“Andrà tutto bene”. Quante scritte. Quante speranze e quante illusioni. A circa nove mesi dal diffondersi della Pandemia, non è “finito tutto bene”.
Chi avrebbe l’ardire d’affermare il contrario?
L’Italia e il mondo si prepara ad affrontare la seconda ondata del Covid-19. Che cosa succederà? L’interrogativo, ora, è meno possibilista. I contagi aumentano in Italia e nel mondo. Mentre l’Italia si prepara, a modo suo, a varare un’ipotetica “terza Repubblica”, la politica si evolve in modo non migliore del contagio virale.
L’Esecutivo, almeno per alcuni mesi ancora, non cambierà. Un Governo di Centro/Sinistra regge ai risultati elettorali regionali. Con una “sinistra” ben lontana da quella che ci aveva accompagnato nei decenni passati. Non è bastata cambiare, più volte, nome al partito per renderlo più coerente alle necessità di un Paese che avrebbe bisogno di tutto; ma non d’inutili promesse. Il “Centro”, ora, è in bilico e l’anno prossimo potrebbero verificarsi notevoli cambiamenti. Lo prevedevamo. Lo abbiamo anche scritto.
Con un Primo Ministro “indipendente”, da quando è salito alla ribalta della politica, Conte tenta di tirare avanti con la speranza, (che potrebbe essere un’illusione) del varo di una nuova legge elettorale che potrebbe, finalmente, cambiare le regole del gioco. E’ questione di mesi; poi si vedrà.
Al momento, le novità sono tutte in negativo. La “seconda” ondata della pandemia potrebbe essere una realtà meno ipotetica che per il passato. Di Covid-19 ci s’infetta, ci si ammala e si muore. Il vaccino resta a livello sperimentale e i risultati favorevoli non saranno tanto imminenti.
Dato che col Virus si deve convivere, pur con attenzione, con la politica si potrebbe mutare percorso. Perché se la “distanza“ sociale ha uno scopo, quella politica è solo finzione.
Manca la voglia d’intraprendere strade nuove e accordi di programma che non si basi solo sugli interventi economici UE. “Fare da soli” è impossibile ma, almeno, cerchiamo d’investire bene ciò che l’Europa Stellata ci ha concesso. Ma non a fondo perduto. Come molti ritengono; magari in assoluta buona fede. Il tempo del “dopo” è ancora tutto da elaborare e applicare. Di certo è che non è “finito tutto bene”.