Dalla comunità tedesca rimbalzano strane voci di un presunto declassamento della ambasciata a Roma. Presunto, perché dal palazzo di via San Martino della Battaglia non arrivano conferme.
Due campane suonano. Una, quella dei tedeschi a Roma, dice che per Berlino ormai la sede diplomatica nella capitale italiana conta sempre meno. Sarebbero finiti, ovvero, i tempi in cui gli uffici erano considerati dalla Cancelleria di “massimo rango” al pari delle ambasciate di Londra, Mosca, Parigi, Washington. Oggi, il Ministero degli Affari esteri tedesco valuta più utili sedi diplomatiche in Cina e in India. C’è chi contestualizza il ridimensionamento della struttura romana condendo il tutto con l’antipatia politica che nutrirebbe il ministro degli esteri tedesco Guido Westerwelle, nei confronti del governo italiano guidato da Silvio Berlusconi.
Si aggiunga anche che la cancelliera stessa, Angela Merkel, come è noto a tanti, tenti di ridurre al minimo indispensabile le foto con il nostro presidente del consiglio. Due indizi che non fanno certo una prova, ma di certo destano qualche curiosità per la sorte delle feluche tedesche in Italia. Il ridimensionamento della sede romana troverebbe riscontri, secondo alcuni, anche nella riduzione dello stipendio dell’ambasciatore. Chi dispensa particolari dice che la retribuzione prima era paragonata a quella di un sottosegretario, oggi quello dell’attuale ambasciatore Michael Gerdts, si avvicina a quello di un direttore generale di un ministero.
Ma davvero il rappresentante della diplomazia tedesca a Roma pagherebbe la poca simpatia politica del suo Paese verso il governo Berlusconi? “Tutto falso”, si affretta a rispondere il consigliere d’ambasciata Andreas von Brandt. “L’ambasciata romana continua a essere considerata di altissimo rango a Berlino”, spiega a Italia Oggi von Brandt che aggiunge che “lo stipendio dell’ambasciatore che ha preceduto Gerds è dovuto soltanto a una questione di carichi familiari”. Così come “non ci sono state riduzioni di budget” per la sede capitolina oltre ai “tagli che la Germania ha deciso di applicare in tutte le sedi sparse per il mondo”. Per il consigliere dell’ambasciata è comunque vero ed “è risaputo” che si guardi alla Cina e all’India con particolare interesse, ma “è anche vero che i rapporti tra Germania e Italia sono ottimi” visto che i due Paesi, assieme alla Francia, “sono stati i principali sostenitori delle politiche di sostegno all’euro”.