Con un valore dell’8,6 %, il tasso di disoccupazione nell’UE è al livello più basso dalla primavera del 2009, mentre la disoccupazione giovanile è al 18,6 %. La disoccupazione varia però notevolmente all’interno dell’UE, andando dal 4 % della Repubblica ceca al 24 % della Grecia.
Da un sondaggio Eurobarometro commissionato dal Parlamento risulta che fra le priorità dei cittadini la lotta contro la disoccupazione è seconda solo al terrorismo: il 77 % dei 28.000 intervistati auspica una maggiore azione dell’UE nella lotta contro la disoccupazione, e il 69 % considera insufficienti gli attuali sforzi dell’UE in materia. Nel Regno Unito il 66 % degli intervistati ha detto di volere che l’Unione faccia di più per combattere la disoccupazione, mentre in Irlanda lo ha dichiarato il 78 %.
In risposta ai risultati del sondaggio, Thomas Händel, presidente della commissione per l’occupazione del Parlamento, ha dichiarato: "I risultati dimostrano che l’obiettivo fondante dell’UE di porre fine alle guerre non è più sufficiente. La nuova ambizione dell’Europa deve essere quella di raggiungere la giustizia sociale, di mettere fine alla disoccupazione e alla povertà.
Una persona su quattro vive al limite o al di sotto della soglia di povertà dell’OCSE, la disoccupazione giovanile rimane a livelli inaccettabili, mentre l’aumento del lavoro precario porta sempre più persone a dubitare della promessa fondativa di una maggiore prosperità grazie alla cooperazione economica". L’azione dell’UE in materia di disoccupazione Affrontare il problema della disoccupazione di lungo periodo costituisce una delle massime priorità della nuova Commissione Juncker.
La strategia Europa 2020 comprende obiettivi in materia di mobilità dei giovani, innovazione, istruzione e inclusione sociale, e mira a sollevare dalla povertà almeno 20 milioni di europei entro la fine del decennio. Un provvedimento per rivitalizzare la rete EURES delle persone in cerca d’impiego e delle offerte di lavoro –approvato dai deputati del Parlamento europeo a febbraio – dovrebbe contribuire a migliorare la corrispondenza tra offerta e domanda nel mercato del lavoro in tutta l’UE.
L’iniziativa per l’occupazione giovanile punta a fornire sostegno ai giovani che non si trovano né in situazione lavorativa, né seguono un percorso di studi o formativo, mentre il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione è stato istituito per contrastare la disoccupazione nei casi in cui grandi aziende riducono la loro produzione nell’UE.
In una risoluzione approvata in Aula nella tornata di luglio, i deputati al Parlamento europeo hanno chiesto un aggiornamento del piano finanziario a lungo termine dell’UE per far fronte alla disoccupazione, in particolare tra i giovani. A giugno la Commissione ha lanciato una nuova agenda per le competenze con l’obiettivo di favorire l’occupabilità.