Chiesa in Germania – Perizia di Monaco – Cammino sinodale
La perizia sugli abusi sessuali nell’arcidiocesi di Monaco-Frisinga, presentata lo scorso 20 gennaio, ha scosso soprattutto per il coinvolgimento di responsabilità del papa emerito Benedetto XVI, in riferimento agli anni (1977-1982) in cui era a capo dell’arcidiocesi bavarese. Si parla di un suo comportamento sbagliato in riferimento al caso del prete Peter H., del quale erano noti gli abusi su minori. Joseph Ratzinger, dopo la presentazione della perizia, aveva rilasciato una dichiarazione che non corrisponde al vero, dicendo di non essere stato presente a una seduta in ordinariato che stava prendendo provvedimenti su Peter H. (1980), dichiarazione che successivamente ha rettificato. In conseguenza di ciò le richieste dei credenti di uscire dalla Chiesa sono schizzate in alto, come lo scorso anno quando a Colonia fu presentato una perizia analoga.
Il danno alla Chiesa è immenso, ha detto il vescovo Georg Bätzing, presidente della Conferenza episcopale tedesca, rispondendo alla giornalista Anne Will durante l’omonima trasmissione televisiva (ARD, 30 gennaio): “Benedetto XVI deve scusarsi, non c’è altra via”. La perizia non aggiunge nulla di nuovo, nulla che non sapessimo già, e conferma la assoluta mancanza di empatia dei responsabili a tutti i livelli nei confronti delle vittime di abusi nella Chiesa, così Johannes Norpoth, al Katholisch.de, vittima di abusi sessuali e membro del Consiglio omonimo (Betroffenenbeirat).
Un altro accadimento importante di questa fine gennaio è stata l’azione „Out in Church“, (24 gennaio, in prima serata su Ard), nella quale 125 persone uomini e donne queer che lavorano nella Chiesa o in istituzioni ecclesiali, da ospedali a scuole, eccetera, hanno fatto outing circa la loro identità sessuale, ma nello stesso tempo era anche un outing del timore di subire conseguenze sul piano professionale, ossia il licenziamento per mancanza di lealtà nei confronti della Chiesa. Hanno messo in evidenza un sistema discriminante che sottostà ad altre regole rispetto a tutti gli altri datori di lavoro.
In questo contesto e nella consapevolezza della Chiesa di trovarsi in una profonda crisi, si è svolta la terza assemblea del Cammino sinodale (3-5 febbraio, Fancoforte). Un’assemblea che ha approvato in via definitiva due documenti base che offrono il quadro teologico al cammino di riforme intrapreso poco più di due anni fa. Usciamo ora dalla cronaca di queste ultime settimane drammatiche per la Chiesa e facciamo una passo indietro nel tempo per comprendere che cosa sta succedendo nella Chiesa in Germania.
La perizia di Monaco segue quella di altre diocesi, ricordiamo, Colonia, nel marzo 2021, Aachen 2019, e altre sono tuttora in corso e seguiranno. La Chiesa cattolica tedesca ha intrapreso da alcuni anni un lavoro di elaborazione molto sofferto per portare alla luce i casi di abusi, recenti e passati; lo fa per onestà verso le vittime, per comprendere quali sono i fattori sistemici della “struttura” Chiesa che favoriscono l’abuso e per rimuoverli, lo fa infine per se stessa, per la ecclesia di uomini e donne.
Quali sono le tappe di questo lavoro di elaborazione? Un percorso di elaborazione degli abusi su minori nella Chiesa che è fatto di analisi, di perizie, di lenta presa di coscienza ma anche di proposte costruttive:
• 2018 – Pubblicazione dello Studio MHG – Abuso sessuale di minori da parte di sacerdoti cattolici, diaconi e religiosi di sesso maschile nella giurisdizione della Conferenza Episcopale Tedesca (2014-2018), vasto e documentato lavoro di ricerca sugli abusi sessuali all’interno della chiesa cattolica tedesca, intrapreso dagli istituti di ricerca di Mannheim, Heidelberg e Gießen, da cui il nome MHG, e commissionato dalla Conferenza episcopale tedesca. (La sintesi si trova online anche in italiano).
