Anche a Mannheim vengono offerti locali gratuiti per ospitare il consolato o l’agenzia consolare e per permettere così il mantenimento dei servizi consolari ai cittadini italiani residenti nella Circoscrizione. I quali, invece, secondo quanto appreso nell’audizione alla Camera, dovrebbero da ora in poi andare fino a Stoccarda. Gli offerenti sarebbero il Comune di Mannheim e il sindacato Dgb. I locali oggi, secondo una stima interna, costano all’Amministrazione circa 44.000 euro all’anno. Una cifra ridicola nel bilancio di uno Stato, che tuttavia potrebbe essere risparmiata, così come potrebbero essere risparmiati i soldi dell’affitto di Saarbrücken, se solo l’Amministrazione volesse.
Ma Mantica non vuole. Con una decisione che ormai è fuori da ogni logica e che sembra l’iniziativa di un estraneo ad ogni realtà, Mantica va avanti per la sua strada senza guardare in faccia nessuno. Ormai anche la stampa nazionale si sta occupando di questa strana faccenda della chiusura dei consolati, senza logica e senza progetto, così solo per fare un dispetto agli italiani all’estero.
Un articolo ben circostanziato è apparso su l’Unità, che citava il membro del Cgie Silvana Mangione. Un altro è apparso su ‘L’Espresso’, che cita il direttore di questo giornale, Mauro Montanari. Ancora non si vedono tuttavia cambiamenti di indirizzo da parte del Ministero degli Esteri. A Mannheim, in particolare, i connazionali hanno la sorte peggiore. Qui neppure il promesso Totem, neanche quello l’Amminnstrazione mette a disposizione, nel più completo disprezzo dei 18.000 connazionali che abitano nella Circoscrizione.
Molti politici tedeschi hanno manifestato peraltro la loro contrarietà e persino il loro scandalo, di fronte alla chiusura dei servizi ai cittadini. Tra questi Helen Heberer, deputata del Land: “Tutti devono contribuire affinché in questa regione, che è tra le realtà economiche più importanti in Europa, rimanga un consolato al servizio delle migliaia di cittadini italiani che vivono e lavorano in zona”.