Sta per finire l’estate che spero abbia dato sollievo e benessere ai lettori, forse tanto intenti a godersi le ferie da trascurare le notizie giornaliere. Che, a parte l’aspetto positivo delle Olimpiadi di Rio de Janeiro che hanno recato denaro ai Brasiliani, hanno registrato tanti orribili fatti, da ultimo il terremoto nel Centro Italia, che ha fatto più di 267 morti.
Eventi provocati nel mondo da avversioni personali, voglia di vendetta, fanatismo e violenza, che sono alla base degli innumerevoli attacchi terroristici avvenuti nel mese di agosto in 21 Stati asiatici ed africani. Il che ha comportato l’uccisione, in un solo mese, di circa 400 persone ed il ferimento di più di 300 individui, alcuni dei quali in maniera molto grave. Come successo ad Aleppo, città della Siria, messa in ginocchio da continui combattimenti che hanno provocato 25 morti, tra i quali molti bambini. O, il 21 agosto, a Gaziantep, in Turchia, durante uno sposalizio. Il kamikaze, a detta del Governo, era un ragazzino, uno dei tanti ingaggiati da Yunus Durmaz ed addestrati per farsi esplodere, in quanto, essendo minorenni, passano più facilmente ai controlli dei servizi di sicurezza. Per poi morire tra gli innocenti, come successo in Africa ed Asia.
In effetti si rileva l’abbassamento dell’età di chi si suicida in nome di Allah, come dimostrato anche da alcune statistiche secondo le quali, nel 2014 i giovanissimi erano stati 4, nel 2015 furono 40, molti dei quali avevano solo 8 anni. Nei primi 8 mesi del 2016 sono stati una ventina a perdere la vita, convinti di eliminare i “nemici” o obbligati a farlo, in quanto a ciò indottrinati. Un utilizzo dei “bambini soldati” in aumento, istruiti come combattenti e spie in campi di addestramento, qui rinchiusi dopo essere stati rapiti o dopo aver obbligato i genitori a mandarvi i figli, dove viene fatto loro il lavaggio del cervello ed insegnato la lotta corpo a corpo e l’uso delle armi. Il che ha spinto Renzi, Merkel e Hollande, durante il loro incontro a Ventotene, luogo di nascita del sogno federalista di Altiero Spinelli, a decidere di dover creare una “Schengen della Difesa”, per formare battaglioni europei onde contrastarli.
Il guaio è che, purtroppo, non esiste solo il terrorismo di matrice islamica. Sempre più numerosi, infatti, gli atti di violenza che avvengono ogni giorno anche nel mondo occidentale, a volte commessi da parenti. Come successo alla giovane Marisa Putortì, ferita dal fratello, poi costituitosi, che le ha sparato per punire alcuni atteggiamenti della sorella cui proibiva alcune frequentazioni, rimproverandola anche per il suo modo di vestire.
O messi in atto per motivi vendicativi. A Catania ciò ha spinto 5 Italiani ad aggredire, con mazze da baseball e pistole, 3 egiziani, ospitati in un vicino centro di accoglienza, registrando con il cellulare il pestaggio, il che ha permesso ai carabinieri di arrestarli, ora in carcere.
Numerosi i fatti atroci che si susseguono ogni giorno, dovuti ad egoismi, cattiva educazione e perdita dei valori cristiani che dovrebbero essere alla base della nostra civiltà. Tragedie che, spesso, non sono neppure punite, come successo a Scoglitti, in Sicilia, dove un Indiano con precedenti penali per droga (tra l’altro privo di permesso di soggiorno per cui, entro il 22/8 avrebbe dovuto lasciare l’Italia) tenta di rapire una bimba di 5 anni, recuperata dopo pochi minuti dai suoi genitori. Il tizio riesce a fuggire, ma è individuato, preso dai carabinieri e trasferito in carcere. Il giorno successivo però, per decisione del Pm, è rimesso in libertà perché, secondo il Codice penale, non è possibile confermare il fermo, se si è verificato solo un “tentativo di sequestro e sottrazione di minore”. Norma che suscita reazioni anche in Parlamento.
A stare alle cronache, quindi, si è portati a pensare che il mondo sia perennemente in guerra e che le persone non sappiano più cosa sia la fraternità, se uccidono o violentano anche per motivi futili. Tanto da far dire a Papa Francesco che l’Europa rischia il tradimento “se rinuncia alle radici cristiane”.
Poi arriva il terremoto nell’Italia Centrale, da qualcuno interpretato come una lezione che l’irata Natura dà alla superbia dell’uomo.
In realtà esso dimostra che, benché numerosi, i malvagi sono solo una minoranza, a giudicare dalla solidarietà delle centinaia di volontari accorsi da tutta Italia per aiutare le vittime del sisma, dai vigili del fuoco alla polizia ed i carabinieri mobilitati negli interventi di soccorso nelle zone colpite.
Gente che coopera nella pulizia delle strade e per trovare persone ancora vive sepolte sotto le macerie. Che soccorre ed aiuta i feriti, raccoglie prodotti alimentari non deperibili, sanitari (garze, cerotti e disinfettanti), coperte e beni per l’igiene personale, al fine di aiutare la popolazione colpita dal sisma. O offre ospitalità a chi non ha più casa.
Uomini e donne che aiutano in nome di quella fraternità che fa onore a tutti, all’Italia in particolare, e ci fa sentire uniti nel dolore e nei momenti difficili della nostra Patria.