“Il mondo odia i cristiani”, è quanto affermato da Papa Francesco. “Odia i cristiani per la stessa ragione per cui ha odiato Gesù, perché lui ha portato la luce di Dio e il mondo preferisce le tenebre per nascondere le sue opere malvagie”. “C’è opposizione – ha osservato il Papa – tra la mentalità del Vangelo e quella mondana. Seguire Gesù vuol dire seguire la sua luce, che si è accesa nella notte di Betlemme, e abbandonare le tenebre del mondo”. (…) “Anche oggi – ha rilevato il Papa – la Chiesa, per rendere testimonianza alla luce e alla verità, sperimenta in diversi luoghi dure persecuzioni, fino alla suprema prova del martirio”. (…) “Quanti nostri fratelli e sorelle nella fede – ha denunciato – subiscono soprusi, violenze e sono odiati a causa di Gesù! Oggi vogliamo pensare a loro ed essere vicini a loro con il nostro affetto, la nostra preghiera e anche il nostro pianto. Vi dico una cosa: i martiri di oggi sono maggiori nel numero rispetto ai martiri dei primi secoli”.
Le violenze contro le comunità cristiane nel mondo non si sono mai fermate. Fin dalla venuta di Cristo, milioni di persone sono state martirizzate e costrette a nascondersi. Gli ultimi due millenni sono stati costellati di guerre di religione fratricide, di episodi tragici di discriminazione e violenza. Nonostante una costante storica apparentemente deterministica, oggi assistiamo a un fenomeno persecutorio più intenso, più grave, più metodico e spietatamente ideologizzato. Soprattutto a partire dall’11 Settembre il numero di eccidi delle minoranze cristiane d’Oriente, dall’Egitto al Pakistan, è aumentato esponenzialmente ad opera del fondamentalismo islamico, anche se i cristiani sono perseguitati in altri Paesi, dalla Cina all’India. Quella di Pasqua di quest’anno è stata una delle stragi di cristiani più sanguinose degli ultimi anni: il bilancio degli attentati contro chiese e hotel in Sri Lanka è salito ad oltre 300 morti e oltre 500 feriti. Peggiore anche dell’attacco avvenuto alla vigilia del Venerdì Santo del 2015 in una scuola salesiana del Kenya quando un commando armato fece irruzione all’alba nel campus uccidendo, in 16 ore di sparatorie ed esplosioni, 147 persone, in gran parte studenti, molti ancora addormentati nei dormitori. Poi c’è stata la strage di Lahore, in Pakistan, 72 morti il 28 marzo 2016, preceduta da quella di Kaduna, in Nigeria, 50 morti l’8 aprile del 2012 per mano dei terroristi di Boko Haram, e seguita da quella di Tanta e Alessandria in Egitto, 45 morti nella Domenica delle Palme del 2017, il 5 aprile.
Erano sette gli attentatori kamikaze che hanno compiuto la strage di Pasqua in Sri Lanka, riferiscono fonti investigative alla Reuters. La polizia singalese ha detto che 24 persone sono state arrestate. Per le autorità gli attentatori sarebbero parte di un “gruppo estremista islamico”, il National Thowheed Jamath. Lo ha comunicato il governo, ammettendo anche grosse falle nella sua attività di intelligence. Le autorità erano state avvertite due settimane prima degli attacchi di Pasqua e avevano i nomi dei sospettati, ha detto il portavoce del governo Rajitha Senaratne. “Il 4 aprile, 14 giorni prima dell’attacco, eravamo stati informati – ha detto Senaratne – e il 9 aprile, il capo dell’intelligence nazionale ha scritto una lettera nella quale erano stati trascritti molti dei nomi dei membri dell’organizzazione terroristica. Il primo ministro (Ranil Wickremesinghe) non era stato informato di queste lettere e rivelazioni”. Il punto è che sono saliti a 245 milioni i cristiani perseguitati nel mondo. Sui 150 paesi monitorati, 73 hanno mostrato un livello di persecuzione alta, molto alta o estrema, mentre l’anno scorso erano 58. Tra i paesi che rivelano una persecuzione definibile estrema, lo Sri Lanka è alla 46ma posizione. Al primo posto c’è la Corea del Nord, dove si stimano tra 50 e 70 mila cristiani detenuti nei campi di lavoro per motivi legati alla loro fede. Anche Afghanistan (secondo posto), Somalia (terzo), Libia (quarto) si confermano tra le nazioni dove la vita per i cristiani è più difficile. In Asia, incluso il medio oriente, un cristiano su tre è perseguitato. Un processo accelerato della situazione in Cina, dove nuove leggi religiose cercano di controllare tutte le espressioni di fede, molte chiese sono state costrette a chiudere, le croci sono state rimosse da diversi edifici e alcuni credenti sono stati inviati in “campi di rieducazione”. Ci si chiede quindi cosa si fa per fermare tutto ciò? Che ‘politica’ fa la “Chiesa” ed i popoli che si dicono Cristiani? Si potrebbe evocare il termine “genocidio”?
Genocidio è una parola molto impegnativa che indica la distruzione fisica intenzionale di una categoria di esseri umani, in ragione della propria appartenenza, della propria fede, del proprio credo. Genocidio è una parola che nel secolo scorso è stata utilizzata per inquadrare la deportazione degli armeni durante la Prima guerra mondiale, il massacro degli ebrei durante la Shoah, la mattanza dei serbi durante la guerra in Jugoslavia, la carneficina dei cambogiani alla fine degli anni Settanta, gli stupri di massa… Intimidazioni sistematiche, gravi violazioni dei diritti umani, abusi e violenze, sostanzialmente 1 cristiano su 9 subisce un alto livello di persecuzione a causa della sua fede in diverse regioni del mondo. Ma la persecuzione va molto al di là dei confini degli stati dichiaratamente ostili ai cristiani, il terrorismo ha molto spesso radici religiose che infiammano a più riprese l’Egitto come i territori di guerre e guerriglie in cui si è esibito lo stato islamico in Sira ed Iraq. È un incendio permanente a cui si chiede di fare in modo che ci siano autentici “Vigili del Fuoco” da tutte le parti del mondo.
Pertanto essere cristiano in Nord Africa o in Medio Oriente, agli occhi degli islamisti, non significa tanto professare una religione minoritaria e diversa da quella ufficiale (che comporta comunque ghettizzazioni, emarginazioni e violenze), bensì essere percepito come il prolungamento invadente del cristianesimo occidentale, l’incarnazione in chiave religiosa dell’America politica, di Israele, dell’Occidente ateo e peccatore. Per questa ragione, i cristiani vengono eliminati in maniera sistematica.