Con il via libera della base Spd, ratificato da un referendum storico, la Germania si avvia, oltre 5 mesi dopo il voto, verso un governo di Grande Coalizione che sarà guidato dalla leader della Cdu Angela Merkel.
La Germania e la Francia restano così i due grandi paesi con un governo europeista mentre l’Italia vede trionfare i partiti euroscettici. Si profila una Ue sempre più a motore franco tedesco.
„Mi congratulo per il risultato del voto dei membri del partito social democratico tedesco. Credo che questa sia una base, molto buona per governare“, ha dichiarato Merkel all’indomani del referendum del Spd.
Sarà il quarto mandato consecutivo di Angela Merkel alla guida di un esecutivo e probabilmente il più difficile: con una maggioranza risicata, con il primo partito di opposizione rappresentato dall’estrema destra dell’AfD e, infine, senza la poltrona delle Finanze a un esponente del suo partito.
Il Bundestag, la camera bassa del governo tedesco, si riunirà il 14 marzo per rieleggere Merkel. I ministri saranno proposti in modo vincolante al presidente federale, che poi li nominerà formalmente. Un paio di giorni prima, probabilmente il 12 marzo, i socialdemocratici renderanno nota la lista dei loro ministri. Per il momento l’unica casella certa è quella col nome di Olaf Scholz, che sarà ministro delle Finanze e vicecancelliere.
Il lungo e dettagliato contratto di coalizione tra Cdu, Csu e Spd, negoziato a lungo e siglato a febbraio, prevede una clausola di recesso alla fine dei primi due anni. Periodo entro il quale la Cancelliera, 63 anni, dovrà riuscire, oltre a mantenere il sostegno della Spd, anche a placare le tensioni interne al suo partito, mai così critico nei confronti della propria leader. Fondamentali, da questo punto di vista, saranno le capacità di riserrare i ranghi da parte di AKK, acronimo di Annegret Kramp-Karrenbauer, colei che Merkel ha designato come segretario generale della Cdu e, con tutta probabilità, suo successore.