Il mondo dell’imprenditoria, delle Istituzioni e delle associazioni confindustriali si è riunito oggi a Villa Romanazzi Carducci a Bari per la sesta edizione del Forum “Osservatorio Mezzogiorno. Dinamiche di cambiamento e opportunità di crescita per il Sistema Puglia e per il Mezzogiorno”, realizzato da The European House – Ambrosetti con il sostegno di Banca Popolare di Bari, BASF Italia ed Exprivia.
L’apertura dei lavori, moderati dal Vice Direttore de “Il Sole 24 Ore” Fabrizio Forquet, è stata affidata a Gianfranco Viesti (Professore Ordinario di Economia Applicata presso l’Università di Bari) e a Valerio De Molli (Managing Partner di The European House – Ambrosetti), che hanno illustrato le principali evidenze sullo scenario economico e produttivo della Puglia e del Mezzogiorno contenute nel Rapporto Finale 2014 dell’Osservatorio.
Da un lato, è emerso come gli effetti della crisi siano stati significativi (PIL a -9,6% tra 2007 e 2012), con forti implicazioni sul mercato del lavoro ed il rischio di una deindustrializzazione dell’economia. Dall’altro, le analisi dell’Osservatorio svolte sui bilanci di un campione di oltre 7.000 aziende meridionali evidenziano una forte riduzione di marginalità.
Si possono tuttavia individuare imprese best performer capaci di generare valore per il territorio anche negli anni più difficili della crisi. Nello specifico, la Puglia è la regione del Mezzogiorno con la più alta incidenza di imprese best performer sul totale delle imprese della regione: il 14% delle imprese del campione pugliese sono leader, cioè hanno registrato fatturato e marginalità in crescita nel periodo 2007-2012, contro una media nel Mezzogiorno del 10,1%.
Da un lato, è emerso come gli effetti della crisi siano stati significativi (PIL a -9,6% tra 2007 e 2012), con forti implicazioni sul mercato del lavoro ed il rischio di una deindustrializzazione dell’economia. Dall’altro, le analisi dell’Osservatorio svolte sui bilanci di un campione di oltre 7.000 aziende meridionali evidenziano una forte riduzione di marginalità.
Si possono tuttavia individuare imprese best performer capaci di generare valore per il territorio anche negli anni più difficili della crisi. Nello specifico, la Puglia è la regione del Mezzogiorno con la più alta incidenza di imprese best performer sul totale delle imprese della regione: il 14% delle imprese del campione pugliese sono leader, cioè hanno registrato fatturato e marginalità in crescita nel periodo 2007-2012, contro una media nel Mezzogiorno del 10,1%.
Il Presidente di Confindustria Puglia e Presidente e Amministratore Delegato di Exprivia, Domenico Favuzzi, ha posto l’accento sul ruolo strategico della grande industria. “L’apparato industriale pugliese include stabilimenti di rilevanza strategica per l’Italia e per l’intero bacino del Mediterraneo. Un ruolo trainante, che continua ad assolvere nonostante la dura recessione degli ultimi anni grazie anche ad una fitta rete di PMI innovative.
Tra i dati che meritano maggiore attenzione, spicca quello relativo all’export, cresciuto di oltre il 18% in Puglia tra il primo trimestre del 2013 e il primo trimestre del 2014. Un dato emblematico, una crescita che deve diventare obiettivo comune di tutto il sistema territoriale, in primis grazie ad alcune opportunità su cui dobbiamo porre la nostra attenzione: Made in Italy, Turismo, Aerospazio. E l’innovazione tecnologica. È lì che dobbiamo guardare. Lì guarda una società come Exprivia, che ha fatto della continua propensione all’innovazione e all’internazionalizzazione i suoi propri elementi identitari”.
Tra i dati che meritano maggiore attenzione, spicca quello relativo all’export, cresciuto di oltre il 18% in Puglia tra il primo trimestre del 2013 e il primo trimestre del 2014. Un dato emblematico, una crescita che deve diventare obiettivo comune di tutto il sistema territoriale, in primis grazie ad alcune opportunità su cui dobbiamo porre la nostra attenzione: Made in Italy, Turismo, Aerospazio. E l’innovazione tecnologica. È lì che dobbiamo guardare. Lì guarda una società come Exprivia, che ha fatto della continua propensione all’innovazione e all’internazionalizzazione i suoi propri elementi identitari”.
L’innovazione nel sistema produttivo e la R&S sono state al centro anche della testimonianza dell’Assessore allo Sviluppo Economico della Regione Puglia, Loredana Capone, che ha ricordato l’impegno della Giunta regionale per contrastare gli effetti della congiuntura. “Con i nostri bandi abbiamo prodotto investimenti per circa 2,5 miliardi di Euro, la metà dei quali rivolti a sostenere ricerca e innovazione.
Con i soli Contratti di Programma – 44 quelli attivi – abbiamo movimentato in tutto 1,1 miliardi di investimenti e trattenuto multinazionali che volevano andar via. Sono state agevolate migliaia di imprese che hanno prodotto eccellenze straordinarie, grazie alle politiche regionali sono cresciute start up e imprese innovative”, ha affermato l’Assessore Capone.
Con i soli Contratti di Programma – 44 quelli attivi – abbiamo movimentato in tutto 1,1 miliardi di investimenti e trattenuto multinazionali che volevano andar via. Sono state agevolate migliaia di imprese che hanno prodotto eccellenze straordinarie, grazie alle politiche regionali sono cresciute start up e imprese innovative”, ha affermato l’Assessore Capone.
