La bellezza salverà il mondo. Ma chi salverà la bellezza? Se a metà Ottocento Dostoevskij racchiudeva in una frase tutta l’importanza di un patrimonio da preservare, a quasi due secoli di distanza troviamo i piccoli Comuni a farsi carico di questo compito.
Migliaia di piccoli borghi italiani, tanto belli quanto spopolati. Perché le successive ondate migratorie hanno portato numerosi splendidi paesi a un progressivo svuotamento. Che avrebbe potuto determinare un totale abbandono architettonico e culturale, se spesso non ci fossero stati concittadini residenti all’estero volenterosi di mantenere il legame con le loro terre di origine.
Ecco che non stupisce che alcuni amministratori locali, consapevoli dell’importanza economica e culturale dei loro emigrati per il proprio territorio, stiano iniziando a prevedere agevolazioni fiscali a livello comunale. Andando a farsi carico di quell‘esenzione dall’Imu che era stata introdotta dal 2015 per i pensionati italiani iscritti all‘Aire e che è stata abolita con l‘ultima legge di bilancio.
Sindaci che stanno dimostrando una grande lungimiranza e un profondo amore per la propria terra. Innanzitutto i Comuni di Cattolica Eraclea e Marsico Nuovo, che hanno votato per l‘esonero, accollandosene gli oneri. E poi ancora i Comuni di Mirabella, San Fele, Ruvo del Monte, Rapone, Atella, Satriano di Lucania. Cittadine che, con delibera comunale, hanno chiesto al Governo di ripristinare l‘esenzione, non riuscendo a farsene carico a livello comunale.
Amministratori di comunità spesso piccole. Ancora più unite da un collante senza confini. Legami che possono acquistare anche una nuova dinamica in tempi di smartworking e di southworking, il cosiddetto fenomeno di rientro al Sud. Perché un connazionale che ha un impiego ben retribuito in un Paese estero, ma lavora ormai da remoto, può anche darsi che scelga di tornare nel Comune di origine. Magari proprio in quell’immobile di famiglia, conservato dai nonni alla luce dell’esenzione Imu.
Cancellare la tassa sull’immobile agli iscritti Aire, a partire dai pensionati, vuol dunque dire favorire investimenti sul territorio stesso. Sia di natura economica, che culturali ed umani.
Gli amministratori se ne sono accorti per primi. E, nei limiti delle risorse di cassa, si stanno mobilitando. Adesso bisogna che sia il Governo a rispondere ad iniziative di questo tipo. Ripristinando l’esenzione Imu nella prossima legge di Bilancio, almeno per i pensionati italiani all’estero.
Solo in questo modo potremo evitare che tanti connazionali mettano invece in vendita la propria abitazione in Italia, irritati dal ripristino della tassa.
La bellezza salverà il mondo. Noi facciamo la nostra parte. Salvando la bellezza.