Ora la caccia è al misterioso «esponente dell’Udc» che ha «aiutato» Nicola Paolo Di Girolamo a diventare senatore. Già perché oltre ai tentativi,da parte del suo entourage, di coltivare amicizie nell’ala destra del Parlamento e nell’area grigia degli emigranti in Germania legati alle cosche della ’ndrangheta, dalle carte depositate dai pm escono riferimenti a un personaggio che su pressione dei referenti tedeschi del capo della banda Gennaro Mokbel, avrebbe portato acqua al mulino del futuro senatore Pdl.
Ne fanno cenno, in più di una intercettazione, Roberto Macori (proconsole di Mokbel oltre confine) e Gabriele Giovanni (punto di riferimento dei calabresi in Germania) incaricati di far campagna elettorale porta a porta oltreché di far razzia delle schede in bianco fra i nostri connazionali. Il primo accenno è nella telefonata delle ore 13.56 del 4 settembre 2008 quando «Giovanni Gabriele- annota il Ros – chiama Macori per informarlo sull’ulteriore acquisizione delle schede con le preferenze in favore del Di Girolamo».
Memore delle raccomandazioni precedenti a fare molta attenzione a usare il telefono, Gabriele «utilizza un linguaggio criptico indicando con la parola “sondaggio” le schede acquisite». La conversazione è in equivoca in tal senso: Gabriele: «Il sondaggio di Marcianise…». Macori: «Si?». G:«il sondaggio… portano… il sondaggio porta 100». M: «altri100» G: «Sì,100 sono il sondaggio che ti ho detto tra ieri ed oggi quindi Marcianise, noi sono 200 … il sondaggio». M: «200, sei un mito Giovà, sei un mito, sei un mito». G: «Io gli ho detto che domani mattina…». M:«Fotografa, fotografa tutto e porta, poi portale giù quando ti dico quando devi venì a Roma mo». G: «Eh?». M: «Tu fotografa tutto, io domani ti mando quelle cose lì e poi…». G: «Quelle di Marcianise non posso fotografare» M: «Vabbè, insomma però c’hanno dato la parola loro». G: «Sì, sì».M:«Garantisci te per loro». G: «Sì». M: «Ok, poi mi spieghi tutto a voce Giovà … apposto, apposto».
La conferma che il tema della chiacchierata criptata erano i voti da attribuire a Di Girolamo «arriva dallo stesso Macori – continua il Ros – quando poco dopo, alle 14.06, nel comunicare i suoi dati anagrafici a Barbara Murri, che stava predisponendo l’elenco dei rappresentanti di lista, gli riferiva: “…senti Bà, m’hanno appena chiamato… dalla Germania, sono aumentate le statistiche… c’ha appoggiato uno dell’Udc, c’hanno dato altri 100 voti…”». Dieci minuti dopo la stessa comunicazione la dava anche direttamente al futuro senatore Pdl: «…un candidato dell’Udc è passato con noi sono altri 100 voti in più… ».
Di Girolamo è contento e perplesso nel contempo: «… ma tutta questa cosa che, a parte che è meravigliosa … ma come fanno ad essere sicuri che arrivino per le quattro…». La risposta di Macori è sintomatica: «…aaaaaaaaaa» a significare spiega il Ros, che non è una domanda da farsi.
Sull’apporto del candidato Udc, ancora Macorie Gabriele: «…a quanto sono… le statistiche, ci riportano?… ». «allora, dovrebbero essere… 550, 600 quelle fatte da noi … poi coso, quello di ieri dell’Udc lui me ne ha garantite un centinaio … e poi quello del… Caruso, del Pignataro … un centinaio pure lui …». Macori si faceva due calcoli e… «900 vabbene, più tutti quelli che avranno votato per … mille, dai…».
Gabriele a quel punto chiede di inviargli del denaro («…2 sacchi…»)».Tempo mezz’ora e Gabriele viene ringraziato da Di Girolamo per il lavoro svolto. Gabriele lo rassicura sull’elezione: «…ieri notte siamo andati al Consolato… e abbiamo fatto l’ultimo sforzo … fino a proprio a fotografare l’evento… speriamo, incrociamo le dita e che tutto sia andato bene». Detto, fatto. Di Girolamo è risultato il più eletto all’estero.