È senz’altro un fatto positivo in sé, quando la gente assume un atteggiamento critico nei confronti delle iniziative prese dall’alto; la diffidenza nei confronti di quello che Pasolini chiamava “il palazzo” è giustificata da innumerevoli episodi sia lontani nel tempo che recenti; ma non vuol dire che ciò che è giustificato sia, per questo, sempre giusto. Occorre operare sempre con discernimento. Partendo da questo punto di vista abbiamo preso in considerazione la questione con la nuova Tracing-App introdotta dal governo tedesco per combattere la trasmissione del Covid-19.
A cosa serve la Corona warn-app?
Lo scopo ufficiale per cui è stata introdotta è quello di mettere in guardia le singole persone da una possibile avvenuta infezione. Noi sappiamo che purtroppo questo virus si prende un periodo di latenza durante il quale il portatore ignaro può trasmetterlo a destra e a manca. La contromisura telematica è solo parziale, e dovrebbe funzionare così: ogni telefonino che carica quella Tracing-App entra in contatto con ogni altro che ce l’abbia, costruendo per mezzo della tecnologia Bluetooth una rete sempre in movimento a seconda della mobilità delle persone. Presupposto, naturalmente, che l’apparecchio rimanga acceso in continuazione, ogni passaggio in vicinanza di meno di 2 metri ed ogni vicinanza più lunga di 15 minuti vengono registrati sul telefonino stesso in un codice anonimo e impersonale, e non su un server centrale, affinché resti salvaguardata la privacy. Questo concetto è stato chiamato “amministrazione decentralizzata dei dati”.
Cosa succede se il signor Tizio sulla metropolitana si siede accanto al signor Caio, che è un portatore ignaro?
All’istante i loro telefonini registreranno la vicinanza, ma ovviamente non daranno l’allarme perché nessuno dei due può sapere dei relativi stati di salute. Se poi (poniamo) tre giorni dopo Caio verrà assalito dai sintomi del male, dovrà recarsi al pronto soccorso dove accerteranno la sua malattia. Fatto questo, dal suo telefonino verrà lanciato un segnale di allarme che raggiungerà tutti quegli anonimi che sono stati in contatto con lui. Così Tizio riceverà la brutta notizia che tre giorni prima è stato in contatto con un infetto, che c’è una certa probabilità che sia rimasto infettato pure lui, e la raccomandazione di recarsi seduta stante a fare un controllo: sempre che lo voglia, dato che la sua identità di paziente potenziale è nota solo a lui. Si tratta quindi di un allarme a fatto compiuto e non preventivo su scala individuale. Se Tizio è stato infettato, però, è diventato un portatore ed avrà più tempo prima che scoppi la sua malattia per prevenirla e non trasmetterla ad altri.
Dunque l’utilità della Tracing-App sembra essere più su scala collettiva che per il singolo. E la sua efficacia dipende dal numero di persone che ce l’hanno.
Cosa succede al signor Sempronio, che pure sta seduto vicino a Tizio sul metrò, ma non ha l’app?
Dal punto di vista amministrativo nulla, dato che l’utilizzo del mezzo informatico è facoltativo. Lui pure avrà la stessa probabilità di venire infettato come Caio, però non verrà mai a saperlo e, se purtroppo è così, in tutti i giorni successivi potrà infettare senza riguardo a destra e a manca. Il singolo non è obbligato a dare notizia della sua malattia, lo sono però le autorità mediche una volta che abbiano accertato la sua malattia. Se Tizio è una persona coscienziosa, si metterà spontaneamente sotto quarantena a casa; se non lo è, nessuno verrà mai a saperlo, perché tutti i dati dei suoi spostamenti sono registrati e anonimizzati soltanto nella memoria del suo telefonino. Anche per i minorenni il sistema è adatto a funzionare senza problemi. Dunque il nuovo mezzo informatico creato dalla SAP e dalla T-System della Telekom, serve di più all’interesse comune che a quello singolo, e permette alle autorità mediche di seguire e tenere sotto controllo le catene di contatto, che altrimenti sono ricostruibili con estrema difficoltà ed in maniera insufficiente. Interrompere o soffocare le catene di contagio si è rivelata la strategia vincente per tenere a bada il drago dell’infezione virale nella popolazione. Ma con l’infezione di Tizio e Sempronio, quel che fatto è fatto. Però l’adozione della Corona warn-App non rende superflue tutte le precauzioni igieniche ben note, che continuano a restare pienamente in vigore.
Vediamo ora più in dettaglio come avviene il contatto fra i telefonini.
Stando alle indicazioni della Verbraucherzentrale, quando due apparecchi Smartphone caricati con la Tracing-App si passano nelle vicinanze, si riconoscono reciprocamente scambiandosi rispettive serie numeriche dette IDs. Queste Ids vengono derivate da chiavi individuali che in ogni singolo apparecchio vengono rifatte di nuovo ogni 24 ore secondo un generatore casuale e sono valevoli solo per pochi minuti, restando poi registrate sul telefonino per un massimo di 14 giorni. A somiglianza di un faro, ogni apparecchio invia in continuazione IDs intorno a sé, e se una di esse viene captata da un altro telefonino con l’App in questione, esso reagirà inviandogli un segnale che equivale ad una stretta di mano digitale. Questo contatto verrà registrato su entrambi gli apparecchi insieme ai parametri della distanza e della durata, che sono indispensabili per il calcolo della probabilità dell’infezione.
Se purtroppo questo è il caso, viene lanciato il segnale d’allarme individuale a tutti i contatti registrati, senza alcun dato individuale del proprietario del telefonino. Anche il ricevente non viene a sapere nulla circa l’identità di chi lo ha possibilmente infettato. Anche la lista delle IDs anonime resta inaccessibile per lui. È da notare che il ricevente non ha alcun dovere, né di prendere sul serio l’allarme, né di rivolgersi al medico (anche se ciò è consigliabile) né di sottoporsi a un test: è tutto facoltativo. Non ci sono controlli di alcun tipo, neppure informatico. Infatti la Tracing-App non è collegata con il GPS o con qualsiasi altra rete di rilevamento spaziale. “Tracing” vuol dire semplicemente rintracciare. Il governo tedesco ha tenuto molto a sottolineare che il suo uso è assolutamente libero, facoltativo, e che nessuno che lo rifiuterà verrà discriminato. In questo intende prendere le distanze da altri paesi, come Israele che fa sorvegliare la quarantena dai servizi segreti del Mossad, da Singapore che controlla la presenza in casa con le telecamere da “grande fratello” e da qualche altro Stato che insegue la gente in strada con i droni.