GERMANIA – Nuove restrizioni nella vita sociale e pubblica per tutto il mese di novembre

“Ma servirà a qualcosa questo lockdown?”. “Perché chiudono proprio ristoranti, bar, teatri e cinema e altri settori che maggiormente avevano investito in misure di distanziamento, di sicurezza sanitaria?”. Le misure anti coronavirus, annunciate il 28 ottobre dalla Cancelliera Merkel in concerto con i ministri presidenti dei Bundesländer e che varranno per tutto il mese di novembre, servono a evitare il diffondersi incontrollato del virus.

Crescita esponenziale

Infatti da giovedì 22 ottobre a sabato 31 ottobre il numero degli infettati in Germania è passato, da 10 mila a poco più di 19 mila. In tutti i Bundesländer il numero degli infettati è raddoppiato nel giro di 11-12 giorni. È un andamento esponenziale, senza un freno si rischia di avere in poche settimane 100.000 infettati al giorno. Con l’aumento delle infezioni aumentano anche i pazienti che necessitano di cure intensive, il doppio ogni dieci giorni e aumenta purtroppo anche il numero dei decessi.

Questo andamento dell’epidemia era già allarmante dall’inizio di ottobre e le misure restrittive entrate in vigore il 2 novembre sono un tentativo di evitare il collasso degli ospedali. Attualmente, in base ai dati del Robert-Koch-Institut aggiornati al 1° novembre, ci sono 2.061 malati di Covid-19 in terapia intensiva, di cui 1.086 intubati, cioè con ventilazione artificiale, quasi trecento in più rispetto al giorno precedente. Preoccupa anche la mancanza di personale ospedaliero, si è già cominciato a rimandare quelle operazioni chirurgiche che si possono rinviare. Inoltre per sopperire a eventuali insufficienze ospedaliere il territorio federale è stato suddiviso in quattro zone di all’interno delle quali i pazienti possono essere trasportati in un ospedale in grado di accoglierli e curarli.

La parola d’ordine è evitare i contatti

Le misure anti coronavirus annunciate il 28 ottobre dalla Cancelliera Merkel insieme ai ministri presidenti dei Bundesländer prevedono la chiusura di ristoranti, birrerie, bar e locali pubblici. È un lockdown light perché la chiusura riguarda solo alcuni settori ed è previsto inizialmente per quattro settimane, ossia per tutto il mese di novembre. Vediamo in dettaglio:

Chiusi:

Gastronomia: ristoranti, bar, clubs, discoteche, birrerie. Possibile ordinare pietanze da asporto.

Cultura e tempo libero: teatri, fiere, cinema, sale da concerto, musei parchi di divertimento, sauna, sale giochi, casinò, agenzie di scommesse e case di appuntamento.

Sport: palestre, piscine, come pure le associazioni sportive dilettanti per bambini, giovani e adulti.

Centri di bellezza e affini: studi di cosmesi, di massaggi, di tatuaggi.

Aperti

Ma sotto stretta osservanza delle norme sanitarie:

Supermercati, alimentari, negozi al dettaglio.

Scuole e asili come pure le strutture di assistenza sociale e dei giovani.

Attività produttive e artigianali.

Biblioteche.

Saloni di parrucchieri e studi di fisioterapia.

Chiese: messe e celebrazioni in chiesa sono consentite sempre sotto osservanza delle norme sanitarie di sicurezza.

Homeoffice, vacanze e sport

Le aziende e gli uffici sono sollecitate a rendere possibile l’homeoffice, qualora abbia senso per l’attività svolta.

Niente vacanze o fine settimana wellness contro il grigiore novembrino. Come pure sono da evitare i viaggi, gli spostamenti per visite familiari anche in tutto il territorio federale. Hotel e pensioni non potranno accogliere turisti, ma solo chi si muove per necessità e non per turismo.

Infine per quanto riguarda lo sport è consentito praticarlo a livello individuale o con la propria famiglia all’aperto.

Ospedali e ricoveri per anziani

Saranno possibili le visite ai nostri cari. Per i degenti, il personale e i parenti in visita verranno messi a disposizione dallo stato federale dei test rapidi, gli antigentest, quelli che rilevano la proteina del coronavirus. Essendo possibili senza diagnostica di laboratorio risultano più veloci.

10 miliardi di aiuti

“Vi aiutiamo a resistere”, ha promesso il ministro delle finanze Scholz, il 29 ottobre all’indomani delle misure di chiusura coercitiva della gastronomia e altre attività commerciali. Per le attività commerciali, i lavoratori autonomi e per le associazioni colpite dalle misure di novembre lo stato federale ha predisposto un rimborso per la perdita di fatturato che corrisponde al 75% del fatturato del novembre 2019, al 70% del fatturato del novembre scorso invece per attività sopra le 50 persone.

