivirus al prezzo di 25 € che ciascuno può eseguire da solo a casa. Sono andati esauriti nel giro di una mattinata.
E che succede se il test è positivo? La persona se è saggia telefona subito al suo medico, se invece è un sadico, preferiamo non dirlo.
La riapertura per i nostri connazionali
„Il giorno di aperura è stato molto emozionante rivedere i nostri clienti dopo tanto tempo“ ci racconta la signora Rita Torre, proprietaria di un salone di barbiere/parrucchiere a Francoforte,
„Questo tempo di chiusura è stato vissuto con molto nervosismo, non sapendo quanto tempo durerà il lockdown. La mia impresa di parrucchiera esiste da 33 anni. Noi vogliamo lavorare se ce lo permettono“.