Mamma mia! Tutto sembrava così lontano. La Cina. La Cina è lontana, lontana. Almeno così ci è apparso quando si è sentito parlare dell’infezione. Non ci siamo resi conto della reale ed effettiva vicinanza della Cina e dei cinesi. I cinesi che incontri a dozzine tutti i giorni al ristorante, al Karstadt, nel vicinato.
La Cina che possediamo in casa, stampata su tutti gli elettrodomestici, sul tagliaunghie sulle forbici, sul fondo del piatto e della tazzina del caffè. La Cina è quotidiana. Eppure la percepiamo così lontana, esotica, almeno per quanto riguarda le infezioni, i diritti dell’uomo, la democrazia.
I tempi di Marco Polo non sembrano poi così lontani. Abbiamo seguito con distrazione, sonnecchiando davanti al televisore che quella nazione stava passando un guaio d’immani dimensioni.
Poi il Coronavirus in Italia, poi in Germania, poi Francia e poi in tutta Europa.
Ed ecco che il governo ci parla. Il nostro ha un volto, un nome e un cognome: Giuseppe Conte.
Conte ci parla. Usa la televisione. Anche noi in Germania lo seguiamo. Bell’uomo Conte. Parla bene. È elegante. Cravatte e completi impeccabili. Conte piace alle donne. È lui a dirci: restate a casa, lavatevi le mani. Fate attenzione poiché qui finiamo tutti in ospedale. Poi, qualche scienziato, qualche medico, anzi sempre più scienziati, sempre più medici.
In questa fase noi italiani di Germania, abbiamo seguito la situazione da due canali d’informazione diversi: la tivvù tedesca e quella italiana. Mentre Conte parla, parla, parla, la Cancelliera Angela Merkel, tace, tace, tace. Vabbè. Tanto lo dicono tutti che gli italiani sono sicuramente più comunicativi dei tedeschi, qualcuno dice anche più chiacchieroni dei tedeschi.
Poi, et voilà, pure la signora Merkel parla alla Nazione per dirci attenzione la situazione è seria prendetela sul serio. Nel frattempo ha chiuso la Volkswagen. Ragazzi: chiudere la Volkswagen… chi lo avrebbe mai detto. Hanno chiuso anche le Kneipen e la Bundesliga. Ora, in Germania, chiudere le birrerie, chiudere la Volkswagen e chiudere il pallone significa veramente che il fatto è serio, come ricorda Angela Merkel. È inevitabile una certa sensazione di angoscia.
I pensieri si fanno più concreti e sono rivolti a persone e a situazioni concrete. Che cosa farà il mio amico pizzaiolo? E quell’anziano signore che vedevo ogni tanto nel quartiere, chi gli farà mai la spesa e quell’altro un poco antipatico ma sciancato, sarà in ospedale, non si vede più.
Mentre vedi un bel film alla televisione, torni subito ai telegiornali per vedere se nel frattempo è accaduto qualcosa di nuovo.
Nulla riesce a distrarti. Coronavirus su e Coronavirus giù. Ah, a proposito ma perché sto coso si chiama Coronavirus? Pare che al microscopio abbia la forma di una pallina con tante punte sulla superfice che ricorda la corona solare. Un virus che ha la forma della corona solare, cose da matti. E comunque è il numero diciannove di questo tipo di Coronavirus che sta sconquassando l’umanità. Pensate un po’ non è l’unico ad andare in giro, ce ne sono tanti fino a questo maledetto numero diciannove che ti sfascia i polmoni, se ti entra dentro. E che fai per non inalarlo o ingoiarlo? Ti lavi le mani. Pare che acqua e sapone siano veramente miracolosi. Insomma con una semplice saponetta spazzi via sto Coronavirus dalle mani e quindi se ti tocchi la bocca o il naso o gli occhi, non introduci nel corpo questa bomba a orologeria. Puoi andare però sul balcone a cantare e i vicini di casa canteranno insieme con te. Fa tenerezza vedere come ci hanno provato anche i tedeschi. Vuoi vedere che la crisi del Coronavirus ci fa accorgere che dopo mezzo secolo di convivenza i tedeschi sono veramente diventati un poco italiani? Una cosa ci accomuna sin da ora ed è la corsa alla carta igienica. Si vede che la paura ha un effetto globale. Ci viene da andare a gabinetto e non è uno scherzo.
Dopo i primi egoismi nazionali, la paura ci accomuna veramente e alla fine sarà certamente festa grande, una festa sui prati dopo che avremo pianto i nostri morti giacché, e lo dice anche la Merkel, quelli non mancheranno in Germania, in Italia e altrove.
Ah, dimenticavo: Co anche come coglioni, quegli incoscienti che si ostinano ad andare in giro pur potendo restare a casa. Quelli non mancano sia in Germania sia in Italia e anche questo ci accomuna, fino a che la signora Merkel ci chiuderà tutti in casa e manderà l’esercito a sorvegliarci. Proprio la signora Merkel che è cresciuta sotto il controllo dell’esercito di una brutale dittatura. Ironia del destino.