Steinmeier e Mattarella patrocinano un concorso per il rafforzamento dei gemellaggi tra i due Paesi. L’esempio di Göppingen e Foggia
È stata la pandemia il fattore determinante. Ha messo in moto la solidarietà tra gli Stati partendo “dal basso”, come si suol dire, dai cittadini e dalle cittadine: medici e infermieri tedeschi che hanno curato e salvato pazienti italiani. L’aiuto che la Germania ha offerto all’Italia durante la prima ondata dell’epidemia è stato al centro di un incontro, ricco di significato, che Frank-Walter Steinmeier e Sergio Mattarella hanno avuto il 17 settembre 2020 a Milano a Palazzo Reale. Quel giorno i due Presidenti hanno conosciuto Felice Perani, uno dei 44 pazienti bisognosi di terapia intensiva curati in Germania nei primi mesi dell’emergenza. Perani ha raccontato la sua storia. Ricoverato a Pavia quando le terapie intensive del Nord Italia erano al collasso, era stato poi trasferito a Lipsia, dove aveva trascorso 15 giorni di coma e 70 in terapia intensiva. “Mi sono risvegliato in un posto che non conoscevo, con persone di cui non capivo la lingua: ho creduto di essere stato rapito. Mi hanno trattato come un figlio, come un fratello. Mi parlavano con gli occhi, erano commossi e piangevano”. “Queste parole mi onorano” è stato il breve commento di Steinmeier a cui è seguito quello di Mattarella: “è una storia bellissima”.
A Milano i due presidenti hanno incontrato anche alcuni sindaci convenuti in rappresentanza della rete di gemellaggi tra città italiane e tedesche. Tra loro il presidente dell’Anci (Associazione nazionale dei comuni italiani) Antonio Decaro, sindaco di Bari, e l’omologo tedesco Ralph Spiegler, sindaco della comunità amministrativa di Nieder-Olm, nel Land della Renania-Palatinato.
Allo scopo di promuovere la partnership italo-tedesca al livello comunale, Steimaier e Matteralla hanno annunciato la nascita del “Premio dei Presidenti per la cooperazione comunale tra Italia e Germania”. Il 16 marzo scorso i rispettivi uffici di presidenza hanno reso noti i termini del concorso. Il premio verrà assegnato al miglior progetto che le circa 400 città gemellate dei due Paesi presenteranno entro il 31 maggio. Nel sito internet del Quirinale leggiamo: “Con questo premio, è desiderio dei due Capi di Stato rendere omaggio alla cooperazione italo-tedesca e invitano i comuni tedeschi e italiani a concorrere al premio e così contribuire ad approfondire ulteriormente i molteplici contatti interpersonali e istituzionali esistenti tra i due Paesi”.
Ma cosa sono i gemellaggi e quali ricadute portano nella vita dei cittadini?
La risposta a questa domanda è estremamente variegata e tuttavia la presenza di alcuni elementi fondamentali caratterizza la grande maggioranza dei casi.
L’idea di creare rapporti di partenariato tra città e municipalità è nata dopo la seconda guerra mondiale per sanare le ferite provocate dal conflitto. Su scala planetaria il 90% dei gemellaggi riguarda città situate nel Vecchio Continente. L’Europa risorta dalle macerie della guerra ha trovato nelle sue istituzioni comunitarie la sua espressione più concreta. Ma senza la consapevolezza dei cittadini le istituzioni, da sole, varrebbero poco. Un momento importante per la costruzione della consapevolezza fu il discorso che Charles de Gaulle fece ai giovani tedeschi il 9 settembre 1962 a Ludwigsburg. Questo discorso segnò l’inizio dell’amicizia franco-tedesca.
In esso de Gaulle affermò che mentre il compito di organizzare la solidarietà tra gli Stati era responsabilità dei governi, quello di individuare contenuti praticabili spettava ai giovani tedeschi e ai giovani francesi. Ludwigsburg e Montbéliard sono state, nel 1955, la prime città dei due Paesi a stringere una partnership. Da allora oltre 2.300 gemellaggi sono stati creati tra Francia e Germania.
Ma veniamo a Germania e Italia. In questo articolo desideriamo trattare il caso di Göppingen e Foggia, un gemellaggio che affonda nella Storia le sue radici e che quest’anno compie 50 anni
A unire le due città è la figura di Federico II di Svevia, che fece di Foggia la sua sede imperiale preferita e la cui dinastia ebbe origine sull’Hohenstaufen, collina ai piedi della quale si trova Göppingen. Tutto ebbe inizio sull’Hohenstaufen: “il nome di una montagna divenne il nome di un castello, poi di una nobile famiglia, quindi di una dinastia, infine di un’epoca”. Le parole del Prof. Arnold Esch, dal 1988 al 2001 direttore dell’Istituto Storico Germanico di Roma, rappresentano una dichiarazione di orgoglio nazionale. Non c’è, nella storia tedesca, un periodo che abbia avuto maggiore considerazione di quello in cui governarono, in Germania e in Europa, gli Hohenstaufen o, come spesso viene abbreviato il loro nome, gli Staufer. Ai piedi della collina c’è un piccolo museo con una mostra permanente dedicata alla dinastia. Fu realizzato su iniziativa della città di Göppingen nel 1977. Ancora oggi il 1977 viene chiamato “Anno Staufer” in ricordo della popolare mostra “Die Zeit der Staufer – Gli Staufer e il loro tempo” che ebbe luogo nel Museo di Stato del Württemberg a Stoccarda. Quella mostra raggiunse il risultato straordinario di 700.000 visitatori in 72 giorni di durata, circa 10.000 al giorno.
