Buongiorno, con meraviglia oggi ho letto di nuovo un articolo sul Waz, cosa pensano e di come ci trattano e giudicano i tedeschi. Ma sul Waz non dicono che ci sono anche tante persone serie che fanno il loro lavoro con serietà e professionalità. Per loro vale quello che c’è scritto sulla porta: Pizzeria. Che poi all’interno non ci sia niente di italiano, poca importa. Perché voi che avete piu voce di me non lo fate presente alle istituzioni tedesche?
Dovrebbero aiutarci a far sì che fuori dalla porta si possa mettere l’insegna italiana solo se dentro ci sono veramente italiani o, almeno, persone che conoscono la cucina italiana e i prodotti italiani. Basterebbe fare un test anche alla Camera di commercio.
Poco tempo fa, leggevo qui a Essen, di un giornalista che si trovava in una pizzeria. Un cliente ordinava un calzone, al che la signora gli chiedeva se lo voleva aperto oppure chiuso. Ma il calzone esiste solo in un modo. Se ci fosse stato un gestore oppure un pizzaiolo italiano, questo non sarebbe successo.
E adesso non mi dite che i nostri ministri hanno gia provato a fare una certificazione… i nostri ministri, che dovrebbero essere al servizio dei cittadini, che abbiamo messo noi al loro posto e li paghiamo, si possano permettere a non rispondere alle domande dei giornalisti che cercano di fare il loro lavoro e i nostri interessi.
Guardate il ministro Mastropasqua, oppure un altro che rispondeva alla giornalista in inglese come nella trasmissione Rai „Ultima parola“ di venerdi scorso.
Scusate per lo sfogo e per la rabbia. Un cordiale saluto da Essen.
Gentile signor Palermo, da questo giornale abbiamo tuonato un numero sì e uno no contro una politica che non è in grado di approvare uno straccio di legge che regolamenti e protegga la ristorazione italiana nel mondo. Ma comnciamo con la risposta dall’inizio. Lei si chiede perché le autorità tedesche non vi „aiutano“. Perché dovrebbero?
Detto in generale, caro signor Palermo, non mi risulta che la politica „aiuti“ qualcuno. In particolare, poi, che la politica tedesca possa fare una regolamentazione del genere lo dubito molto. Che interesse avrebbe a farlo, visto che gli italiani non votano? Se la comunità turca -tanto per fare un esempio che Lei conosce- volesse una legge di protezione dei Kebap-Häuser, allora la cosa sarebbe diversa, perché la comunità turca si presenta alle elezioni federali tedesche con circa 400mila voti, che fanno comodo a tutti.
Altrettanti sono poi i voti turchi che scenderebbero in campo nei turni elettorali dei singoli Länder. Se soltanto lo volessero, io scommetto con Lei 1 euro, o anche due, che i turchi avrebbero dall’oggi al domani una legge di riferimento, soprattutto adesso, in periodo preelettorale. Gli italiani, invece, se la prendono in saccoccia. Come sempre. E sa perchè? Guardi soltanto i numeri. A Francoforte, ad esempio, alle ultime elezioni comunali, hanno votato circa il 10% degli italiani aventi diritto. Avessero votato tutti 15mila, oggi deciderebbero il nome del sindaco. Questo, semplicemente, significa fare lobby. E chi non è in grado di farla, perde.
Quanto a noi, se avessimo alle spalle un gruppo sociale ed elettorale compatto, fatto di gente democraticamente combattiva, con propri candidati nei partiti, nei Consigli comunali, nelle associazioni nazionali e locali, allora ci ascolterebbero. Ma così? Ci ascoltano in pochi. Questo per quello che riguarda le autorità tedesche.
Veniamo a quelle italiane. Ci sono (ancora) parlamentari eletti nel Collegio europeo, i quali dovrebbero avere -almeno teoricamente- un certo interesse a risolvere i problemi della gente, anche perché, a differenza di quanto è accaduto in Italia, all’estero sono state date le preferenze al momento del voto. E in realtà, qualcuno di interessato c’è. Sono state presentate alcune leggi nel settore; ne abbiamo parlato abbondantemente anche qui.
Tuttavia, alla fine, l’impressione è che i parlamentari siano più occupati altrove; che presentino le leggi più per farsi vedere che per reale interesse al tema. E le leggi sono là e nessuno le vota. E sa perché, gentile signor Palermo? Perché all’estero il voto di opinione è stato solo una parte, temo la minima parte, del voto complessivo. I voti – questa almeno è la mia impressione- sono stati per lo più di scambio. Allora un parlamentare sa che la via per essere rieletto non è quella di risolvere i problemi, bensì quello di trovare i mezzi per entrare di nuovo nel mercato dei voti.
Per il resto la politica tace. In ogni caso, visto che il tema è importante, io giro la Sua mail e la mia risposta a Bartolo Ciccardini, che è ancora, fino a che ne avrà voglia, il presidente mondiale di Ciao Italia. Senz’altro la sua opinione è più qualificata della mia.
Cari saluti, Mauro Montanari