• 2018 – Lettera al popolo di Dio di papa Francesco (agosto 2018). Il papa, scosso dallo scandalo degli abusi (“cultura di morte”) emersi anche in altri paesi, indica nel clericalismo una causa sistemica che favorisce gli abusi: „Dire no agli abusi significa dire no con forza a qualsiasi forma di clericalismo”. E aggiunge che “è impossibile immaginare una conversione dell’agire ecclesiale senza la partecipazione attiva di tutte le componenti del popolo di Dio”. (La lettera è anch’essa online)
• 2019 – Tornando in Germania, alla luce di quanto è emerso dallo studio MHG la tappa successiva è stata intraprendere un cammino di discussione, di confronto egualitario fra laici, clero, religiose e religiosi, un dialogo aperto e senza tabu con lo scopo di produrre documenti di riforma vincolanti. Questo è il Synodale Weg, apertosi alla fine del 2019, e che dal 3-5 febbraio si è riunito per la terza volta. I 230 delegati, discutono, portano avanti e approvano documenti, preventivamente preparati in gruppi di lavoro su quattro temi centrali: 1) Potere e divisione dei poteri nella Chiesa – Partecipazione comune e progettazione missionaria – 2) Vita sacerdotale oggi; 3) Donne nei servizi e nei ministeri della Chiesa; 4) Separazione dei poteri nella Chiesa. Il Cammino sinodale, è nato su iniziativa della Conferenza episcopale tedesca e del comitato dei laici tedeschi, Zentralkomitee der Deutschen Katholiken. Obiettivi, costituzione, temi e documenti sono scaricabili anche in italiano sul sito synodalerweg/italiano.
Recentemente anche la Francia è stata turbata da quanto è emerso dal Rapporto della commissione sugli abusi sessuali nella Chiesa di Francia nell’ottobre scorso (330.000 vittime, oltre 3.000 preti coinvolti in abusi su minori neglu ultimi 70 anni. Certamente, gli abusi sessuali sui minori avvengono anche in altri contesti sociali, famiglie, associazioni e non c’è limite all’orrore ogni volta che queste violenze vengono alla luce. Proprio per questo il lavoro difficile di elaborazione, prevenzione che ha intrapreso la Chiesa in Germania può essere esemplare per altri contesti: “Le nostre linee guida per la lotta contro gli abusi, più volte rese più severe, il nostro lavoro di prevenzione e di intervento hanno raggiunto da anni il livello di standard internazionali riconosciuti” (DBK, riportata a pagina 22).
Jérôme Vignon, ospite al SW come osservatore dalla Francia, ha detto che pur essendo impensabile un SW in Francia (ndr come in altri paesi per la mancanza di un comitato di laici) il cammino sinodale insegna: ad ascoltare; la presenza del sensu fidei, la sua dimensione spirituale; la modalità di trasparenza di svolgimento dei lavori con la pubblicazione dei documenti che crea fiducia nell’operato da parte dell’opinione pubblica; il tener presente la dimensione globale della cristianità. Inoltre ha aggiunto il sinodo universale dei vescovi aperto da papa Francesco lo scorso ottobre, che si trova nella fase di consultazione dei credenti, offre l’occasione per un dialogo a livello delle Chiese europee e l’orizzonte per un processo di riforme.
Quello di Vignon è un appello al dialogo. Bätzing ha sottolineato quanto il sinodo mondiale sia un’occasione per questo e ha detto che è in atto anche il dialogo con il Vaticano. Il 10 gennaio è stato in udienza dal papa insieme al segretario generale del sinodo dei vescovi, il cardinale maltese Mario Grech. I due si erano precedentemente incontrati anche con il cardinale Jean-Claude Hollerich, presidente del Comece (Commissione della conferenza episcopale dell’Unione europea). Infine Bätzing e Irme Stetter-Karp (ZdK) hanno ricordato che il SW è seguito con interesse da molte chiese nel mondo. A breve il ZdK si incontrerà con l’analoga organizzazione in Austria. La terza assemblea sinodale si è svolta in un clima di dialogo, di rispetto reciproco, di sinodalità vissuta, di discussione su posizioni differenti ma senza fazioni. Interventi brevi, concisi, pregnanti, eppure molto sentiti.
Il lavoro, sinodale, è quello che avviene nei mesi fra le assemblee, dove i gruppi di lavoro si riuniscono, discutono, scrivono, modificano, migliorano. Respingendo la ripetuta critica di una chiesa che sta diventando protestante, un sinodale ha detto che la Chiesa si sta invece evangelizzando. In questa terza assemblea due testi base sono stati approvati, gli altri 11 testi su donne e Chiesa, sul celibato dei preti, sulla morale sessuale sono stati approvati in prima lettura. Le prossime due assemblee saranno decisive perché solo con la seconda lettura verranno approvati o respinti definitivamente.