Servono cambiamenti nelle scelte di politica economica del governo «cercando di attuare tagli più selettivi della spesa piuttosto che tagli lineari che vanno a penalizzare iniziative meritevoli e necessarie come quella del sostegno alle comunità all’estero», è quanto affermato dal Presidente della Camera Gianfranco Fini nel corso dell’intervista esclusiva rilasciata al Corriere Canadese in relazione al taglio del 50% ai contributi alla stampa estera stabilito dal decreto Milleproroghe del febbraio scorso.
Nel corso dell’intervista – pubblicata a firma del direttore responsabile Paola Bernardini – Fini ha definito «una polemica molto giusta» il coro di proteste che si è levato contro i tagli indiscriminati all’editoria e, in particolare, a quella che viene pubblicata all’estero che rappresenta «un importante veicolo per la nostra cultura». Il “sogno” divenuto realtà del voto all’estero, grazie alla legge Tremaglia, ha ancora la sua validità però, anche sulla base delle esperienze fatte, «sarà necessario per il futuro organizzare meglio le modalità di espressione. È stata una grande conquista, ma serve che i parlamentari eletti all’estero facciano squadra».
Fini si è anche soffermato a parlare dei cambiamenti che stanno avvenendo nella società italiana e della sua trasformazione in una società multietnica con tutti i problemi connessi. «Al tempo stesso – ha affermato il Presidente della Camera – coloro che pensano che il carattere multietnico della società comporti esclusivamente dei diritti agli immigrati, fanno un errore grave perché se accanto a una cultura dei diritti non c’è una cultura dei doveri il rischio è quello di una crisi di rigetto».
Infine, parlando dell’attuale situazione politica italiana l’ha definita come "una democrazia che a volte discute in modo anche aspro e animato ma la legislatura in corso va avanti perché gli italiani hanno bisogno di una politica che risolva i problemi senza passare da una campagna elettorale all’altra".