Come siamo messi in materia di lingua e cultura italiane all’estero? Ѐ quello che vogliono capire la Commissione Affari esteri e comunitari e quella Cultura, Scienza ed Istruzione che, lo scorso 8 febbraio, hanno deliberato l’avvio di un’indagine conoscitiva che sarà pronta per il 31 luglio 2011.
L’obiettivo – si legge nel resoconto della seduta – è quello di “approfondire le politiche, le strutture e le modalità di diffusione della cultura italiana nell’ambito della promozione dell’intero sistema Paese”, col fine di “individuare delle soluzioni più idonee a soddisfare la crescente domanda in materia in presenza di risorse ormai limitate, tramite un processo di razionalizzazione degli strumenti a disposizione e ricorrendo anche al confronto con le esperienze di maggior successo realizzate da altri Paesi”.
L’indagine coinvolgerà diversi attori, tra cui rappresentanti dei sindacati e delle associazioni dei dipendenti degli istituti di cultura e delle scuole italiane all’estero, dirigenti di istituti di cultura e scuole all’estero di altri Paesi, ma anche membri del Cgie, rappresentanti di Confindustria e giornalisti della stampa italiana all’estero.
“La cultura e la lingua italiana – si legge ancora nel programma – costituiscono oggi una risorsa di straordinaria potenzialità, non solo per l’immagine del Paese ed il supporto alla creatività ed al turismo, ma anche per il rafforzamento della politica estera di cui oggi la cosiddetta «diplomazia culturale» costituisce una dimensione molto significativa. È percezione comune che tale potenzialità non sia ancora adeguatamente sfruttata”, ammette la Camera italiana, che poi sostiene come occorra “tener presente l’accresciuta rilevanza del ruolo delle nostre collettività all’estero che, inviando propri rappresentanti al Parlamento, aspirano a più strette relazioni culturali con l’Italia”.
Le Commissioni prendono atto anche dell’attuale “crescente richiesta di insegnamento della nostra lingua e della nostra cultura, che invita a definire meglio anche la qualificazione professionale dei relativi docenti. In generale, l’esigenza di una maggiore conoscenza dell’attuale vita culturale dell’Italia e non solo del suo grande passato si manifesta a più livelli e soprattutto nella prospettiva di una maggiore interazione tra pubblico e privato. Le Commissioni ricordano infine che “già nel corso della XIV legislatura si era svolta un’indagine conoscitiva, limitata agli istituti di cultura all’estero, peraltro conclusasi senza l’approvazione di un documento conclusivo.
La nuova indagine si articolerà principalmente in audizioni di soggetti rilevanti ai fini dei temi trattati e, ove necessario, in sopralluoghi al di fuori della sede parlamentare ed eventuali missioni di cui sarà di volta in volta richiesta l’autorizzazione al Presidente della Camera”.