Sappiamo che l’Imu sugli immobili degli italiani all’estero è l’entrata attraverso la quale lo Stato italiano riesce a compensare, in modo corposo, i capitoli di spesa per l’emigrazione; i suoi effetti comportano una specie di autofinanziamento per una buona parte dei servizi che lo Stato elargisce agli italiani all’estero. Sostanzialmente una strumentale, arida e miserevole partita di giro.
Solo in quest’ottica potrebbe trovare giustificazione la disparità di trattamento fiscale e l’imposizione di imposte e tariffe da parte dello Stato italiano sull’unico immobile posseduto e sui servizi solo parzialmente usufruibili sul territorio nazionale da parte degli italiani all’estero.
Segue questa logica, perversa nella sua concezione e nella sua pratica, la gestione politica della questione Imu, da cui essa resta condizionata e soggiogata. Concepita e praticata, in modo subdolo, dai deputati del PD eletti all’estero, capeggiati dall’on. Garavini, trova applicazione di pari passo con il progredire della loro ingerenza nel governo della politica per gli italiani all’estero adottata dall’attuale governo.
Il “recupero” dei 5 milioni nell’attuale finanziaria non è altro che il frutto dell’applicazione di questo criterio, a seguito di un patteggiamento tra Renzi (il governo) e il capogruppo PD alla Camera, la Garavini.
Girano strane voce nel Palazzo e noi ve le riportiamo così come le abbiamo sentite. Pare che Garavini e compagni si siano impegnati a non portare avanti la richiesta dell’estensione dell’Imu a tutti e a non appoggiare i senatori PD e Di Biagio, senatore di Area Popolare. Solo per salvare la faccia, chiederanno in sede emendativa di concedere l’esenzione Tasi per i pensionati. Il governo a sua volta, che ha tutto da guadagnarci, ha concesso come contropartita i 5 milioni. Il dovere morale di salvaguardare gli interessi dello Stato, da entrambe le parti, è stato rispettato. Viva il governo Renzi, viva gli onerevoli deputati eletti all’estero. E infatti nella tarda serata di venerdì Laura Garavini diffonde il seguente comunicato: “Dopo avere ripristinato risorse per i corsi di lingua e cultura italiana, il Governo aiuta anche i pensionati all’estero. Ha previsto l’esonero della tasi anche per i pensionati all’estero che possiedono un immobile in italia e prendono una pensione straniera. Una misura inserita oggi dal Governo nel maxiemendamento alla legge di stabilità. È un risultato che non era affatto scontato. Ę un altro frutto del tenace lavoro delle ultime settimane. Ne sono davvero soddisfatta”. Può bastare come prova del nove? Giudicate voi.
Se le cose stessero davvero così, quale sarebbe il morale della favola?
CHI VINCE
a) Il governo italiano alla guida di Renzi e la sua politica per gli italiani all’estero, soprattutto per riconoscimento dei nostri stessi onorevoli;
b) l’arrivismo dei nostri emeriti onorevoli: carriera assicurata, stima e rispetto ad alto livello istituzionale e nazionale; superamento di una logica di richieste non condivise e non condivisibili da parte dei loro rappresentanti, mediate e canalizzate a loro piacimento;
c) le casse dello Stato italiano, per l’autofinanziamento forzato imposto agli italiani all’estero.
CHI PERDE
Gli italiani all’estero, per conto dei quali si fa politica e cinica carriera personale, che sono stati ancora una volta usati e imbrogliati grazie all’ammirevole intercessione dei loro emeriti eletti all’estero, nonché all’involontario masochismo di cui ancora non hanno avvertito il peso, considerato il loro silenzio su tutta la vicenda. Un silenzio/assenso che pagheranno sulla loro stessa pelle.