Gli intervistati ritengono che le misure più urgenti siano le seguenti: la lotta contro il finanziamento dei gruppi terroristici (42 %), la lotta contro le cause del terrorismo e della radicalizzazione (41 %) e il rafforzamento dei controlli alle frontiere (39 %).
Su cosa sta lavorando il Parlamento
Lo scorso novembre i deputati hanno approvato una risoluzione sulla prevenzione della radicalizzazione online e nelle prigioni attraverso l’istruzione e l’inclusione sociale. In maggio i deputati hanno approvato un’estensione delle competenze di Europol, l’agenzia di contrasto dell’Unione europea. Ora l’agenzia potrà, ad esempio, chiedere a Facebook di eliminare le pagine gestite dallo Stato islamico.
Il Parlamento sta attualmente lavorando a una nuova direttiva che mira a qualificare come reato azioni preparatorie per scopi terroristici, ad esempio viaggiare all’estero e impartire o ricevere un addestramento, e a un regolamento per controllare sistematicamente tutti i cittadini europei in entrata o in uscita dall’UE.
Il presidente della commissione per le libertà civili, Claude Moraes, deputato britannico del gruppo S&D, ha dichiarato: "Dobbiamo essere uniti nei nostri sforzi per contrastare le cause profonde del terrorismo e continuare ad adottare le misure necessarie per tutelare i cittadini europei da attacchi futuri, assicurando nel contempo un equilibrio tra la sicurezza dei cittadini europei, da un lato, e la tutela della vita privata e dei diritti fondamentali, dall’altro. La commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni si assicurerà che il Parlamento svolga il proprio lavoro in maniera efficace."