Foto da sx: Christian Lindner, Robert Habeck, Olaf Scholz. Foto di ©Bundestag-Thomas Trutschel/Photothek

Germania – Governo di transizione o prospettiva per il futuro?

La coalizione Ampel composta da SPD, Verdi e FDP, si trova sull’orlo di una profonda crisi. Il termine “governo di transizione” è sulla bocca di tutti, e ogni partner della coalizione lo affronta in modo diverso. Mentre il cancelliere Olaf Scholz parla di “buona condotta”, la FDP difende il suo futuro politico e Robert Habeck, ministro dell’Economia e membro di spicco dei Verdi, chiarisce chi non vorrebbe vedere come ministro delle Finanze, nel caso dovesse mai diventare cancelliere.

Scholz: “Crisi, quale crisi?”

A Dresda il cancelliere Olaf Scholz ha sfruttato un’occasione simbolica per distogliere l’attenzione dalle attuali tensioni politiche. Infatti, durante la cerimonia di posa della prima pietra per una nuova fabbrica di semiconduttori, ha mandato un chiaro segnale per il futuro dell’economia tedesca. La fabbrica, finanziata con miliardi di euro dal governo federale, sarà fondamentale per garantire l’approvvigionamento di semiconduttori in Germania e in Europa. Scholz ha definito i semiconduttori “il petrolio del XXI secolo” e ha mostrato ottimismo: “Crisi, quale crisi? Alla fine, si tratta del futuro della nostra economia.”

Tuttavia, anche il futuro personale di Scholz è sempre più al centro del dibattito. Di recente, gli è stato affibbiato l’etichetta di “cancelliere di transizione”, un termine che non è stato coniato dall’opposizione, ma da un partner della coalizione, e precisamente dal leader dei Verdi, Omid Nouripour, il quale, durante un’intervista estiva all’ARD, ha definito il governo tedesco una “coalizione di transizione” successiva all’era Merkel. Scholz ha risposto con il suo solito tono asciutto: “Ogni governo è quello che precede il prossimo – e a volte è lo stesso”.

Lindner e Habeck: divergenze nella coalizione

La discussione pubblica sullo stato della coalizione in Germania riflette le tensioni interne, evidenti soprattutto durante il recente conflitto sul bilancio. Christian Lindner, ministro delle Finanze e leader della FDP, che era stato pubblicamente ripreso da Scholz, ha difeso l’ultimo compromesso sul bilancio, pur ammettendo che le negoziazioni sono state “estremamente difficili” e che la coalizione ha “raggiunto i suoi limiti”. Lindner ha ribadito che la FDP continua a sostenere una politica che miri ad alleggerire il carico fiscale sui lavoratori, e che per lui gli aumenti delle tasse rappresentano una linea rossa invalicabile.

Nel frattempo, Robert Habeck, ministro dell’Economia e probabile candidato cancelliere per i Verdi, si è mostrato sempre più distante dalla coalizione. Durante un dialogo con i cittadini nel suo ministero, in cui ha cercato di apparire come un politico accessibile e vicino alla gente, Habeck ha chiarito che, se mai dovesse diventare cancelliere, non vorrebbe vedere Lindner come ministro delle Finanze. “Se dovessi mai diventare cancelliere, Christian Lindner non sarà ministro delle Finanze”, ha dichiarato con fermezza, aggiungendo con rassegnazione: “Come dire… è così.” Queste affermazioni sottolineano la crescente distanza all’interno della coalizione.

La questione delle elezioni anticipate

Con l’aumentare delle tensioni nella coalizione Ampel, il tema delle elezioni anticipate sta guadagnando terreno. Mentre il segretario generale della CDU, Carsten Linnemann, ritiene che non ci saranno elezioni anticipate a breve, i rappresentanti dell’opposizione non sembrano sorpresi dalle divisioni interne al governo.

La leader della SPD, Saskia Esken, si è mostrata più combattiva, sottolineando che il successo delle ultime elezioni non è stato un “picco momentaneo”, ma ha portato alla formazione di un governo forte. Anche Scholz, appena tornato dalle vacanze, ha ribadito con determinazione che la SPD è unita e pronta a vincere le prossime elezioni, con lui come candidato cancelliere.

Un’alleanza a rischio

Il futuro della coalizione tra Spd, Verdi e FDP è incerta. Mentre Scholz insiste sul fatto di non voler essere un cancelliere di transizione e Esken continua a credere nell’alleanza, è chiaro che ogni partner della coalizione sta tracciando una strada sempre più autonoma.

Le divergenze tra Verdi e FDP sono sempre più evidenti, e le tensioni interne lasciano aperta la domanda se la coalizione abbia ancora un futuro o se verrà ricordata come una soluzione temporanea. I prossimi mesi saranno decisivi per capire se il governo riuscirà a ritrovare una rotta comune o se le elezioni anticipate diventeranno inevitabili.