Un gemellaggio siglato nel 2000, e che prosegue con successo attraverso tutte le amministrazioni, tra cui il nuovo Sindaco Dr. Ingo Meyer, con un denominatore comune riconosciuto nella figura istituzionale di Marco Galandra che segue gli scambi bilaterali con l’estero sin dall’inizio.
“I gemellaggi – spiega Galandra – sono indispensabili per la crescita della città, sia da un punto di vista pratico che spirituale”. Le reliquie di Sant’Epifanio, conservate per metà a Hildesheim e per metà a Pavia, e le due chiese che portano entrambe il nome di San Michele, hanno favorito un’unione che nel corso degli anni si è consolidata trascendendo i rapporti istituzionali.
“La politica deve fare da Cornice – dichiara Enzo Iacovozzi, portavoce tedesco di origine abruzzese – per me quello che davvero conta sono i rapporti che si stringono e che diventano vere e proprie amicizie. Quando vengo qui a Pavia, io vengo a trovare degli amici”. Ed è dal sentimento profondo che lo lega alla città dalle cento Torri, che Iacovozzi ha fatto nascere tutte le opportunità di collaborazione, che partendo dall’amministrazione, hanno allargato il raggio d’azione verso il turismo enogastronomico, e da quest’anno verso l’Orto Botanico, dove Iacovozzi si è recato per una visita di piacere dopo una giornata di relax in Oltrepò con il presidente Antonio Sartori.
“È stata una piacevole sorpresa – racconta Sartori – per il momento sono idee, ma ci sono i presupposti per l’avvio di una sana collaborazione”. A Hildesheim, così come a Pavia, c’è ogni anno la festa del roseto, e l’idea è quella di creare una realtà simile al nostro orto Botanico in un grande parco verde della città tedesca: il Magdalenengarten. “Il fatto che l’Orto Botanico sia in via Sant’Epifanio fa pensare a un segno del destino – conclude Sartori – sono contento di questa nuova opportunità che sta per aprirsi”.
Non solo religione e natura, ma anche architettura, il gemellaggio tra le due città ha aperto un dibattito sull’importanza della restaurazione dei monumenti storici, e che giovedì scorso ha coinvolto professionisti del settore in un convegno che si è tenuto presso la Basilica di San Michele, dove è stato presentato un progetto, finanziato con fondi Europei, che mira a un confronto tra tutte le città d’Europa che sono state distrutte dalla guerra, e che sentono l’esigenza di ricostruire, insieme a piazze ed edifici, anche la loro identità. “L’obiettivo – spiega l’ingegnere Vittorio Vaccari – è una proposta di legge nazionale – dove gli interventi sui monumenti che abbiano una rilevanza storica, abbiano come presenza determinante il modo di sentire della comunità locale”.
Qui si inserisce l’esempio di Hildesheim, rasa al suolo ai tempi dei bombardamenti, oggi ricostruita secondo i costumi e gli usi degli abitanti. “Negli anni 70 – conclude Vaccari – si è aperto un dibattito proprio di identificazione popolare, e si è arrivati a decidere di demolire le case costruite alla fine degli anni 40 per ricostruirle secondo lo schema che era precedente alla guerra, ma con una tecnologia moderna che, accanto all’identità storica, preservi anche la sicurezza”. “È con orgoglio che portiamo avanti tutti i progetti nati dai vari gemellaggi – dichiara l’attuale responsabile dei rapporti con l’estero Francesco Brendolise – Pavia è naturalmente predisposta all’internazionalità, il nostro obiettivo è che si arrivi a un punto in cui gli scambi istituzionali lascino sempre più il posto a confronti tra cittadini”.