Per quanto riguarda il cosiddetto Überbrückungshilfe sarà sostituito da un altro progetto studiato appositamente per le categorie più colpite da questo lockdown. Per quanto riguarda invece il credito veloce, il KfW-Schnellkredit sarà modificato per avere accesso a un credito fino a 300.000 euro in maniera più semplice.

Il lockdown light di novembre costerà all’economia 19 miliardi di euro, secondo quanto affermato dal DIW (Deutsches Institut für Wirtschaftsforschung). Hanno calcolato una perdita di 5,8 miliardi di euro solo per i settori della gastronomia e l’industria alberghiera; sport, cultura e divertimento ci rimettono 2,1 miliardi di euro. Anche il commercio al dettaglio, nonostante l’apertura dei negozi, subirà un calo del fatturato di circa 1,3 miliardi di euro; di 5,2 miliardi è calcolata la perdita delle industrie. Questo freno all’economia avrà un impatto sul mondo del lavoro con un aumento dei cassaintegrati di circa 400.000 unità. C’è il rischio che 100.000 persone perdano il lavoro. E poi che cosa succederà a dicembre e a gennaio? Non lo sappiamo, si naviga a vista.

Regole AHAL

Il giro di vite alla socialità per frenare il coronavirus deve anche riflettersi sui comportamenti in privato. In base alle direttive dell’esecutivo possono incontrarsi fuori persone appartenenti solo a due nuclei familiari e fino a un massimo di dieci persone. È noto che i locali chiusi, poco areati sono un ambiente che favorisce una rapida diffusione del virus attraverso le minuscole particelle di aria che escono dalla bocca, gli aerosol, anche se si porta la mascherina. Spostare le Weihnachtsferier dal locale preferito al salotto di casa non è in questo periodo cosa opportuna né responsabile. Feste in piazza, in appartamento o in luoghi privati sono da ritenersi inaccettabili. Il Coronavirus si diffonde rapidamente dove le persone sono raccolte in gruppi. Gli esperti concordano che il fattore di dispersione del coronavirus è inferiore a quello dell’influenza classica che conosciamo, più basso è il fattore di dispersione, cioè si disperde meno rapidamente per esempio in ambienti chiusi e poco arieggiati, maggiore diventa quindi la sua capacità di infettare.

Infine valgono sempre le regole A (Abstandhalten, distanza) H (Hygiene, lavarsi le mani frequentemente e accuratamente) A (Alltagsmaske, mascherina protettiva di naso e bocca) , L (lüften, arieggiare)

“6 Begegnungen mit niedrigem Risiko”

La corona-warn-app è uno strumento utile per vedere se si è entrati in contatto con qualche persona infettata. La app non è uno strumento che può fare tutto, ma può fare molto, per esempio dire se si è venuti a contatto con qualche persona positiva al Sars-CoV-2, se il rischio è basso o alto e di conseguenza che cosa fare. Un rischio basso è quando “si è incontrato qualcuno o per un beve lasso di tempo o a grande distanza”. In questo caso la app dice come comportarsi. Attualmente sono più di 20 milioni le persone che hanno scaricato la app. Va detto che non tutti i telefoni cellulari la supportano, i requisiti minimi di sistema sono: a partire dalla versione 13.5 di iOS per iphone e dalla versione 6 per Android. La app funziona inoltre se è attivato il bluetooth, che serve per le comunicazioni in background con gli altri dispositivi. Una condizione indispensabile per l’efficacia della app è che chi ha fatto il test ed è positivo lo comunichi attraverso la app. Lo scambio di informazioni è assolutamente anonimo.

La sfida di novembre

Non sarà un mese facile, per nessuno di noi, e poi è novembre, un mese triste, la poca luce predispone alla malinconia. Dovremo stare più in casa e allora armiamoci di pazienza, ascoltiamo musica, leggiamo un buon libro, meditiamo, preghiamo, guardiamo un buon film, riscopriamo i giochi di società in famiglia, manteniamo i contatti con amici e parenti, soprattutto con quelli più soli, facciamo passeggiate con un amico, un’amica, cuciniamo. Ordiniamo qualche volta da mangiare al nostro ristorante preferito per ricordar loro che li sosteniamo come possiamo. Siamo tutti chiamati ad avere responsabilità collettiva, solidarietà, fiducia e tenacia.

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