München Siegestor. Foto di ©Marcus Wiegand su Pixabay

Giovedì 5 settembre, un giovane di 18 anni, Emrah I., di nazionalità austriaca, ha compiuto un atto terroristico nel centro di Monaco di Baviera.

Alle 9 del mattino, tra Karolinenplatz e Brienner Straße, è iniziato uno scontro a fuoco tra Emrah I. e gli agenti di pattuglia presenti sul posto. Il pubblico ministero Gabriele Tilmann, in una conferenza stampa tenutasi a mezzogiorno di venerdì, ha spiegato che durante l’attacco il giovane non solo ha sparato contro il Centro di Documentazione sul Nazismo e il Consolato Generale d’Israele, ma avrebbe anche fatto irruzione in due edifici. La ricostruzione dell’evento è stata confermata da Christian Huber, capo del dipartimento operativo della polizia di Monaco.

La cronologia degli eventi

La polizia monacense è riuscita a ricostruire la sequenza degli eventi. Il 18enne ha lasciato la sua casa nel Salisburghese intorno alle 6:30 del mattino, dirigendosi verso Monaco. Poco prima delle 9, ha parcheggiato la sua auto in Arcisstraße. È stato notato dalle forze dell’ordine poiché brandiva un’arma da fuoco. Successivamente, si è diretto verso il Centro di Documentazione sul Nazismo, dove ha sparato due colpi contro la facciata di vetro e la porta d’ingresso.

Dopo l’attacco, Emrah I. ha fatto irruzione in due edifici: prima in un edificio universitario, dove si è ferito, e poi nell’edificio dell’Accademia Tedesca delle Scienze Ingegneristiche. Entrambi gli edifici si trovano nelle vicinanze del Consolato Generale d’Israele. Prima di entrare nel secondo edificio, il giovane ha tentato di sfondare con l’auto la recinzione del consolato.

L’arma e i retroscena dell’attacco

I retroscena dell’attacco sono ancora poco chiari. Si sa però che l’arma utilizzata era un fucile a ripetizione Mauser 98K con baionetta, di categoria C, acquistato il giorno precedente. Le armi di questa categoria possono essere acquistate liberamente in Austria a partire dai 18 anni, senza necessità di porto d’armi, basta presentare un documento d’identità.

La polizia austriaca aveva imposto a Emrah I. il divieto di possedere armi fino al 2028, a seguito di un episodio avvenuto l’anno scorso, quando aveva aggredito fisicamente e verbalmente i suoi compagni di classe. Questo divieto potrebbe aver motivato il giovane a compiere l’attacco subito dopo l’acquisto dell’arma.

Le indagini e i legami con l’estremismo islamico

A seguito dell’attacco, è stata perquisita la casa del giovane, dove viveva con i genitori a Neumarkt am Wallersee, in Austria. A scopo precauzionale, l’abitazione e gli edifici circostanti sono stati evacuati, ma non è stato riscontrato alcun pericolo.

Le indagini su Emrah I. erano già iniziate lo scorso anno, dopo l’episodio di violenza a scuola. La polizia lo aveva accusato di radicalizzazione religiosa e di interesse per esplosivi e armi. Nel 2023, gli investigatori avevano trovato materiale propagandistico dell’organizzazione terroristica Stato Islamico sul suo cellulare, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa austriaca APA.

Le motivazioni precise dell’attacco non sono ancora chiare, ma si sospetta che l’incidente abbia un legame con l’estremismo islamico radicale. Una delle ipotesi considera il luogo dell’attacco: il Consolato Generale d’Israele si trova vicino a dove sono avvenuti gli scontri, e il 5 settembre ricorre l’anniversario del massacro degli atleti israeliani avvenuto alle Olimpiadi di Monaco del 1972. Questo potrebbe far supporre un collegamento con gli attentati olimpici.

L’inchiesta ha evidenziato che il giovane potrebbe essere stato influenzato da gruppi terroristici islamisti. Le autorità hanno anche scoperto sul suo computer materiale legato al gruppo islamista “Haiat Tahrir al-Sham” (HTS). Inoltre, si sospetta che l’arma usata nell’attacco sia entrata in Austria attraverso la cosiddetta “tratta balcanica”, un canale sfruttato per il traffico di armi illegali, spesso legato a gruppi estremisti di destra.

Le indagini sono ancora in corso. La polizia ha invitato chiunque abbia foto o video della zona, prima o durante l’attacco, a inviarli tramite il seguente portale: https://medienupload-portal02.polizei.bayern.de/.