I protagonisti italiani del 56mo Campionato tedesco
Superata la crisi del 3 novembre che aveva portato l’esonero del tecnico Nico Kovac, il Bayern ha ritrovato la grinta giusta per risalire in cima della classifica, dominata in quella fase dalle concorrenti Lipsia, Dortmund e Mönchengladbach, grazie al coraggio del vice Hansi Flick.
Gli eccellenti risultati hanno di conseguenza indotto i vertici societari a trasformare il mandato ad interim in definitivo fino al 2023 a promovendo così a Cheftrainer Flick.
Il carattere ambizioso e la semplicità di contatto con tutti i giocatori, con la stampa e con la tifoseria hanno fatto del 55enne di Heidelberg l’allenatore dell’anno.
La pandemia non ha ostacolato l’ascesa dello sfortunato ex centrocampista del Bayern e del Colonia che dopo appena 5 anni di Bundesliga fra 1985 – 1990 fu costretto ad appendere gli scarpini al classico chiodo per una serie di infortuni lasciando alle sue spalle 104 partite con i colori del Bayern e 44 con la maglia del Colonia.
Oggi Hansi Flick col suo Bayern è sul podio più alto con tanta voglia di fare altrettanto in Champions League dovendo affrontare il Chelsea nella gara di ritorno all’Allianz Arena, valida per gli ottavi di ritorno. All’andata il Bayern si è imposto per 3-0.
Dal 12 al 23 agosto le 8 squadre qualificate ai quarti di finale si sposteranno a Lisbona (Portogallo) dove si disputeranno anche le semifinali (18/19 agosto) e la finale il 22 agosto.
È doveroso ricordare che Istanbul (Turchia) che era stata designata ad ospitare la finale di Champions League 2020 sarà sede dell’ultimo atto della Champions League 2021, facendo così slittare le assegnazioni già decise in precedenza.
Giocatori e allenatori di origine italiana in questa stagione.
In ottica italiana locale il campionato di Bundesliga 2019/20 ha visto anche alcuni protagonisti “nostrani” sia in campo che in panchina.
Vincenzo Grifo
Nel Friburgo Vincenzo Grifo, consacrato “azzurro” dal ct Roberto Mancini, è riuscito a ritrovare il proprio ruolo di trascinatore e di bomber. Dopo la fallimentare esperienza nel Mönchengladbach, nella stagione 2016/17 passa all’Hoffenheim, ma nemmeno alla corte de Nagels riesce ad esprimersi.
Per interrompere il ruolo di riserva chiede ed ottiene di andare in prestito al suo ex-Friburgo. Lì, grazie al tecnico Christian Streich, riesce a ritrovare sé stesso e la gioia di giocare. Il suo ruolo preferito: trequartista e specialista per tiri piazzati. In 30 gare quest’anno ha segnato 6 reti. Il 27enne di origine narese ma nato a Pforzheim, il ct Roberto Mancini gli fa indossare per la prima volta la maglia Azzurra nel 2019. Si avvera il suo più grande sogno.
Se non ci concentriamo troppo sui tabellini la convocazione di Grifo ha una sua coerenza. La sua specialità è di coprire la fascia sinistra e di convergere verso il centro cercando gli angoli alti o rasoterra delle porte.
Non è necessariamente un attaccante di sfondamento ma è un buon tiratore scelto di calci piazzati. Si sacrifica molto per la squadra e per il suo allenatore cui deve la sua rinascita.
Il Friburgo è la casa paterna anche di Marco Terrazzino dove il giovane centrocampista fa ritorno dopo un’esperienza non esaltante nel Dresda, retrocesso in Terza Bundesliga avendo concluso la stagione con appena 32 punti in 34 gare.
Daniel Caligiuri Schalke 04
Anche Daniel proviene dal Friburgo. Ha 32 anni gioca prevalentemente come ala destra, ma essendo ambidestro può essere schierato anche sulla fascia opposta. È certamente un’opzione in più per ogni allenatore. È stato così per Christian Streich che ha utilizzato Daniel per 4 stagioni (2009/2013) in 93 gare in cui ha segnato 11 gol.
Dal 2013 al 2017 poi Daniel ha indossato la maglia del Wolfsburg in 97 gare con 12 gol all’attivo passando allo Schalke fino al 30 giugno scorso disputando 108 gare e segando 17 reti.
Il permanere della crisi a Gelsenkirchen, accentuata dalle dimissioni del presidente dello Schalke Clemens Tönnies, proprietario del mattatoio chiuso per pandemia, e la carenza di prospettive hanno spinto Caligiuri ad accogliere l’offerta dell’Augusta/Augsburg fino al 2023. L’unico suo cruccio è di non aver mai potuto indossare la maglia azzurra.
