Le affermazioni di Peer Steinbrück, candidato socialdemocratico alla cancelleria federale, “In Italia hanno vinto le elezioni due Clown”, con riferimento a Silvio Berlusconi e a Beppe Grillo, hanno diviso l’opinione pubblica tedesca. Mentre si discute, sia il Pdl, sia il Movimento 5 Stelle continuano a restare in Germania privi di qualsiasi punto d’appoggio.
Quando su questa rubrica avevamo annunciato la candidatura di Peer Steinbrück alla cancelleria federale, subito avevamo fatto notare che si tratta di un personaggio dalla “lingua molto pepata”. Non avremmo certo immaginato che il pepe del candidato Spd avrebbe presto condito anche la minestra politica italiana.
Le affermazioni di Steinbrück “In Italia hanno vinto due clown”, oltre ogni valutazione sulla loro opportunità e correttezza, attirano comunque lo sguardo sul particolare coinvolgimento emotivo tedesco negli ultimi fatti elettorali italiani.
Fenomeno reciproco giacché, mai come in quest’ultima tornata elettorale, la Germania con il suo modo di influire sulla politica europea è stata a sua volta oggetto di campagna elettorale nel Bel Paese.
“Liberiamoci dal Diktat della Merkel” è stato uno dei frequenti slogan elettorali con l’inevitabile (e voluta) suggestione che parte dei mali italiani sia da ricondurre, in buona sostanza, alla politica economica determinata dalla Germania in seno all’Unione Europea.
Ora, cerchiamo di superare l’emotività del momento che ci chiama alla difesa dell’orgoglio nazionale contro un politico estero, che definisce pagliacci due dei nostri maggiori esponenti politici, e accontentiamoci dell’elegante gesto del nostro Presidente della Repubblica che ha rifiutato l’incontro con Steinbrück insieme alla richiesta di maggiore rispetto nei confronti dei fatti di casa nostra. Vediamo piuttosto cosa ci sta dietro ad affermazioni che, per il costume della politica tedesca, sono veramente insolite.
Affermazioni insolite come insolito è il rapporto che ormai da anni distingue l’interazione tra il governo italiano e quello tedesco.
L’ex Capo del governo, Silvio Berlusconi, non è mai riuscito ad accaparrarsi simpatie e alleanze in seno ai partiti al governo della Germania degli ultimi dieci anni. L’incompatibilità di carattere tra il Pdl e la Socialdemocrazia tedesca insieme con i Verdi è certamente nella natura delle cose. Non era però scontato il dissenso tra la Cdu tedesca e il Pdl italiano, per altro tutti insieme nel Ppe, il movimento europeo che unisce i partiti di centro.
Ma diciamocelo pure, la tedesca Cdu ha sempre trattato il Pdl con un poco di puzza sotto il naso. Il Pdl, incarnato a sua volta dal Cavaliere, non ha saputo trovare risposte oltre la provocazione e la tracotanza. La Cdu ha provocato, lasciando sempre intendere ch un governo Berlusconi è un governo a rischio per la stabilità europea. Il Pdl ha risposto, affermando semplicemente che la politica europea della Germania è un rischio per la stabilità italiana.
Una situazione di stallo in cui, infelicemente, si è intromesso Steinbrück con la sua sparata sui pagliacci. Lo stesso Steinbrück che conta comunque sull’aperta alleanza con il Pd. In Germania, non vi è stata apparizione dei candidati per la circoscrizione estera del Pd (Micheloni, Narducci, Garavini e compagnia bella) senza che non fosse spalleggiata da membri della Spd di qualsiasi livello. E il Pdl? Il Pdl sul suolo germanico è ormai orfano da anni.
La Cdu non ne vuole sentire delle comuni radici nel movimento dei centristi europei e ha già adottato Mario Monti, che in Germania è comunque Everybodis Darling.
E i Verdi italiani? Troppo piccoli perché siano percepiti dai Verdi tedeschi che da parte loro vedono nel Sel (Sinistra Ecologia e Libertà) un partito troppo diverso da quelle che sono le tradizioni verdi tedesche, ormai fortemente ancorate nei ceti medi di una borghesia tanto disprezzata dal Leader Sel, Nichi Vendola. E Grillo? Qualcuno ha intravisto parallele con il Piratenpartei. Parallele che indubbiamente esistono (più movimento che partito, l’uso della rete come piattaforma ideale della comunicazione) ma si tratta più che altro di analogie di forma più che di sostanza. Onestamente, la sostanza del Piratenpartei è di difficile palpazione. La sostanza del Movimento 5 Stelle si sta, a sua volta, solo ora delineando. Quindi, si può facilmente concludere con l’affermazione che la politica dei partiti italiani, ad eccezione del Pd, non ha concreti riscontri in Germania. Poi, per quanto concerne i Clown, spesso al circo il clown e l’equilibrista sono la stessa persona e di equilibristi in Germania ce ne sono tanti, ma tanti anche al Bundestag.