Se le elezioni dei COMITES in Germania sono state un fallimento generale sotto l’aspetto della partecipazione, dello spreco di denaro pubblico e della generale inutilità politica, queste stesse elezioni assumono a Saarbrücken e Norimberga tratti addirittura mortificanti.
Spreco di denaro
Il Governo italiano ha buttatodalla finestra decine di migliaia dieuro per consentire a poche centinaiadi elettori (poco più di millesu due gruppi elettorali che superanoabbondantemente le trentamilaunità) l’opportunità d’eleggerequalche amico o parente.Spalmati sul numero di sedicicandidati, i Comites di Saarbrückene Norimberga hanno mobilitato diciassette persone a testa.Giusto qualche familiare e qualcheamico intimo, molto intimo. Cosìè andata, più o meno, in tutta laGermania, ma con la differenzache a Norimberga e a Saarbrückensono stati aboliti nel mese di lugliodello scorso anno, per questionidi “razionalizzazione”, i serviziconsolari.
Alla faccia della “Ratio”.
I servizi consolari che costavanoallo Stato poco più di dodicimilaEuro l’anno sono stati soppressi,mentre i Comites che costanole stesse cifre annue sonostati confermati. E riconfermaticol denaro pubblico. Lo stessodenaro pubblico che andava risparmiatosecondo quella “SpendingReview” che ha buttato all’ariai servizi statali, cui i cittadiniitaliani sia di Saarbrücken sia diNorimberga hanno pieno dirittosenza sobbarcarsi trasferte chesfiorano i quattrocento chilometri.I funzionari del Consolato generaledi Francoforte, di Monacodi Baviera e della nostra Ambasciataa Berlino, saranno già prontia far presente le valide “alternative”messe in atto in sostituzionedegli sportelli consolari a Saarbrückene a Norimberga.
Queste le “alternative” dettate dalla “ratio” dei nostri diplomatici.
A Norimberga, hanno fatto unconsole onorario. Un avvocato tedescoche, così scrive sul CdI ilSignor Albanese, offre servizi “limitatiall’autentica di firme (soloin alcuni casi) e al ritiro dellecarte d’identità solo per alcune“categorie” d’italiani (malati, anziani,donne con bambini piccoli).Nemmeno l’autentica di firma, comeabbiamo appreso alcuni giornifa, sui certificati di esistenza invita, sarebbe un servizio offerto dalnuovo Consolato onorario.Altra cosa che non può nonsaltare all’occhio (fino al momento)è che a Norimberga i servizi delConsolato onorario vengono offertida personale “volontario” secondola disponibilità di tempo e impegnodelle persone coinvolte.Altro punto da chiarire è l’orariodi apertura del Consolato onorario.Secondo le affermazioni degliincaricati esso sarebbe aperto alpubblico un giorno alla settimanaper 3 ore, il venerdì dalle ore 14.00alle ore 17.00”. Tre ore settimanalimesse a disposizione dall’Avvocatoche ora si fregia del titolo di“Console Onorario”.A Saarbrücken è stata inveceistituita una “presenza consolare”che vede centinaia di disperatiutenti ammassati due volte al mesein una stanzetta messa a disposizioneda quel Comites, perché ilnostro Ambasciatore non ha ancoradisposto la presa in consegnadei locali gratuiti offerti dalla Governatricedel Saarland. È un fattodi rispetto della forma. Niente localigovernativi senza un Consoleonorario a Saarbrücken (lo stannoancora sfornando). La dignità e lasicurezza di dozzine di persone,ammassate in una stanzetta ogniquindici giorni, poco interessanoall’etichetta diplomatica di Berlino.
Però abbiamo un Comites!
Un caro Comites, caro, moltocaro. Caro e inutile. Poiché orasarà questo Comites che dovràpresentarsi a chi ci governa perrivendicare le giuste attese di duecollettività che non li hanno volutie che non li hanno votati.
Alla faccia della “Ratio”.
I servizi consolari che costavanoallo Stato poco più di dodicimilaEuro l’anno sono stati soppressi,mentre i Comites che costanole stesse cifre annue sonostati confermati. E riconfermaticol denaro pubblico. Lo stessodenaro pubblico che andava risparmiatosecondo quella “SpendingReview” che ha buttato all’ariai servizi statali, cui i cittadiniitaliani sia di Saarbrücken sia diNorimberga hanno pieno dirittosenza sobbarcarsi trasferte chesfiorano i quattrocento chilometri.I funzionari del Consolato generaledi Francoforte, di Monacodi Baviera e della nostra Ambasciataa Berlino, saranno già prontia far presente le valide “alternative”messe in atto in sostituzionedegli sportelli consolari a Saarbrückene a Norimberga.
Queste le “alternative” dettate dalla “ratio” dei nostri diplomatici.
A Norimberga, hanno fatto unconsole onorario. Un avvocato tedescoche, così scrive sul CdI ilSignor Albanese, offre servizi “limitatiall’autentica di firme (soloin alcuni casi) e al ritiro dellecarte d’identità solo per alcune“categorie” d’italiani (malati, anziani,donne con bambini piccoli).Nemmeno l’autentica di firma, comeabbiamo appreso alcuni giornifa, sui certificati di esistenza invita, sarebbe un servizio offerto dalnuovo Consolato onorario.Altra cosa che non può nonsaltare all’occhio (fino al momento)è che a Norimberga i servizi delConsolato onorario vengono offertida personale “volontario” secondola disponibilità di tempo e impegnodelle persone coinvolte.Altro punto da chiarire è l’orariodi apertura del Consolato onorario.Secondo le affermazioni degliincaricati esso sarebbe aperto alpubblico un giorno alla settimanaper 3 ore, il venerdì dalle ore 14.00alle ore 17.00”. Tre ore settimanalimesse a disposizione dall’Avvocatoche ora si fregia del titolo di“Console Onorario”.A Saarbrücken è stata inveceistituita una “presenza consolare”che vede centinaia di disperatiutenti ammassati due volte al mesein una stanzetta messa a disposizioneda quel Comites, perché ilnostro Ambasciatore non ha ancoradisposto la presa in consegnadei locali gratuiti offerti dalla Governatricedel Saarland. È un fattodi rispetto della forma. Niente localigovernativi senza un Consoleonorario a Saarbrücken (lo stannoancora sfornando). La dignità e lasicurezza di dozzine di persone,ammassate in una stanzetta ogniquindici giorni, poco interessanoall’etichetta diplomatica di Berlino.
Però abbiamo un Comites!
Un caro Comites, caro, moltocaro. Caro e inutile. Poiché orasarà questo Comites che dovràpresentarsi a chi ci governa perrivendicare le giuste attese di duecollettività che non li hanno volutie che non li hanno votati.