A luglio sono stati avviati i lavori per la ricostruzione del nuovo centro delle attività parrocchiali e paesane di Acquasanta Terme, uno dei numerosi paesi distrutti dal terremoto di un anno fa. “La scorsa settimana abbiamo iniziato a liberare l’area, a portare via le macerie del precedente centro crollato – ci scrive il 10 luglio don Alberto, dell’ufficio ricostruzione post-sisma della diocesi di Ascoli-Piceno. Al termine inizieremo la gettata in cemento dei pali e la platea di fondazione. Il progetto è molto bello e costruito con tecniche all’avanguardia e moderne. Abbiamo tutti i permessi. Tutte le approvazioni. In allegato vi mando la parte contrattuale con il costo complessivo di questa opera, che è di 776.951,00 euro”.
È per la ricostruzione di questo centro comunitario plurifunzionale che il Consiglio di Delegazione ha deciso di destinare i fondi raccolti a sostegno delle popolazioni colpite dal terremoto del 24 agosto dello scorso anno e per ricostruire i paesi. Secondo la richiesta di tanti, si è preferito finanziare un progetto preciso di ricostruzione, anche per vedere in concreto dove sono finite le offerte fatte.
“Questo progetto infrastrutturale rappresenta uno strumento di grande valore sociale per la crescita di tutta la cittadinanza e del territorio di Acquasanta Terme, un investimento, una possibilità per la crescita comunitaria, sociale, culturale – leggiamo nella presentazione -. È la creazione di un centro di promozione sociale, in cui la comunità cittadina sia destinataria e beneficiaria di tutte le attività culturali, artistiche, ludiche, aggregative rivolte non soltanto ai residenti”.
Acquasanta Terme è un comune italiano di 2.890 abitanti della provincia di Ascoli Piceno nelle Marche. Si trova a 19 km di distanza da Ascoli Piceno, dalla quale si raggiunge percorrendo la Via Salaria in direzione di Roma. Il territorio esteso su 138 kmq, con altitudini tra i 200 e i 2000 metri, comprende circa 50 frazioni disseminate in un territorio vasto e mutevole, situato entro il Parco Nazionale del Gran Sasso-Monti della Laga. Dal paese capoluogo, stazione termale intensamente frequentata, si passa via via ad uno scenario sempre più aspro e silente. Il nome del centro si rifà all’antico toponimo Aquae, che attesta la rinomanza delle famose acque sorgive già in età romana. Altro importante fattore della storia del territorio acquasantano è dato dallo sfruttamento dei vasti giacimenti di travertino.
In questo momento storico, in particolare dopo il sisma del 24 agosto scorso, la Diocesi vuole porre un segno di attenzione, premura e cura dell’intera comunità attraverso la costruzione di un Centro Comunitario Polivalente. Nel centro della nuova struttura abitativa di Acquasanta Terme, il Centro Comunitario vuole essere la proposta di uno strumento di utilità sociale, che sia al servizio del territorio e della comunità cittadina tutta.
Tale investimento comprende infatti “una varietà di funzioni tali da arricchire la comunità di un luogo di aggregazione per famiglie, giovani, ragazzi e anche per gli anziani”. All’interno della struttura saranno presenti – oltre alla sala polifunzionale – un bar, una cucina e il salone mensa, aule multimediali per la catechesi disponibili anche per riunioni e per assemblee comunitarie. La polifunzionalità permetterà anche l’attivazione di attività culturali, di sostegno allo studio, di accrescimento culturale per ogni fascia d’età. La capacità di accoglienza di gruppi, permetterà l’attivazione di scambi e di sostegno al volontariato, preziosa non solo in questo primo periodo di emergenza.
Tale progetto rappresenta quindi un elemento di continuità con la tradizione della comunità acquasantana privata dopo gli eventi sismici degli spazi comunitari e, allo stesso tempo, un elemento di grande innovazione e valore. La funzione sociale di tale struttura sarà sostenuta dall’attivazione di progetti di rete con le varie Associazioni presenti nel territorio, mediante personale specifico e competente che possa garantire il servizio educativo, il sostegno allo studio e le attività artistiche per le fasce scolari, il tutoraggio e l’attivazione di progetti specifici anche per le altre fasce d’età, con particolare attenzione agli adolescenti nella prevenzione del disagio e delle dipendenze.