In tale scenario, un importante contributo può provenire dal sistema finanziario. Come ha illustrato Innocenzo Cipolletta (Presidente dell’AIFI e del Fondo Italiano d’Investimento), l’ingresso del capitale di rischio può favorire la trasformazione della struttura delle aziende, ma il numero di operazioni di private equity e venture capital oggi è ancora contenuto nel Sud Italia, dove prevalgono investimenti di early stage di dimensioni ridotte. Tra le proposte suggerite, la creazione di un fondo di seed capital e di un fondo multiregionale per il Mezzogiorno.
“Anche le banche devono cambiare pelle, sviluppando una strumentazione alternativa” – ha aggiunto Andrea Nuzzi, Responsabile Finanza d’Impresa di Banca Popolare di Bari – “L’offerta deve orientarsi sempre più verso nuove tipologie di prodotti, oltre al credito classico: nel passaggio da puro finanziatore ad advisor, la banca deve aprirsi a prodotti innovativi, come finanza strutturata e servizi di accompagnamento sul mercato dei capitali. In tale percorso, il rapporto fiduciario con le imprese locali e la vicinanza al territorio sono fattori critici per il successo”.
“Anche le banche devono cambiare pelle, sviluppando una strumentazione alternativa” – ha aggiunto Andrea Nuzzi, Responsabile Finanza d’Impresa di Banca Popolare di Bari – “L’offerta deve orientarsi sempre più verso nuove tipologie di prodotti, oltre al credito classico: nel passaggio da puro finanziatore ad advisor, la banca deve aprirsi a prodotti innovativi, come finanza strutturata e servizi di accompagnamento sul mercato dei capitali. In tale percorso, il rapporto fiduciario con le imprese locali e la vicinanza al territorio sono fattori critici per il successo”.
Simona Milio (Direttore Associato della Social and Cohesion Policy Unit e docente di Politica Economica Europea presso la London School of Economics) ha offerto una panoramica sugli ostacoli alla spesa dei fondi strutturali europei registrata nelle Regioni del Mezzogiorno nel ciclo di programmazione 2007-2013. Anche alla luce dell’analisi svolta dall’Osservatorio Mezzogiorno sul grado di avanzamento della Puglia nel raggiungimento di una serie di target associati ad alcune aree-chiave della programmazione 2014-2020, si è raccomandato di evitare la frammentazione della destinazione delle risorse e di considerare la sostenibilità nel medio-lungo termine dei progetti finanziati.
Nella programmazione 2014-2020, il 70% dei Fondi Strutturali per l’Italia è allocato alle regioni del Mezzogiorno (22,3 su oltre 32 miliardi di Euro) e la Puglia ne sarà la terza regione beneficiaria. E’ quindi auspicabile l’inserimento nella programmazione regionale di 5 obiettivi di Europa 2020: occupazione, R&S/innovazione, cambiamenti climatici/energia, istruzione e lotta a povertà/emarginazione.
Nella programmazione 2014-2020, il 70% dei Fondi Strutturali per l’Italia è allocato alle regioni del Mezzogiorno (22,3 su oltre 32 miliardi di Euro) e la Puglia ne sarà la terza regione beneficiaria. E’ quindi auspicabile l’inserimento nella programmazione regionale di 5 obiettivi di Europa 2020: occupazione, R&S/innovazione, cambiamenti climatici/energia, istruzione e lotta a povertà/emarginazione.
Si è infine dibattuto delle opportunità offerte da Green Economy e Chimica Verde. Il caso del cluster austriaco ECO World Styria testimoniato dal Project Manager Tobias Schwab dimostra la possibilità di una riconversione dell’economia del territorio nella direzione della sostenibilità industriale e urbana: oggi la Green Tech Valley della Stiria vanta il 4,7% del PIL investito in R&S e negli ultimi anni il settore “green” ha registrato una crescita del 10% di posti di lavoro generati.
“La chimica è un fattore abilitante per conseguire importanti risultati sul fronte della sostenibilità e quindi generare opportunità di business addizionali” – ha spiegato Erwin Rauhe, Vice Presidente e Amministratore Delegato di BASF Italia – “Mi riferisco, ad esempio, ai prodotti per la riqualificazione del patrimonio edilizio, alle bioplastiche o alle biomasse da scarti dell’agricoltura per la produzione di energia”. Tra le proposte d’intervento elaborate dall’Osservatorio Mezzogiorno vi sono, infatti, il lancio di un piano di riqualificazione del patrimonio edilizio nel Sud Italia – che contribuirebbe a fare risollevare il settore delle costruzioni – ed una maggiore integrazione della Chimica con Agricoltura ed Energia.
“La chimica è un fattore abilitante per conseguire importanti risultati sul fronte della sostenibilità e quindi generare opportunità di business addizionali” – ha spiegato Erwin Rauhe, Vice Presidente e Amministratore Delegato di BASF Italia – “Mi riferisco, ad esempio, ai prodotti per la riqualificazione del patrimonio edilizio, alle bioplastiche o alle biomasse da scarti dell’agricoltura per la produzione di energia”. Tra le proposte d’intervento elaborate dall’Osservatorio Mezzogiorno vi sono, infatti, il lancio di un piano di riqualificazione del patrimonio edilizio nel Sud Italia – che contribuirebbe a fare risollevare il settore delle costruzioni – ed una maggiore integrazione della Chimica con Agricoltura ed Energia.
Ha chiuso i lavori la Vice Presidente e Assessore alla Qualità del Territorio della Regione Puglia, Angela Barbanente, che non solo ha riepilogato gli interventi promossi sul fronte dell’urbanistica ma ha anche ribadito l’importanza della concentrazione delle risorse comunitarie su specifiche priorità con una pluralità di azioni tra loro integrate, evidenziando le sfide cui la Regione sarà chiamata ad affrontare nella programmazione 2014-2020.