Meno fortunato è il fratello Marco, maggiore di 4 anni, e capitano del Greuther Fürth giunto 5° con 44 punti. A 36 anni ha deciso di appendere le scarpe al classico chiodo. Avrebbe voluto tanto congedarsi con una vittoria, ma il Karlsruhe, che doveva salvarsi, ce l’ha messa tutta per guastargli la festa che per la verità, a causa del Coronavirus, ha impedito il commiato dai tifosi.
Claudio Pizarro
Il sonnyboy italo-peruviano è senza dubbio il giocatore più longevo della Bundesliga: 41 anni sulle spalle, 291 gare nelle gambe e 148 gol all’attivo.
Dopo il suo debutto nel Lima all’età di 17 anni, a 20 approda al Werder Brema suo grande amore vendittiano. Nonostante i corteggiamenti del Real Madrid, Barcellona, Inter e Borussia Dortmund, nel 2001 passa al Bayern Monaco con la cui maglia segna 81 reti. Si rivela quindi ben presto uno degli attaccanti più prolifici e attenzionati d’Europa.
Tuttavia, fatta eccezione di una breve parentesi al Chelsea, Claudio Pizarro rimane un fedelissimo della Bundesliga.
Nipote di bisnonni paterni bresciani e materni di Frattaminore (Napoli), ha fatto di tutto per riacquistare anche la cittadinanza italiana per discendenza. Fin dal 2000 quindi vanta anche un passaporto italiano di cui ne va molto fiero.
La fine della sua carriera coincide purtroppo con lo spareggio con l’Heidenheim (vicino a Stoccarda) terza classifica nel campionato cadetto tedesco. Nella gara di andata di giovedì scorso 2 luglio le due contendenti per il 18° posto in Bundesliga è terminato a reti inviolate. La gara di ritorno è fissata per lunedì 6 luglio mentre noi andiamo in stampa.
L’ardua sentenza al termine della partita di ritorno ancora a porte chiuse, costringendo la tifoseria a seguire i propri amori sportivi a distanza.
Kevin Sessa FC Heidenheim
Neanche il 20enne centrocampista italo-argentino, nato il 6 luglio a Fellbach (cittadina confinante con Stoccarda) è riuscito a dare una mano per sbloccare il risultato contro il Brema, sostituito al 59’ dal tecnico Frank Schmid con Kerschbaumer.
Suo fratello Nicolas Sessa, maggiore di 4 anni e classico trequartista, è in forza invece all’Erzgebirge Aue, compagine che ha concluso la stagione 2019/20 al 7° posto con 47 punti.
Italiani di origine alla guida di panchine di Bundesliga
Su Bruno Labbadia si potrebbe scrivere un libro. Nato l’8 febbraio 1966 a Darmstadt da genitori originari di Lenola (piccolo Comune di 4 mila abitanti in provincia di Latina) ha alle spalle una lunga ed interessante carriera. Come classico centravanti ha militato nelle file dell’Amburgo, Kaiserslautern, del grande Bayern, Colonia, Brema, Bielefeld e Karlsruhe, squadra di 2. Bundesliga con cui ha concluso la carriera nel 2003 con 18 reti.
Con la Deutsche Elf ha disputato solo 2 gare. Nel 1992 contro l’Uruguay e nel 1995 contro il Belgio. Come allenatore debutta nel 2003 col Darmstadt, società con cui aveva debuttato da classico centravanti. Nel 2007/08 passa al Greuther Fürth, squadra di 2. Bundesliga.
Altre stazioni: Leverkusen, Amburgo, Stoccarda, Wolfsburg e dallo scorso aprile in piena Coronavirus con l’Hertha Berlino rilevata in profonda crisi. Labbadia riesce a ridare fiducia alla squadra che lo ripaga con una serie di vittorie concludendo la stagione classifica al 10° posto con 41 punti.
Pellegrino Matarazzo – VfB Stoccarda
È un ex-calciatore statunitense che dal 2010 al 2017 si è occupato come allenatore del settore giovanile del Norimberga. Poi passa all’Hoffenheim. A dicembre 2019 lo Stoccarda esonera Tim Walter e affida a Matarazzo la squadra per il ritorno in Prima Bundesliga. Pur non godendo di molta fama, i vertici della societá rosso-cerchiata non desistono. Gli riconfermano la fiducia in un momento difficile della squadra prorogandogli il contratto fino al 2023. La squadra si riprende e mette a segno l’obiettivo della promozione con una giornata di anticipo.
Ora è alle prese con la programmazione della rosa con cui dovrà affrontare la sua prima stagione nel massimo campionato tedesco.
Con sommo dispiacere Matarazzo non avrà più a disposizione l’attaccante Mario Gomez (ex Bayern, Fiorentina, Istanbul, Wolfsburg e Nazionale) con cui amava parlare anche in italiano.
All’età di 34 Super Mario anni ha deciso di appendere gli scarpini al classico chiodo. In autunno forse farà ritorno per qualche importante incarico societario. È il classico amore di ritorno all’Antonello Venditti.