Per quanto riguarda Foggia, sfortunatamente il Palazzo imperiale fatto costruire nel 1223 da Federico II è andato perduto e ciò ha creato un vuoto di consapevolezza nei cittadini. La città non ha un museo dedicato al grande personaggio storico. Göppingen ha invece investito molto sulla propria Storia e sulla grandezza della dinastia degli Hohenstaufen. Dal 1968 la cittadina sveva è sede della Società per la Storia degli Staufer. I compiti della Società riguardano, in un contesto europeo, la promozione dello studio e della ricerca sulla dinastia degli Hohenstaufen.
Il gemellaggio Tra Foggia e Göppingen fu siglato il 28 giugno 1971 tra i sindaci delle due città Herbert König e Vittorio Salvatori. La delegazione di Göppingen portò con sé un pugno di terra che, posto su un piatto di argento, fu presentato nella sala del Consiglio comunale di Foggia. Quel pugno di terra umida proveniente dal Monte Hohenstaufen era stato portato per unirsi alla terra calda del Tavoliere (la seconda pianura italiana, ndr). Un gesto di grande significato simbolico per suggellare un sodalizio iniziato 750 anni prima, nel 1221, con l’arrivo dello Svevo in terra di Capitanata. La Gazzetta del Mezzogiorno, il principale giornale pugliese, pubblicò un bellissimo articolo dal titolo “Solenne cerimonia per il gemellaggio nel nome di Federico II. Foggia Göppingen, un’antica collaborazione che si rinsalda”. Di seguito un ampio estratto:
“Di questo riscoperto legame, del suo valore e della sua inalterata attualità, nel corso della solenne e festosa cerimonia del gemellaggio, hanno parlato stamane i più autorevoli fautori dell’iniziativa. Il gemellaggio – ha spiegato fra l’altro il segretario generale dell’associazione per l’amicizia italo-germanica di Foggia, Antonio Lovecchio (traduttore di eccezione di queste parole, per il gruppo degli ospiti tedeschi, lo studioso Karl Willemsen) – vuole stimolare ad ogni livello e in ogni campo (specialmente quello giovanile) al di là delle nostre persone e del tempo, l’impegno ad una seconda collaborazione tra le comunità di Foggia e Göppingen. Impegno e collaborazione destinati ad intensificarsi ed estendersi: dalle due città alle provincie (Svevia e Capitanata) alle Regioni (Baden-Württemberg e Puglia) alle nazioni, in una dimensione europea”.
Il contributo degli studiosi italiani e tedeschi e delle associazioni culturali italo-tedesche fu determinante per la realizzazione del gemellaggio. Lo studioso Carl Arnold Willemsen, professore emerito di Storia medievale a Bonn, ha legato il suo nome al “De arte venandi cum Avibus” e dunque a Foggia e alla Capitanata.
Il gemellaggio ha conosciuto una fase iniziale di grande fervore, con scambi culturali e visite di scolaresche. Nel 1991, in occasione del ventennale, la città di Foggia ha donato un monumento alla memoria che è stato collocato nel centro della città, nella piazza che ha il nome di Foggia-Platz. Trent’anni dopo, grazie alla passione per Federico II di Johann Heinrich von Stein, economista e professore emerito dell’Università di Stoccarda, Foggia riceverà una Stele alla memoria del grande personaggio storico. Auspicabilmente questa Stele contribuirà a creare nei cittadini consapevolezza e senso di identità. Auspicabilmente contribuirà a rinvigorire l’amicizia tra i territori dell’antica Svevia e della Capitanata.
Le bellezze naturali e paesaggistiche della Capitanata e la ricchezza attrazioni culturali quali santuari, castelli, siti archeologici rappresentano un patrimonio che andrebbe valorizzato per incentivare un turismo colto e rispettoso dell’ambiente e della natura. Sono i temi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile intorno ai quali bisognerebbe far rinascere l’interesse per il gemellaggio.
Non è dato sapere se i cittadini di Göppingen e di Foggia decideranno di partecipare al Premio dei Presidenti. Dipenderà dalla loro capacità di fare rete e costruire una squadra. Se ciò avrà luogo, le chance di aggiudicarsi il premio saranno alte.