Evento commemorativo degli Internati Militari Italiani ad Amburgo
Siccome è scaturita la consapevolezza che la violazione di tutte le leggi della guerra e dei diritti inalienabili della persona, come avvenne nei lager nazisti, non debba essere rimossa o archiviata, ma tenuta viva come insegnamento, ecco che si è svolto ad Amburgo un evento commemorativo degli “Internati Militari Italiani”. Nel settembre 1943, con il rovesciamento delle alleanze, i militari italiani si ritrovarono avversari degli ex alleati tedeschi. Salvo pochi che accettarono di affiancarsi ai nazisti e confluire nelle file dell’esercito della Repubblica di Salò, più di 600mila soldati italiani furono deportati in Germania e poterono rientrare in patria solo dopo la fine della guerra. Basato su una ricerca condotta in archivi italiani e tedeschi, nonché su memorie e interviste ai reduci, piano piano si ricostruisce sia l’atteggiamento dei tedeschi verso gli IMI (in particolare le direttive per il loro sfruttamento come forza-lavoro nell’industria bellica), sia le condizioni materiali di vita e di lavoro che ne segnarono duramente la prigionia, dalla caduta di Mussolini al rientro in patria. L’evento di Amburgo dell’8 settembre u.s. è stato promosso da alcune Associazioni, coordinate da Holger Artus: “Initiative Kein Vergessen im Kontohausviertel”, “Initiative Dessauer Ufer”, “St. Pauli-Arkiv/Projektgruppe Italienische Militaerinternierte”, “Arbeitsgemeinschaft Neuengamme e.V., Arbeitskreis Distomo”. Lo scopo della manifestazione è stato quello di richiamare l’attenzione delle Autorità e dei cittadini di Amburgo sulle terribili vicende di cui furono vittime gli Internati Militari Italiani e lanciare l’iniziativa per la collocazione di una apposita “Targa Ricordo” loro dedicata a perenne monito, la cui inaugurazione sarebbe prevista per il febbraio 2021.
La manifestazione è stata organizzata nel quartiere centrale del Kontohausviertel, di fronte alla sede del “Bauer Media Group”, che sfruttò molti degli oltre 12.500 “Internati Militari Italiani” sottoposti ai lavori forzati, detenuti ad Amburgo dal regime nazista nel periodo 1943-1945. All’evento, al quale erano presenti numerosi cittadini tedeschi, sono intervenuti, tra gli altri il Console Generale d’Italia ad Hannover Dottor Giorgio Taborri, il Presidente del Comites di Hannover Prof. Giuseppe Scigliano. Presenti, inoltre, il Vicepresidente del Comites Dott. Francesco Bonsignore, la Dott.ssa Beatrice Virendi in rappresentanza dell’Istituto Italiano di Cultura, il Presidente della Commissione Cultura del Parlamento della Città-Stato di Amburgo Gabi Dobusch, il CEO del Bauer Media Group Harald Jessen, il Direttore della sezione di Amburgo del Sindacato Verdi Bertold Bose, il Presidente di Arbeitskreis Distomo Lars Reissmann. La ricercatrice presso il Museo del campo di concentramento amburghese di Neuengamme, Susanne Wald, assieme ai giovani collaboratori Lisa Hellriegel e Jonas Jakubowski hanno presentato un excursus storico sulla vicenda degli Internati Militari Italiani in Germania e ad Amburgo in particolare, citando anche le testimonianze di alcuni superstiti. La Presidente Dobusch ha sottolineato in modo particolare l’esigenza di approfondire e riconoscere pubblicamente il trattamento disumano di cui furono vittima ad Amburgo gli “I.M.I.” al quale molti non sopravvissero. Un monito, questo, per le più giovani generazioni. Il Ministro della Cultura della Città Stato di Amburgo, Carsten Brosda, impossibilitato a partecipare, ha inviato un messaggio che è stato letto nell’occasione. Dopo aver ripercorso le vicende storiche che portarono i militari italiani all’internamento nei campi di concentramento e ai lavori forzati in Germania dopo l’armistizio del settembre 1943, Brosda ha concluso il suo messaggio con le seguenti parole: “Mi inchino davanti alle vittime italiane e sostengo questo importante segnale, che parte dall’odierna manifestazione rivolta proprio alle vittime italiane.”
A nome del Bauer Media Group, Harald Jessen ha evidenziato la necessità per le imprese tedesche, che durante la Seconda guerra mondiale sfruttarono gli internati sottoposti ai lavori forzati, di confrontarsi sempre più approfonditamente con tale tragico passato e promuovere iniziative che onorino la memoria delle vittime e la consapevolezza delle giovani generazioni. Il Console Generale d’Italia Giorgio Taborri ha sottolineato in particolare l’importanza dello svolgimento di questo evento nella città di Amburgo dove, nel Cimitero Militare Italiano d’Onore di Öjendorf, sono sepolti oltre 6500 militari e civili italiani, prigionieri costretti ai lavori forzati in tutto il territorio tedesco nordoccidentale durante il secondo conflitto mondiale. Il Console Generale ha inoltre evidenziato la fedeltà degli “Internati Militari Italiani” al giuramento prestato ed il rifiuto di ogni offerta di possibile collaborazione con il nazi-fascismo. Nel mentre il Presidente del Comites di Hannover, Giuseppe Scigliano, ribadendo il monito perenne sull’assurdità della guerra che emerge dagli avvenimenti storici evocati, ha richiamato in particolar modo l’attenzione sul progetto speciale avviato dal Comites di Hannover e sostenuto con il contributo del MAECI dal titolo “Tante ragioni per dire no. Internati Militari italiani 1943-45”, che si avvale anche della collaborazione scientifica della ricercatrice Susanne Wald. Può essere utile, pertanto, che tale ricordo resti nella coscienza dei popoli, perché l’uomo di oggi e di domani, anche nelle non auspicabili ma purtroppo inevitabili situazioni di guerra, possa essere trattato nella sua piena dignità umana e soprattutto perché gli orrori e l’infamia che hanno disonorato il nostro tempo siano, per quanto è possibile, risparmiati alle future generazioni.