Antonio Priolo, primo sindaco di quartiere straniero della città di Ludwigshafen. Un connazionale che si è tanto impegnato per l’integrazione a Ludwigshafen
Antonio Priolo, ragazzino allegro e spensierato, vive in una ridente cittadina sul mare a pochi chilometri da Taormina, ed è il terzo di quattro fratelli. Frequenta la scuola dell’obbligo, di pomeriggio aiuta in una pasticceria, poi si diverte con i suoi compagni come tutti i ragazzi a quell’età. Terminata la 3a media, decide con la sorella maggiore di lui di 2 anni, di raggiungere il padre emigrato in Germania con contratto di lavoro nel 1962. Dopo un lungo viaggio in treno, l’adolescente 15enne arriva a Mannheim/Ludwigshafen. La vita frettolosa della città industriale che dà lavoro a migliaia di persone, lo attrae, ma deve prima superare lo scoglio della lingua tedesca. Al centro italiano incontra ragazzi che vivono una situazione simile alla sua, sfruttano ogni momento libero per trovarsi a scambiare esperienze, sentimenti, ma soprattutto a divertirsi, diventano amici per sempre. Collabora attivamente alla vita del centro italiano che organizza incontri, feste e gite, proiezioni di film in lingua italiana, piccole orchestre, serate danzanti, ecc… Frequenta la scuola professionale, diventa tornitore ed entra nel mondo del lavoro. Il giovane Antonio sposa una cittadina tedesca, diventa padre di una figlia e comincia ad interessarsi alla politica locale. Abita nell’Hemshof, quartiere con la più alta densità di popolazione straniera, esperimenta in prima persona che la convivenza di culture diverse genera discussioni, litigi, incomprensioni, discriminazioni, incompatibilità, odio, faide. Nell’azienda tramviaria Rhein-Neckar-Verkehrsgesellschaft lavora più di 40 anni, da impiegato diventa “Personaldisponent”. Milita nella Spd dove riscontra nei compagni di partito stima e simpatia. Viene eletto consigliere comunale e nel 2009 i cittadini dell’Hemshof lo eleggono Ortsvorsteher, sindaco di rione. Sarà rieletto altre due volte per una durata di 11 anni.Entrerà nella storia di Ludwigshafen come primo sindaco di rione con “Migrationshintergrund”.
Fa parte di tante commissioni, assume molti impegni senza trascurare il servizio di corrispondente consolare, membro Comites e presidente del Ciao, associazione interculturale fondata dal compianto Carmine Ferrara. Sceglie di andare in pensione a 63 anni per dedicarsi a tempo pieno al suo quartiere, ha tanti progetti da promuovere e realizzare per migliorare la qualità della vita e l’integrazione dei cittadini stranieri che continuano ad arrivare da ogni parte del mondo. Il quartiere Hemshof-Word, con quasi 19.000 abitanti, ha il 67% di cittadini provenienti da altre nazionalità nella fascia di età da zero a 21 anni sono addirittura l’81%. La presenza italiana è di 900 persone, la scuola elementare ha il 95% di bambini stranieri, un potenziale che un domani contribuirà alle sorti sociali della città.
Dopo appena un anno il suo entusiasmo viene bruscamente frenato, come un fulmine a ciel sereno, una malattia incurabile prorompe nella sua esistenza e di colpo gli cambia la vita. Iniziano ricoveri ospedalieri, interventi chirurgici, riabilitazioni e terapie. Sorretto dall’affetto e dalla vicinanza della moglie, dei familiari e tanti amici, che sperano e pregano con lui, lotta con tutto se stesso per vincere la malattia che gli concede ancora pochi mesi di vita in famiglia, finché diventa necessario il ricovero presso un ospizio. Circondato dalle cure amorevoli dei familiari e del personale, conclude serenamente la sua vita terrena, lasciando a tutti noi, il ricordo di un uomo, uno dei nostri che si è politicamente impegnato a tracciare possibili soluzioni per assicurare alle nostre città un futuro di convivenza rispettosa e pacifica per tutti i cittadini.